La pittura moderna in Italia ed in Francia
francese, come uno dei mezzi atti a promuovere la cultura nazionale; giudico i quadri nelle loro relazioni con la letteratura e la storia.1
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come il fondatore di quella che chiamano le grand art. Alla mostra de’ suoi quadri, fatta durante l’Esposizione, accorreva l’eletta della società
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a guardare i suoi quadri, crede di leggere ancora un libro della medesima scuola sulla storia di Francia o d’Inghilterra. Fu più volte ripetuto, che
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si manifesta impetuosa e prepotente nei quadri del Delacroix; e v’è, invece, un colorito freddo, severo, solenne.
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potevano dire: — se n’è andata. Invano essi evocavano l’ombra di Ingres, invano s’affollavano alla mostra dei suoi quadri e li lodavano. Non uno degli
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in cui l’aveva cominciata. I suoi quadri differiscono tutti gli uni dagli altri, e il giorno in cui avesse cominciato a ripetersi o imitarsi, egli non
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Studiare il vero, studiare la natura umana e ritrarla nei quadri, è oggi necessità inesorabile dell’arte moderna. Il realismo s’incontra nella storia
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quadri francesi, questa musica divina è cessata, se il reale diviene in essi materiale; non accagioniamone il realismo, che è ora una forma necessaria
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, anche in mezzo agli elementi ed alla poesia, si ricorda d’essere stata modella. Così pure i suoi quadri religiosi sanno che cosa dovrebbe essere la
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accessori, il quadro riesce come levigato. Vi fu chi disse, perciò, che questi quadri sembrano piuttosto bellissime incisioni in legno per illustrare
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Uno dei più celebri quadri del Gérôme, è il Duello fra due maschere, nel Bois de Boulogne. Un Pierrot ed un Arlecchino si sono trovati rivali in un
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Dopo aver visto i quadri del Gérôme, vien fatto di chiedere: è questa veramente tutta l’arte, tutta la vita? L'effetto generale è il dio a cui egli
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carattere nuovo, con una fisonomia propria. I suoi quadri si distinguono tra mille, anche per corte loro qualità materiali. Piccoli quadri e piccole
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di far parere così grandi e vere figure così piccole. Di ciò gli è stata fatta accusa, ed egli se ne sdegna, dicendo, a buon diritto, che i quadri non
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modo affatto diverso dal resto: era una maniera originale e nuova. — Perchè non lasci questi grandi quadri, perchè non segui questa via che sembra la
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’esecuzione lascia a desiderare. Il Portais ha, per esempio, esposto due quadri di figure terzine, in uno dei quali rappresenta un gruppo di soldati, col loro
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nuovo al lettore, che non giudico in particolare nè gli artisti nè i quadri; ma prendo ad esaminare le scuole in generale, e specialmente la italiana e
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questo artista, dipingendo quadri di genere, si trova ricondotto, come inconsapevolmente, alla pittura classica. Ciò spiega la ragione del suo
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Chi entrava nella Esposizione, vedeva subito che la folla maggiore si raccoglieva nelle sale dei quadri. Nè era solamente una folla di curiosi che
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Fra le scuole che risorgono va oggi annoverata la spagnola. Nei quadri del Rosales e del Palmaroli si vede una vecchia maestria, animata d’uno
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Quanto allo Steevens, per non citare altri che seguono la sua medesima via, si vede ne’suoi quadri la grande affinità del Belgio con la Francia
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scomparire dalla scena. Anche in Germania il bisogno del reale ha cominciato a distruggere la scuola ideale. V’erano nell’Esposizione quadri religiosi
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dimorato in Francia, dove ha molto guadagnato la sua tecnica perizia. I suoi lavori sono, in generale, quadri di figure terzine, soggetti di genere; ma la
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forza d’esecuzione in questi quadri è stupenda. Colore, disegno, massa generale, studio dei particolari, armonia d’insieme, è sempre ammirabile
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L’arte italiana ha avuto un singolare destino all’Esposizione di Parigi. Il pubblico s’affollò innanzi ai nostri quadri, e più ancora alle statue
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La scelta dei nostri quadri, fatta in diverse città, senza che gli uni sapessero degli altri, con uno spazio assai ristretto a Parigi; il non avere
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le sale della esposizione dei quadri a Parigi, si ponevano a confronto la cultura e l’indole dei vari popoli moderni, anche senza conoscerne le lingue
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forzate e convenzionali ancora s’introducono ne’suoi primi quadri. Ma finalmente egli si libera da quelle pastoie, e la pittura diviene in lui un’arte
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riprodurle nei loro quadri, quando essi avevano sotto gli occhi Giotto e tutto il Trecento; Masaccio, Beato Angelico e tutto il Quattrocento, i quali con
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difficoltà erano maggiori, perchè in arte bisogna vedere, e i quadri, le statue non si riproducono e non si trasmettono e trasportano facilmente come i libri
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studiare il vero, con un sentimento cosi genuino, così semplice della natura, che i soggetti meno importanti acquistarono nei suoi quadri un valore
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italiana lascia quindi una impressione indeterminata ed incerta. Ma v’è di più. A giudicarla dai suoi quadri, l’Italia si presenta non solo come un paese che
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. Pagliano, sebbene nato in Piemonte, era colui che meglio di tutti rappresentava la scuola milanese. Aveva esposto due quadri, l’uno di figure terzine, l
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esporre il maggior numero di buoni quadri. La loro tecnica perizia nel disegno e nel colore era poi maravigliosa, non mancava in alcuno di essi. La
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tutti gli edifizi antichi e moderni, pubblici o privati, de’ suoi quadri, delle sue statue, delle sue forme architettoniche. Era un’arte decorativa
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L’alta Italia ha inviato altri quadri assai pregevoli, come per esempio quello del Gamba, in cui v’è molto merito d’esecuzione e di composizione
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Fra i quadri di genere ve n’era uno del Bianchi, che si faceva molto notare. Un prete che insegna a suonare il violino ai piccoli chierici, che gli
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, chi lo considera un po’ da vicino, s’avvede che in esso v’è più lavoro, più studio e più ingegno che non se ne trova in molti quadri francesi, pei
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quadri si ritrovano qualità nuove, ed egli è circondato da alunni che tutti mandarono a Parigi opere pregevoli, il che lo costituisce
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qualunque; il pittore si pone a far piccoli quadri, che possano, come le stampe, entrare in commercio; e l’architetto fa una casa che come un magazzino, si
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