La cucina futurista
subito prima che arrivi quella che le rassomiglia troppo ma non abbastanza GIULIO».
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. La sua bocca, per quanto ideale, sarà quella di una qualsiasi convitata.» -
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Giulio Onesti però manifestava un'inquietudine che non rispondeva alla serenità futurista del suo cervello. Temeva la sopraveniente. Quella bocca
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Alle tre di quella notte, con un tremendo torcersi di reni, addentò il folto cuore dei cuori del piacere. Scultori e scultrice dormivano. All'alba
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inchioda alla scranna, repleti e istupiditi, apoplettici e sospiranti, con quella sensazione dell'inutilità che, a seconda degli individui, può dar
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Sembra che la preoccupazione di chi fa cucina sia quella di ingozzare, riempire il ventricolo come si riempie un sacco, eccitare ed avvelenare con
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popolo deve avere la sua alimentazione e quella del popolo italiano deve esser basata sui prodotti di questa terra calda, irrequieta, vulcanica; deve esser
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fisiologica con i suoi inevitabili nefasti riverberi nella sfera psichica. Onde quella nomea di «indolenza» con cui fummo additati e vilipesi nei secoli
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Ah, i gentili damerini, in verità, che si leccavano le dita e il grugno! Era ben adatta ai loro incalliti palati quella cibaria mostruosa condita con
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Verso la fine del secolo decimottavo molti nobili ingegni, sicuri che la ragione di molti mali si dovesse cercare in quella pietanza, iniziarono una
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l'origine di quel sentimentalismo languido, di quella ironia serena, di quella indifferenza amabile, di quella saggezza trascendentale, per cui Roma eterna
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Fra le cucine che imperano oggi, quella che noi consideriamo più detestabile e più ripugnante è la cucina internazionale di grande albergo che apre
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programmi a quella di Beethoven, Bach, Brahms, ecc., già godute, penetrate e ammirate da tutti a sazietà.
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. Abbiamo creduto di trovar traccia di mortadella di Bologna, di maionese, di quella sorta di caramella torinese nota sotto la denominazione pasta
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che serve al piacere dello stomaco e quella destinata alla gioia degli occhi. Altra trovata autentica: il pane. Niente rosette comuni, o bastoni di
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quella velenosa... A meno che la mia miopia mi abbia giuocato un brutto scherzo. Ad ogni modo sono così ben cucinati che vi consiglio di addentarli
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- «Fra tutte queste pernici, la più grossa, quella lì, mi è costata un inseguimento di dieci chilometri. Da un costone all'altro, nella stessa
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allontanerà silenziosamente e ritornerà subito portando la vivanda corrispondente a quella città. In questo caso: «Amore sul Nilo», piramidi di datteri
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segretamente contro una o l'altra. Risulterà vincitrice quella che otterrà minori voti contrari.
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«Fra i primi, bisogna citare i futuristi. Marinetti è un poeta pieno di una forza lirica straordinaria, esplosiva, direbbe lui. La poesia è quella di
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«Per chi abbia senso delle connessioni storiche, l'origine ideale del « fascismo » si ritrova nel «futurismo»: in quella risolutezza a scendere in
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