La ballerina (in due volumi) Volume Primo
contrattare con un piccolo avventore. Carmela Minino tacque, un momento. Quanto erano belle, quelle corone fresche con quei delicati fiori di novembre che
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avendo punto freddo in quel forno, con quel gas, con tutti quei respiri, con tutti quei profumi più o meno violenti dei cosmetici. Delle sedie
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mezzo che dura l'Excelsior, quel vestirsi e svestirsi, quel correre sul palcoscenico, quei Waltzer, quei galoppi, quel ritornare al camerone, la
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Tromba gli aveva soggiunto, fra le risate scomposte: «è ancora zitella». E distintamente Ferdinando Terzi, guardandola un minuto secondo con quei
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, con quei lunghi e acuti ragionamenti della gente che ha pochissimi denari e che deve contare uno per uno i suoi soldi, ella aveva osservato che valeva
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rappresentazioni al mese, venivano le medesime tre lire al mese: ma la povera corifea preferiva pagare volta per volta, quei quattro soldi non le
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Adolfo Rossi poi, che non è uno dei soliti cronisti ingenui, ma uno di quei cronisti modello che si trovano soltanto in Francia o Inghilterra, e che
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Accademia della crusca
