LEGGENDE NAPOLETANE
triste presagio. O giorni, o giorni scombuiati, feroci e maledetti. Ma perché in questi giorni non amiamo noi, sino a morirne? Perché non chiudiamo gli
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quell'ambiente monotono e triste in cui si acqueta ogni agitazione. Ma nelle tranquille divagazioni dove il vostro spirito amareggiato si disacerba, nella
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sguardo malinconico del pensatore scopre un paesaggio triste che gli fa gelare il cuore, era altre volte, nel tempo dei tempi, cento anni almeno prima
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parole che gli venivano dirette, ma è certo che egli riedeva alla madre triste e melanconico. A volte un lampo di collera gli balenava negli occhi e
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, cancellata l'immagine. Ed è triste come nella sala ducale, a Venezia, il ritratto di Faliero, coperto da un velo nero. L'altar maggiore è nudo, severo. Sulla
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, mentre la sua assenza ha resa deserta e triste la mia casa, mentre la mancanza del suo alito soave ha reso arido e secco come la pomice quanto ho scritto
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che cade sembra il rumore di un bacio scoccato. È nel discreto e amabile bosco che s'ama… Egli errava nei viali, solo, pallido e triste. La città lo
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balzando sul seggiolone. - D'amore. - E che? Debbo io udire da voi queste parole? Chi vi parlò prima d'amore? Chi vi ha insegnato la triste scienza? Di chi