LEGGENDE NAPOLETANE
crucciava che il suo nome dovesse estinguersi con esso: pure, non riprese moglie. Ottenne come special favore dal re Roberto d'Angiò che la sua figliuola
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, intensamente nero; si Serena il cielo Sul suo capo, rifulgono le alte e bellissime stelle, fosforeggia il mare di Posillipo, dalle ville perdute nei
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senza confine, la fanciulla sentiva ingrandire la potenza del suo spirito e, sollevata in piedi, le pareva di toccare il cielo col capo e di potere
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più: l'impiegato ha litigato col suo capo di ufficio, il marito con la moglie, l'artista ha detto molti improperi all'arte, lo scrittore si è
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, torcendosi le braccia, effondendo in lugubri lamenti la sua disperazione. Invano l'artista cerca immergersi nel suo sogno prediletto: il sogno è scomparso
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, la grande sorella nel cui animo di giovinetta si forma la madre, la nonnina che ricorda il suo giocondo passato, la zia che non ha avuto passato
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messer Diomede le scriveva. Nel grande salone del suo palazzo, madonna Isabella, vestita di broccato rosso che faceva risaltare il pallore del volto
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. Sebbene Cicho uscisse molto raramente e raramente spalancasse le imposte della sua finestruola, il popolo sapendo della sua magia, del suo potere
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struggeva lentamente per lui d'amore: egli non l'amava. Altrove, altrove era il suo amore. Lassù, forse nelle incomparabili e lucide stelle, gioielli
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a quella vista che era il suo tormento e la sua seduzione, decise di precipitarsi nel mare e finire così la sua misera vita. Decisero però
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monaco. Ma ben altro aveva disposto il Signore nella sua infinita saggezza e la Catarinella non s'ebbe la grazia chiesta. Il figliuoletto suo, crescendo
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che di plastica. Ogni tomba ha la sua statua, ogni tomba ha il suo medaglione. - Volete vedere il Cristo morto? - insiste il custode. - Finiamo di veder
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del suo lettore presente o ad indovinare l'animo del lettore assente, cerco di spiegare che significhi il lampo del tuo occhio nero e l'arco ironico del
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, trova il suo cantuccio dove s'appaga, il suo piccolo mare nel grande mare. Del passato, dell'antichissimo passato è il mare del Carmine. Poco distante
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, i pranzi lunghissimi dove nèttare s'alterna a nèttare, dove la fantasia del cuoco vince quella di un poeta e fonde nel suo crogiuolo le ricchezze di