LEGGENDE NAPOLETANE
dalla spiaggia è l'antica porta di mare che introduce alla piazza; sulla piazza storicamente famosa si eleva il bruno campanile, coi suoi quattro
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della riva, colpito dal rispetto alla divinità, torceva gli occhi allontanandosi, e le coppie di amanti cui era bello errate abbracciati sulla
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sulla pietra le sue conchiglie, mette l'arena nei cortili, lasciandovi la verde e lucida piantagione delle sue alghe. Di notte il palazzo diventa nero
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gialle, rosse e bianche rifulgono; i colli sono splendidi di luce; il mare brilla tutto come un migliaio di specchi; sulla punta del cratere qualche
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Lassù, sul colle, vive il bosco verdeggiante dalle fresche ombrie. I sentieri si allungano a perdita d'occhio sotto i grandi alberi; sulla terra
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duchi, tre volte conti, cinque o sei volte marchesi. Sulla porta di entrata è la tomba dell'antichissimo antenato che andò alle crociate: ferito o
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si tende bene l'orecchio, si ode un respiro lieve lieve. Non sul velluto rosso del cuscino, non sulla balaustra di legno lavorato dell'inginocchiatoio
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le capriole, si buttava per terra come un pazzo e se li faceva camminare sulle gambe, sulla pancia, sullo stomaco, ridendo e strillando, poi ne
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della nuova città. Quando Parthenope viene a sedere sulla roccia del monte Echia, quando essa fissa lo sguardo sul Tirreno, più fido dello Ionio, l'anima
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sulla soglia e gli scagliavano le imprecazioni più orribili. Non è dato a me indagare quanto comprendesse 'o munaciello degli sgarbi e delle disoneste
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fuoco; soffocanti fetori di zolfo ammorbano l'aria, piove cenere calda e pesante, acqua bollente, piovono lapilli infuocati sulla città: riuniti al
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innamorata; il sorriso fu più scarso sulla bocca, le braccia più fiacche nell'abbraccio, le labbra più gelide nel bacio, il palpito meno frequente
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. In una certa ora della notte, sulla bella riva di Posillipo, su quella gaia di Mergellina, su quella cupa del Chiatamone, su quella fragorosa di
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sulla sponda del mare dove s'incurva il colle di Posillipo, ma errava ogni giorno nelle campagne che menano a Baia ed a Cuma; egli errava per le colline
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sovrumana che Dio non permette più sulla terra, poiché Dio fa miracoli solamente per l'anima e non più per il corpo, vi dirò quanto segue. Cicho era