LEGGENDE NAPOLETANE
campagna di siero? È in questi giorni che la fantasia del mondo, esaltata nella sua febbre, senza trovare più pascolo, senza avere più refrigerio, si
LEGGENDE NAPOLETANE
Voi errate lontano di qua, anima settentrionale e vagabonda, e le brume in cui si affissa il vostro malinconico occhio, vi mettono intorno
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acceso e voluttuoso. Si guardava attentamente nello specchio: sul volto di una candidezza abbagliante, che parea fosse fulgido, non compariva traccia di
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Lassù, sul colle, vive il bosco verdeggiante dalle fresche ombrie. I sentieri si allungano a perdita d'occhio sotto i grandi alberi; sulla terra
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, quasi comprendo il senso del tuo riso muto ed intelligente. Le fantastiche, istorie dove tanta parte della vita napoletana si riflette, non t'hanno
LEGGENDE NAPOLETANE
bella che fa vivere l'uomo nella gioia o nel dolore della realtà. Lassù si sogna nella vita; qui si vive in un sogno che è vita. Lassù i solitarî e tristi
LEGGENDE NAPOLETANE
cosa abbrucia e fuma ed il cielo è cupo nella sua serenità. Tutto è luce vivida, tutto è intensità di colore, ogni cosa si condensa; pare che si
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quella pacifica parte di Napoli vecchia che costeggia la Sapienza. Corre la leggenda per quelle vie, cade nel rigagnolo, si rialza, si eleva sino al cielo
LEGGENDE NAPOLETANE
Il bigio palazzo si erge nel mare. Non è diroccato, ma non fu mai finito; non cade, non cadrà, poiché la forte brezza marina solidifica ed imbruna le
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d'entrata era bassa e oscura; sporca e ripida la scala; di rado si aprivano le finestruole. La gente vi passava dinanzi frettolosa, dando uno sguardo fra il
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, la grande sorella nel cui animo di giovinetta si forma la madre, la nonnina che ricorda il suo giocondo passato, la zia che non ha avuto passato
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Oggi, domenica, festa degli Ulivi. Cristo entra in Gerusalemme portando in mano il ramoscello della pace. Oggi, buon lettore, si fa la pace. Vi è chi
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fiammella delle candele, lo squillo del campanello, lo scricchiolio di una sedia, il fumo sottile dell'incenso; qui non si prega, non ardono lumi, non
LEGGENDE NAPOLETANE
un mercante di panni, si innamorò di un nobile garzone, Stefano Mariconda. E com'è usanza d'amore, il garzone la ricambiò di grandissimo affetto e di
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le ninfe si lamentarono con Poseidone che non dette loro ascolto. Fu costruita la magnifica villa, sorsero per incanto i giardini degni di un