LEGGENDE NAPOLETANE
terrazzino dove lo aspettava, tremante dalla paura, Catarinella Frezza. Lettor mio, se mai fremesti d'amore, immagina quei momenti e non chiederne descrizione
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nutre orribilmente di se stessa, arroventandosi o disseccandosi. In questi giorni la poesia, la delicata ed esile fanciulla, irrimediabilmente ammalata
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- ed è sempre giovane, sempre fresca. Se voi volete, o miei fedeli ed amati lettori, io ve la narro. Se volete per un poco dimenticare le nostre folli
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lampada, se la giovane madre, o la gentile sorellina, o la nonna dagli occhiali d'oro, o la zia che lavora di calza, non racconta loro una storia, una
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collerico ed il pauroso, e borbottando fra i denti non so se una preghiera o una maledizione. In verità, nella casuccia abitava gente malfamata; al
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, aitanti nella persona e sulle giovani teste ben s'addicevano le ghirlande di rose. Ognun di loro arse in segreto per una fanciulla, né se ne
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e l'ebbe. Egli violò la dimora delle ninfe oceanine per farsene la propria dimora; egli volle per sé i prati, i boschetti di rose, i margini che
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sei il mio cuore. L'anima mia è fatta di te; non sono io, sono te; se io muoio, tu morrai; se tu muori, io muoio. Come sei bianca, o divina fanciulla
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vincono la vita, ma vi si compenetrano e vi si fondono; dove l'uomo non uccide una parte di sé per la esaltazione dell'altra, ma dove tutto è
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spaventata; e se il tuo spirito è corso dietro all'inafferrabile fantasma, al folletto piccolino, tu non ne hai avuto paura. Queste storielle sono
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per amarlo; le fanciulle dell'aristocrazia napoletana, brune fanciulle dagli occhi azzurri, lo avrebbero amato se egli avesse voluto amarle. Ma messer
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, qualmente egli prescrisse - e dopo fatta, le insufflò, con magiche parole, la vita: la quale mosca d'oro se ne andava volando di qua e di là ed ogni
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t'ho dato, e se non lo puoi, se l'incurabile dolore ti traversa l'anima, muori nelle onde glauche del mare.
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, muta nella sua collera; si guardavano, impassibile e fredda Donn'Anna, agitata e febbrile Donna Mercede. Scambiavano rade ed altere parole. Ma se la
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della nobile principessa che vi è sepolta, che è morta anch'essa così giovane. Il medaglione è liscio, vuoto, bianco, come se ne avesse raspata