LEGGENDE NAPOLETANE
terrazzino dove lo aspettava, tremante dalla paura, Catarinella Frezza. Lettor mio, se mai fremesti d'amore, immagina quei momenti e non chiederne descrizione
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, quasi rigida nell'incesso, composta nel riposo. E lo spirito di Regina, per quanto ne poteva ricavare l'indiscreto indagatore, rassomigliava al corpo
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per amarlo; le fanciulle dell'aristocrazia napoletana, brune fanciulle dagli occhi azzurri, lo avrebbero amato se egli avesse voluto amarle. Ma messer
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fiammella delle candele, lo squillo del campanello, lo scricchiolio di una sedia, il fumo sottile dell'incenso; qui non si prega, non ardono lumi, non
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che cade sembra il rumore di un bacio scoccato. È nel discreto e amabile bosco che s'ama… Egli errava nei viali, solo, pallido e triste. La città lo
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corona, minori tutte di lei: ella era sola, maggiore, unica. In fondo al grande salone era rizzato un teatrino destinato per lo spettacolo. Tutta
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Là, dove il mare del Chiatamone è più tempestoso, spumando contro le nere rocce che sono le inattaccabili fondamenta del Castello dell'Ovo, dove lo
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. Quello che formava lo sgomento dei viandanti non era specialmente l'ebreo cane, lo sguardo provocante della donna, o gli strilli della moglie
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pesante assopimento dell'estate; vicino, sotto la finestra, in un tegame dove bolle lo strutto, scoppiettano e friggono certi peperoncini verdi ed
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, vi lusinga l'orecchio; un profumo sottile come un ricordo lontanissimo vi fa dilatare le nari. Il mio bel golfo voi non lo avete dimenticato. Io leggo
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? Io non lo so: io conosco solamente i miei bimbi napoletani che amano le storielle della sera. Vorrei essere io la madre ancora gaia come una fanciulla
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profondamente umano, profondamente sensibile che fa loro superare lo spazio ed il tempo. Soltanto, per ascendere ad una suprema idealità, hanno bisogno del
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più: l'impiegato ha litigato col suo capo di ufficio, il marito con la moglie, l'artista ha detto molti improperi all'arte, lo scrittore si è
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i ridenti poggi. Immenso si svolge l'avvenire. Lo so. Ma pel sarcastico sorriso con cui tu ti burli delle mie care larve, evocate dalla tradizione o
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riscaldata, quella voce ansiosa ed appassionata non l'aveva commossa, l'amore di Bruno era rimasto inutile, inutile. Bruno se lo sapeva, Tecla glielo aveva