LEGGENDE NAPOLETANE
questo uomo strano, come vestiva, che cosa mangiava, quali erano le sue abitudini ed in che consisteva la sua stranezza. Uditemi tutti attentamente che
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odii, di altri pallori, di altre anime. Se volete io vi narrerò la leggenda delle tre sorelle: Donnalbina, Donna Romita, Donna Regina. Erano le tre
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tempo dei tempi, v'erano quattro fratelli che s'amavano di cordialissimo amore e non si staccavano mai l'uno dall'altro. Erano belli, giovani, freschi
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miracolo fu questo: le molte paludi che allora si trovavano nella città, erano dannose, e perché i miasmi che esalavano guastavano l'aria producendo
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dei cuori e apprezzatrice del favore popolare com'era, s'accorgeva che quelle molli usanze piacevano ed erano adottate con trasporto. Solo per questo
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nardo le seducenti etere, correvano giovani e vecchi al foro, alle terme, ai teatri, sulle porte delle case erano sospese corone di rose olezzanti: la
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caldo e vivo che diventa cereo sotto i baci; nei grandi e voluttuosi occhi di leonessa si accendevano strane scintille d'oro; le labbra arcuate erano
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sorriso indefinito le sfiorava le labbra, una mestizia le compariva in volto; ma sorriso e mestizia erano spostamento di linee, non corrugamento di