LEGGENDE NAPOLETANE
bellezza ed all'amore. Ivi accorrevano per riscaldarsi alla luce degli occhi di Servilia i giovanotti timidi che non osavano pronunziar parola dinanzi
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nome, era anche una superba bellezza: bruni e lunghi i capelli nella reticella di fil d'argento, stretta e chiusa la fronte, gravemente pensosi i grandi
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con affetto, poiché egli è tanta parte della bellezza napoletana, sarà il carnefice. E nessuno ne saprà l'ora, né il giorno. Nella città la gente
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eroico sorriso le sfiorò le labbra. Ella si adorava; idolatrava la propria bellezza e vi abbruciava ogni giorno un copioso incenso che si univa a quello di
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, certe linee serenamente altiere, certi ondeggiamenti marmorei di chiome disciolte. Nella famiglia è tradizionale una pura bellezza, più d'espressione
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cuore della donna che egli amava. Era costei una donna di campagna, cui era stato dato in dono la bellezza del corpo, ma a cui era stata negata
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fanciulla greca. Invero ella era bellissima: era l'immagine della forte e vigorosa bellezza che ebbero Giunone e Minerva, cui veniva rassomigliata. La