LE ULTIME FIABE
Approvavo quel che diceva il mio povero ex Re ...
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Non vi pare, Eccellenza, che quel giovane sia un Mago?
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Potentissimo Mago! ... Tutto quel che vorrete! Ma mutate le teste del Reuccio e della Reginotta!
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Tutto quel che vorrete, gran Mago! Ma mutate le teste del Reuccio e della Reginotta ...
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(nauseata di vedere il Re divorare a quel modo): Più tardi, Maestà. Ora digerite tranquillamente ...
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Un'altra volta? È strano! Dicevo, Eccellenza, che quel giovane dev'essere un Mago. Vuole per moglie, la Reginotta !
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(al Re) Non so più sbadigliare. (Alla Fata:) Perdonate, gloriosa Fata! Non sapevano quel che facevano.
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Maestà ... Sono così debole che ho perduto la memoria. Un po' di quel pasticcio, Maestà, forse me la farebbe tornare!
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Però, se vi rassegnerete a rinunziare di essere Re ... e a distribuire al popolo quel che avete mangiato in tanti anni ...
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(a tutti e due) Avete poca memoria, Maestà! (Sbuffa più volte di seguito.) Vi ricordate di quel povero contadino, che possedeva un piccolo orto
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posta per loro! (Prende per mano il Re e la Regina, e li fa rizzare in piedi.) Ho visto, ho sentito quel Mago presuntuoso ... Se oggi lui avesse toccato
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Mago. - Perché? Quel che deve accadere accadrà. È meglio ignorar l'avvenire. - Almeno mi metterò il cuore in pace! - Io non voglio sapere. Tenete le
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gobbina. Guadagnava così poco con quel mestiere! Attenta, servizievole, modesta, era voluta bene e rispettata da tutti, quella povera ragazza. Da
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ne adoprava in famiglia. Sua moglie, giovanissima, lavorava quanto lui. Filava, tesseva, cuciva. E di quel che tutt'e due guadagnavano non spendevano
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mugolava qualcosa che non aveva nessun significato. E, quel ch'era peggio, non solo essa non parlava, ma pareva che fosse anche sorda, perché quando la
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grillo fa così! ... Quel giorno il marito era andato in città per fare certe piccole provviste, e lei si era seduta su l'uscio, dalla parte interna
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, scalpitando, imitando i nitriti del cavallo e gli abbai del cane, gli urli del lupo, poiché gli avevano detto che i lupi urlassero a quel modo. Ed ecco i suoi
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della varietà dei colori, del profumo dei fiori, sorridendo di compiacenza, spesso parlando a questo o quel fiore, quasi fossero persone vive e potessero
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squarciassero loro le bocche. E quasi ogni giorno tenevano consulti, discutendo lunghe ore intorno a quel che avrebbero potuto proporre a Sua Maestà per vederlo
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? - Ho quel che non vorrei! Parlava a stento, e le tese una mano per l'elemosina. La bambina aveva soltanto un mazzolino di fiori e glieli diede. Con
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po' di cuore. - Dopo l'acqua, figliuoli, ci vorrebbe un dito di vino. - Quel po' che ce ne troviamo in casa. Il po' era un bariletto appena appena
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cima di essa. I bambini cominciarono a piagnucolare: Babbo, ho fame! ... Babbo, ho fame! ... Dalla disperazione, senza sapere quel che faceva, raccattò
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C'era una volta un Re molto giovane che avrebbe voluto vivere come tutti i suoi sudditi, libero di fare quel che gli sarebbe parso e piaciuto. Per