LE ULTIME FIABE
(sbadigliando): E ora come faremo?
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(stupito): Grazie, Maestà! È troppo ... per ora!
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Non morrete, per ora. Camperete fino a novant'anni.
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Un'altra volta! Un'altra volta. Ora l'udienza è chiusa.
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S'è chetata ora che le ho detto: Non ti faremo male.
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Ed ora, pensiamo a mutare queste teste indegne di un Reuccio e di una Reginotta ...
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Ora, corriamo laggiù. (Corrono e si perdono tra gli alberi. Le Cameriere stentano a seguirli.)
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(tra sé): La disgrazia è di noi Ministri, ora che il Re non dorme più!
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(nauseata di vedere il Re divorare a quel modo): Più tardi, Maestà. Ora digerite tranquillamente ...
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Ora non rimane altro che celebrare le nozze. Basta che Sua ex Maestà dica: In nome del Cielo e della Terra vi unisco per sempre in matrimonio.
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Non me ne parlate, Regina! Ci dev'essere stato un tradimento. Or ora mi si è presentato un giovane ... Centovite! Lo avete mai sentito nominare? Egli
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(addentando allegramente la fetta del pasticcio datagli dal Re): Grazie, Maestà! ... Ecco, ora mi ricordo ... (Il Re ha già divorato il pasticcio; un
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(tastandosi le braccia, lo stomaco e le gambe): Mi sembra di essere un altro! Prima potevo muovermi a stento; ora sono così agile, così magro, da
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... Ma ora è una sola ... Ah! ... È lei! ... È lei! ... La "fata Rosabianca" che di giorno è rana, e di notte è Fata ... Dove c'è lei, io non posso far
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svegliato; si sveglia da sé, alla sua ora. - Aspettiamo la sua ora! È dormiglione? I Ministri si misero a ridere nuovamente. - Dico così, perché ho
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nonno o la nonna rispondevano - Sì, sì, abbiamo bisogno ... di un bel bacio. E ora, torna a letto. Durante il giorno, i due vecchi le permettevano
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, pochi anni dopo, quando gli morì la moglie, nello strazio del dolore, il povero vedovo non si accorgeva di far ridere la gente, lamentandosi: - E ora
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il naso tolto alla bella signora, sparì . Il Re riprese ad andare attorno, di città in città, di paesetto in paesetto, di villaggio in villaggio. Ora
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paga anche per questo? - Non si paga; è vero, mamma? - Lavato e ravviato, il bel giovane sembrò un altro. - E ora che desiderate? - Tutto quel che c'è
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l'aria, il sole, il movimento; ed ora che esso era venuto su bello e forte temeva sempre qualche disgrazia ... Se lo rimproverava spesso: - Ah! Gli
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giù a catinelle. - Nonno, avete bisogno di altro? Poveri siamo, ma abbiamo un po' di cuore. - Avevo sete: ora ho fame. - Pane, formaggio, uova
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rientrava in casa, quasi soffocata dalla bile. Ora, per non questionare con nessuno, se n'era andata in campagna col marito. Pareva che l'aria di
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grido e buttarsi vestito, nella vasca, fu tutt'uno. Sollevò in alto la cagnetta estenuata, e la posò su l'erba, in pieno sole. Tre quarti d'ora dopo
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si curava poco del suo, quantunque lo avesse fatto collocare nella stanza precedente alla sua camera. Ora la sera, ora la mattina si dimenticava di
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sette anni. La bambina passava molte ore della giornata nell'orto dove lei, in un cantuccio, coltivava dei fiori. Ora, da pochi giorni in qua, accadeva
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d'insolito: la piccina, vispa e sorridente, non sembrava di aver sofferto. La notte seguente, la misero a dormire nel letto in mezzo a loro; ma, a ora