LE ULTIME FIABE
(all'ex Re): Non dimenticate di far felice la Reginotta ...
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(fingendo di non capire): ra due mesi. Ve le restituirò sagge, incapaci di far del male, sia pure alle rane ...
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(interrompendolo): A questo penserò io. Voi non dovreste far altro, Maestà, che stare per parecchie ore con la bocca aperta.
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... Ma ora è una sola ... Ah! ... È lei! ... È lei! ... La "fata Rosabianca" che di giorno è rana, e di notte è Fata ... Dove c'è lei, io non posso far
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del Primo Ministro.) Io non posso assistere alle udienze reali ... Il vedere mangiar troppo mi fa nausea! E il Re, invece, non sa far niente se non
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ondulare nell'aria, sorridere, quasi far dei cenni. Tutti hanno fissi gli occhi a quella maraviglia. Intanto, le Ancelle, prese per mano, danzano
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giornate annaffiando, zappando, ripulendo centinaia di piante. Terminato il lavoro, si sedeva sotto un albero e si metteva a far colazione alla buona, oggi
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Bianco! Mago Bianco!". Mi vedrete accorrere in vostro aiuto. - E voi potreste anche far sparire una gobba? - Quella della Reginotta di Spagna? ... È
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, pochi anni dopo, quando gli morì la moglie, nello strazio del dolore, il povero vedovo non si accorgeva di far ridere la gente, lamentandosi: - E ora
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! ... Dormiglione! ... Maestà] I Ministri si contorcevano dalle risa. E la lasciavano fare, sperando che con quei modi da matta riuscisse a distrarre e a far ridere
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qualche anno! - Pur troppo! Pur troppo! Intanto non bisogna far sapere niente al Reuccio della disgrazia che lo minaccia. - E voi, Maestà, date retta
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lanternino le occasioni di far ridere la gente! - rispondeva l'altro. - Ah, se avessi un figliuolo! - Ha fatto bene di non venire! Ne avrebbe viste di
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permetteva che una cameriera o un servitore porgessero al malato o alla malata neppure un bicchier di acqua. Voleva far tutto lei. E, la notte, spesso
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! ... Ah! ...- seguiva il babbo. - Ah! ... Ah! ... Ah! ... - prorompevano le fantesche costrette a smettere di far le faccende. E le comari del vicinato