LE ULTIME FIABE
Conto i giorni, conto l'ore ... Dove sei? Perché non vieni? (Entra la Regina Mangiapoco, seguita dalle sue Dame.)
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Conto i giorni, conto l'ore ... Dove sei? Perché non vieni? Di speranza e di dolore Io più vivere non so!
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Più non conti i giorni e l'ore, Più non gridi: - Dove sei? - Ogni voto del tuo core, Mercè mia, compiuto è già! ... E di amore un dolce sogno La tua
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, l'aurora! (Si affollano, ridendo, su la proda del ruscello e pare che sentano i brividi dell'acqua dove stan per buttarsi.)
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(destandosi completamente): Perdonate, potentissimo Mago ... La Regina ed io, insieme coi nostri figli ... Dove sono? (Al Ministro:) Cercateli
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sul tronco dove la Fata ha posato le loro teste. La Reginotta prende la testa del fratello; questi la testa di lei. Se le adattano sul collo.)
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(cantando, dolcemente): Più non conti i giorni e l'ore, più non gridi: - Dove sei? - - Ogni voto del tuo cuore, mercè mia, compiuto è già! E di amore
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... Ma ora è una sola ... Ah! ... È lei! ... È lei! ... La "fata Rosabianca" che di giorno è rana, e di notte è Fata ... Dove c'è lei, io non posso far
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, dormiglia! ... E poi, la sventura di quei due figli! ... (Girando lo sguardo attorno) Dove sono andati? Dovrebbero essere qui. Uno con la testa di rapa
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trono reale, dove l'ex Re MangiaMangia e la Regina Mangiapoco vanno a sedersi, circondari dalle Dame e dai Dignitari del Regno. Si odono deliziose
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seggiola dove lo aveva messo la mamma. - È vostro figlio? - domandò il vecchio. - Sì, nonno: nostro figlio. - E non ride mai? - Non ride mai! - E non
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visto la più bella creatura del mondo, ma dice: "Vedermi, si, toccarmi, no!". E se io dovessi sposare, vorrei sposare soltanto lei. - Chi è? Dove si
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contentezza e passava intere giornate a covarla con gli occhi in braccio della moglie, o nella culla dove la mettevano a dormire. Una notte egli fu
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C'era una volta una vedova, non giovane, né vecchia, che aveva una bottega dove faceva da mangiare per la povera gente. Preparava buone minestre di
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! Mammina! - Troppa grazia, Fata bella! - esclamò la vecchia, aprendo desolatamente le braccia. Pensava: - E come sfamerò tutte queste bocche? E dove potrò
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nella sala dove solevano tenere riunioni per gli affari di Stato, cominciarono a provarsi, imitando i gesti, i salti, gli strilli dei Buffoni più noti
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sette anni. La bambina passava molte ore della giornata nell'orto dove lei, in un cantuccio, coltivava dei fiori. Ora, da pochi giorni in qua, accadeva
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fiori. La zappetta zappava da sé, qua e là, il terreno delle aiuole, dove occorreva. Il sarchio lavorava da sé perché le barbe pigliassero aria
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bellezza, chiamatemi; la mia potenza di Mago farà il resto. - E come e dove venire a trovarvi, se mai? - Basterà chiamare, alzando le braccia: "Mago
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. Una gran folla si era radunata, specialmente di ragazzi: - Dove andate? Possiamo venire anche noi? La portate al cimitero la vostra coda, ora che non
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, ma quella non si faceva viva. Allora, si decise di tornare nel posto dove le era apparsa Faterella e con le lagrime agli occhi cominciò a invocarla