LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche
. - Va' via! Che aspetti? - esclamò la Carola. - Lo sai che tocca a te. - Ma per l'appunto di domenica e a quest'ora, quando la nonna ci racconta la
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lo avrebbe volentieri trattenuto, ma la Carola aveva detto: - Non te lo mangiano mica! Ed ella, per non farsi biasimare dalla cognata, lo aveva
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bruciapelo dal suo superiore. Tremò, impallidì e non ebbe fiato di rispondere. - Dico a te, fratello, - ribatté il Padre guardiano in tono fermo. - Sono
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levatoio: - Dimmi, villano, dov'è il tuo signore? - Dove gli pare, - rispose l'altro, - e non si scomoderà di certo per te. - Guarda con chi parli! Io sono
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poi, aprendo la bocca sdentata a un sorriso, aveva risposto: - Lo sapevo, e quella monella può dire di avermi stregata; sarei più contenta di te di
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molto potente, perché possiedo la saggezza. In questo momento sono perseguitato, e se tu mi levi la fame e mi cerchi un nascondiglio, io farò di te
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nobile signore aveva motivo di essere pensoso. Suo padre era morto la sera prima, e avanti di chiuder gli occhi gli aveva detto: - Cicciaporco, da te
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raccoglie le preghiere, mi manda a te. Se tu vuoi salvare messer Spini, questa notte stessa devi portarlo via da questa casa. Domani tuo padre andrà a
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, quando Cosimo, fingendo di aver pietà di lei, le disse: - Voglio condurmi verso di te come un buon fratello e un buon cristiano. C'è nella stalla una
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. - Ma chi te l'ha insegnata, chi ha preparato a me questa sorpresa? Gigino, tutto rosso, accennò coll'indice la Vezzosa, che stava a ridere in disparte
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giorno con fare imperioso: - Eccoti una borsa ben guarnita; scegli un cavallo e fa' che io non senta più parlare di te. Il giovane Valfredo non intese a
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turbamento di quel figliuolo, che era il suo cucco, gli domandò, mentre nessuno li ascoltava: - Te ne accorgi, Cecco, che il giorno della separazione
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, - tu devi ascoltare i nostri lamenti, poiché avrai capito che quei due che parlavano di te furon tuo padre e tua madre, come io fui tua moglie. Ora
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io per volergli bene, ci sarai tu, ed egli potrà consolarsi con te della mia mancanza, - diceva la vecchia. La domenica, Vezzosa, che non era più
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Sigismondo. - Ho parlato a te; - disse con piglio di comando il ciarlatano, - ubbidisci! Leone salì le scale con la testa bassa, e poco dopo introduceva il
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, arrischio per te la vita; ma tu saprai mantenere la tua promessa? - Per Adamo, di cui porto il nome, per Mosè, per tutti i patriarchi gloriosi del popolo
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erano allora una moneta che aveva assai valore. - Dio te ne renda merito, - disse la mendicante, e, se la sventura ti coglie, guarda sempre verso il
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il figliuol tuo sarà per cento volte più rinomato di tuo padre, di tuo fratello e di te, e il suo nome correrà sulla bocca di tutti. Parri, come ho già
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rozzi di te, e allora se ne ingelosirebbero e le farebbero scontare con tanti dispettucci le tue lodi. Tu devi in pubblico trattarla come i tuoi fratelli
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burlette il signor di Porciano gli die' l'ospitalità. - Te la pagherò, non credere, - disse il buffone. - Anzi, voglio esser generoso e ordinerò al mio
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con me e te ne troverai bene. Questa assicurazione era fatta in tono così perentorio che a Pippo non rimase altro che ubbidire, e, stronfiando, seguì
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. Ella salì in groppa a un cavallo, e non si può dire quali accoglienze le facessero il Conte e la Contessa e con quanta devozione assistessero al Te Deum
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quartiere dello sposo. - Carlo fa di te una principessa! - dicevano le zie toccando ogni oggetto con riguardo, per timore di sciuparlo. - No, faccio
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condusse sposa in questa casa. - Che te ne rammenti, tu, se ero bella o brutta? - disse ridendo la Regina rivolta al figlio. - Altro se me ne rammento! Non
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, nonostante che ella si sentisse sanguinare il cuore, disse a Gosto: - Va', e che Dio ti assista! ma prima di partire, accetta ch'io divida con te ciò
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gattabuia, peggio per te, - gli fu risposto. Il portone del palazzo si aprì, quattro braccia robuste afferrarono ser Bandino e quasi di peso lo portarono
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metterti in fuga. Va', povero reprobo, e concediti alcune ore di riposo, prima che torni a pesare su di te la maledizione eterna. Quando il Diavolo fu
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. - Una sola, signor mio; - rispose il bambino aprendo la mano, - ma questa contiene una mosca con le ali d'oro. - Ebbene, te la prendo, - disse
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panni, aveva viso altero e piglio di comando, - ma io ti conosco, ser Alamanno, e come tu puoi giovare a me, io posso molto giovare a te. - Prima di tutto
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partire a tuo beneplacito. Di più ti dico che tu non devi avere verso di me nessuna gratitudine, poiché io compio verso di te un dovere e non esercito
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bella gioventù, la forza, la letizia dell'animo? - Neppure. - Tu non vuoi nulla dunque? - disse il Diavolo stupito. - Da te non voglio nulla. - Bada
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creduto bene di mettermi accanto a te per rammentarti la promessa. Dipende da te liberarti presto della mia presenza. Il Conte chiuse gli occhi per
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chiarore. Quell'angiolo scendeva fino a lui e gli diceva: - Poiché hai avuto fede, sarai esaudito: il Signore mi manda a te per indicarti l'acqua che deve
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. - Va' pure; ma se hai la disgrazia di capitarmi dinanzi agli occhi con i tre mostri che hai fatti, per te è finita, e non vi sarà tortura che io ti
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Bencio alla donna, - tanto grande che te ne serberò gratitudine per tutta la vita, e, se non avessi moglie, ti offrirei di sposarti. La vecchia si
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il coraggio. - Ti sono debitore della vita; - le diceva commosso, - senza di te sarei morto, oppure sarei rimasto per sempre prigioniero dei miei
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patrimonio; a te non lascio altro che questo berretto che mi fu dato da un uomo che beneficai, e sono sicuro che questo lascito ti renderà più felice delle
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avvertimento nel sonno. Egli si sentì chiamare da una voce celeste, che gli disse: - Va' in città; lassù hanno bisogno di te. Il Romito si alzò nel cuor
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tagliare la pipa e pareva riflettesse. - Annina, di' quello che sai! - esclamò egli a un tratto. - A te specialmente non lo posso dire, - rispose la
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bene di non parlare prima di partire a madonna Laura, poiché non voglio che ella interceda per te. Chiara, offesa di tanta durezza, mostrò al Conte
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grossolano, un paio di scarponi, ma quattrini non gliene dava, e quando egli la richiamava ai patti, soleva rispondergli: - Li avrai tutti insieme; che te ne
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tu mi comandi e che non son più padrone di me. - Che te ne importa di quel che dicono, purché tu non rechi dispiacere alla mamma e a me, che ti
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preparo il mangiare per otto giorni. Se io penso a te, tu pensa a me, e fammi trovare tante uova belle quando torno. Poi la vecchia si diede a