LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche
giorno quella ragazza conquistava maggiormente l'affetto e la stima dei suoi futuri parenti. Regina poi l'adorava, e pareva che ringiovanisse quando
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non aveva braccia abbastanza per preparare da mangiare per tutti e pensare ai suoi figlioli; le altre dovevano fare il bucato, il pane, e rassettare
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l'armatura finché durava la guerra, per non spezzare il sottil filo che doveva riparare i colpi micidiali. Tutti, dal Conte fino all'ultimo dei suoi
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salsicce. La Fortunata li fece sedere a tavola insieme con i figli, e dopo avere sparecchiato tirò il paletto; ma prima di salire in camera disse ai suoi
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lontano parente dei Guidi di Poppi, per nome ser Alamanno. I suoi genitori erano morti quand'era in fasce, ed egli era cresciuto nel castello, più
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bel falco, così sapientemente ammaestrato, ordinò a uno de' suoi paggi di raccoglierlo e di bruciarlo nel cortile del castello di Poppi, tanto più che
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castello una quantità di poeti, i quali gareggiavano fra loro per dilettarlo e ottenere la sua benevolenza e i suoi favori. Ma essi eran tutti mediocri
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i suoi genitori, disperando di maritarla, la spingevano a entrare nel convento delle Camaldolesi di Pratovecchio; ma Gualdrada non se la sentiva di
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aveva parlato di Tonio, il secondo dei suoi figliuoli, che aveva fatto la quarta elementare e mostrava buone attitudini per divenire un eccellente
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Guidi erano in guerra con la Repubblica fiorentina, e il Conte, occupato nella difesa dei suoi feudi, non poté pensare a dirigere meglio le
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era successo! Ordinò ai suoi soldati di disperdere la folla schiamazzante, e invece di raccogliere i complimenti che gli avevano preparati i suoi
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aveva posato male la corona e per questo era caduta; ma tanto lui quanto i suoi monaci, quella mattina, dissero distrattamente il mattutino e furon lieti
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treno da Poppi. Maso però non volle che i suoi ospiti risalissero in carrozza senza bere un bicchierino di aleatico, e si fece promettere che al
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uomini per conto dei Veneziani, e di lì a pochi giorni la nave che doveva sbarcar lui e i suoi compagni sulle coste della Dalmazia per movere insieme
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non si poteva dar pace della sventura che colpiva la famiglia, era la povera Regina, la buona vecchia, così premurosa del bene de' suoi. Nella inerzia
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l'abito bianco dell'ordine di San Romualdo, il vecchio Conte spirò fra le braccia de' suoi, raccomandando anco una volta alla figlia di vegliare sulla
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detto che i poveri sono i suoi eletti. Prendetelo, e io ringrazierò Iddio che si è servito di me per beneficarvi. Il vecchio mormorò tante e poi tante
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quale ho posto la Regina ed i suoi. Bisogna sapere che la Vezzosa s'era data per malata, e nessuno le aveva più visto la punta del naso, né quelli di
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. Infatti, nessuna massaia portava al mercato polli e piccioni più grassi de' suoi, nessuna portava alle fiere lino più candido e meglio filato, nessuna
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moltissimo la squisita bocca di dama; ma Regina si accorgeva che i suoi non erano abbastanza rassicurati. Allora prese a dire: - È una giornata afosa
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aveva accudito ai suoi doveri, correva da Buona e la trovava sempre allegra, sana, sorridente. Ella si baloccava con Lupo, si gingillava con i fiori
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provocata dal piacere di ritrovarsi in mezzo ai suoi, ma ella sapeva bene che aveva un'altra causa. Il suo cervellino, in quei giorni, viaggiava nel ridente
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suoi fratelli si grattavan la testa, vedendo i campi così rovinati dalle intemperie. Anche le viti, che avevano già fiorito, pativano, e i contadini
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, Beppe andava a lavorare a Soci tutte le mattine e Tonio era su a Camaldoli dall'ispettore Durini. Il capoccia, ora che alcuni dei suoi si erano
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ripose in tasca il rosario e prese a dire: - Quando il beato san Francesco morì, lasciò fra i suoi frati un certo Amalziabene, un mezzo santo anche
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evitava più il Pian del Castagno e la casa rotonda dei Nani. Bernardo, però, non credé con questo di aver fatto abbastanza per i suoi compaesani; egli era
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vorrebbe altro! - Ora pensate a mangiare, - disse la Carola ai suoi figliuoli ed ai nipoti. - Ma che mangiare! - rispose l'Annina, - abbiamo fatto un
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gli stavano accanto i suoi parenti di Romena e di Porciano. La Contessa non era uscita dalla camera, perché da più giorni era assai ammalata. Uno dei
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, contenta di poter divertire ancora la sua famiglia e i suoi vicini, incominciò: - Dovete sapere che tanti, ma tanti anni fa, viveva ad Arezzo un celebre
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, e sa che la sua missione consiste nel lavorare e nel farsi amare dai suoi, più per la sua bontà che per altro. Vezzosa sentiva quello sguardo
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spiccare tre abeti scurissimi. Bencio non fiatava e i suoi compagni neppure; camminavano in punta di piedi fra le ginestre fiorite, per non far rumore
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rimase altro che una capannuccia, che non aveva neppure la porta, dove rimettevano qualche volta i carri. Ella vi faceva portare i suoi pochi mobili
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, e con poca fatica Banfio giungeva a toccar l'oro; l'oro, mèta di tutti i suoi desiderî, delle sue brame sfrenate. Sega, sega, aveva staccato molti
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i suoi traffichi, e a forza di pazienza era riuscito a fare dei conii perfetti. Di quei fiorini ne aveva già spacciati molti, e quando aveva saputo
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Selvatico di Pratovecchio, e tanti altri. Il conte Guido Novello riuscì a salvarsi, perché si die' alla fuga con i suoi cavalieri. Dalla parte dei
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quel giorno non si alzò più, e il 15 di giugno spirò in mezzo ai suoi, non esclusi l'Annina e Carlo, venuti da Firenze per riabbracciarla. Morì la
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l'alba vide qualche cosa che si moveva ai suoi piedi. Era un topolino che stava fermo a guardarla. Nel medesimo tempo apparve qualche cosa di nero sopra la
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gliela copriva, e la stracciava furiosamente con le zanne. Lapo, anche in quel momento, espresse a voce alta i suoi pensieri: - Morte, come sei brutta; se
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in quella caverna, metteva in moto tutti i cervelli e faceva dimenare tutte le lingue. Ci fu un montecorniolese più curioso dei suoi paesani, un certo
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che prima portava alla cintola, dicendo: - Se Ubaldo non mi dona l'altra metà della rendita de' suoi beni in cambio della vita del figliuol suo, è un
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sotterranei del palazzo, dove l'Incantatrice teneva nascosti i suoi tesori, e le disse di prendere tutto ciò che voleva. Santina e Gosto si empirono le
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? - domandò il Conte, il quale incominciava a divertirsi. - Non la chiamar così, signor mio! Fra i suoi difetti, v'è pur quello di essere permalosa, e
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quello di cullare anche i bambini di Cecco, come aveva cullato quelli di tutti gli altri suoi figli. - Se potessi campar tanto, - diceva, - sarei felice
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rammentata che egli, da piccolo, era stato uno dei suoi più accaniti tormentatori. Quando Bertino tornò in cucina, trovò imbandito un vero festino. In cima