LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche
spese del funerale, - risposero i circostanti. - Santa Vergine, come sono interessati i preti di questo paese, che tengon la chiesa aperta ai vivi e
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famiglia, perché non potevo portarlo giù. Ma qui in quest'armadio ci sono sei paia di lenzuola senza rinnovare, che ho filate e tessute con le mie mani
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invitati. Nell'entrare nella villa io mi sono sentita un battito di cuore pensando che d'ora in avanti ci dovrò stare per sempre. La casa è bella, ben
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darmi un po' di calma, ti sentiresti la forza di farmi una promessa? - Sono vostra figlia, comandatemi e ubbidirò con piacere. - Ebbene, Oretta, io mi
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, chi sei? Io non sono abituato a parlare con chi non conosco. - È inutile che ti dica il mio nome. Sono fiorentino e odio quel covo di arpie ch'è
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stasera ha preparato un arrosto di lodole, grasse pinate; ma per la camera è un po' difficile. Ne abbiamo tre, e sono occupate da otto carbonai che
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anime di dannati? - domandò il Signore. - Sì, - disse Satana - e non ci sono soltanto anime di osti, di giuocatori, di soldati e di contadini taccagni
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Dall'ultima serata in casa dei Marcucci, quando la Regina narrò la novella del teschio di fra' Amalziabene, sono passati quasi due mesi, e da quel
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vecchina farà passare le paturne. E i nostri ragazzi dove sono? - Se vai su, - rispose la Carola, - li trovi tutti affaccendati a spiegar le calze per
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, guadagna ed è affidata a persone per bene. - È vero, e lo so anch'io; ma che ci vuoi fare se sono addolorata di non averla più qui? Al cuore, lo sai
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. Io non sono un mendicante, ma bensì san Giuseppe in persona, mandato dalla Madonna in terra, dietro richiesta di quell'anima benedetta di tua madre
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, ma non mi sono mai attentata di accompagnare Vezzosa. - Avete fatto male, - rispose la vecchia. E avrebbe voluto aggiungere che se fosse andata a
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per Cecco? Sono tanto felice che mi pare impossibile. - Un giorno di felicità vien per tutti; ne hai passate tante, povera figliuola! - disse il
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obbligata a tutta la famiglia per la cortese ospitalità che ci avete data, e queste venti lire che io offro all'Annina, sono destinate a fornirla di quelle
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avete una novella bell'e preparata? - Se la volete udire, sono pronta a dirla, - rispose la vecchia. E subito cominciò: - C'era una volta, al tempo
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altri. I dolori sopportati con rassegnazione e condivisi, sono meno acerbi di quelli a cui si aggiunge la disperazione e la solitudine. Tonio era
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persistente di Cecco, ed era tanto felice che appena udiva quel che diceva la Regina, la quale già aveva preso a narrare la Novella del Romito. - Sono anni e
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all'uscio della camera dove dormivano, e udirono una voce che diceva: "Levatevi, che gli aretini sono sconfitti!". Infatti era vero, e la sera ne ebbero
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piangeresti un parente morto, piccina mia. Se i lupi sono contro di noi, il nostro Signore Iddio ci proteggerà. Aiutami a caricare questo fastello di legna
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sconosciuto l'acchiappò per la sottana, e le disse in tono supplichevole: - Caterina, io non sono il Diavolo e tu non hai da temere nulla da me. Anzi, sono
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novella la so quasi a mente, e se non la raccontate bene, vi tolgo la parola e la narro io! Vi rammentate quante volte sono stato a occhi spalancati, con
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, - disse il Conte. Poi, aperta anche la cassa d'argento, vide che ne conteneva una d'oro. - Sono stanco della burletta! - disse, vedendo il pavimento
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. - Sei dunque una ladra e una traditrice? - continuò ser Cione. - Sono quella che colpisce senza sguardo e senza riguardo. - Cioè una sciocca ed
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Arcetri a narrar le sue pene a suor Maria Visdomini. - Suora benedetta, Rospo e barbagianni sono fuggiti, e nell'Arno corre sempre acqua nera come
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piene di giuocatori e di ubriaconi, e ogni momento correva il sangue per le vie; ma dacché in paese c'è il Romito, tutti si sono pentiti, e le benedizioni
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, sentendo che ella lo aveva soccorso, vinse la ripugnanza che gl'ispirava e, avvicinandosi a lei, disse con voce dolcissima: - Vi sono grato di ciò che
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tentazione e ti sei impossessato di una parte del tesoro che ti avevamo confidato? - Per l'anima mia, sono innocente! - esclamava il vecchio. - Se ho avuta
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Montemignaio. A mezzanotte precisa era davanti all'uscio e sudava freddo dall'ansietà. Egli bussò e la voce del Romito domandò: - Chi sei? che vuoi? - Sono
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la poteva più raddrizzare e che doveva camminare a piè zoppo. - Sono un uomo rovinato, sono un uomo perduto! - diceva. - Era meglio, cane mio, che tu
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risponde: "Sono un povero vecchio. Chi avrà pietà di me non conoscerà penuria di fiorini d'oro". In questo punto il sonno mio si è rotto, ed io ho voluto
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fronte del padre, e, ponendogli le mani sulle ginocchia e guardandolo fisso, gli disse: - Signor padre, sono disgraziatamente una femmina, e non posso
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nella stanza del tesoro, sono ai tuoi ordini. - Tu non fai nulla disinteressatamente; - rispose Cicciaporco, - che cosa chiedi in cambio del servizio
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frati rimasero tutti a testa china e nessuno di essi si alzò a dire: "Il colpevole sono io!". E poiché nessuno parlava, il Padre guardiano aggiunse: - Se
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. - Ma mi dici che segreti ci sono oggi? - le domandò la Carola, dopo che questa scenetta si fu ripetuta quattro o cinque volte. - Non posso dirlo; ho
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, sono io; - rispose quel mattacchione del gobbo, - vengo a farvi una visitina. - Benvenuto! - risposero i Ballerini. - Vuoi ballare con noi? - Scusate
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perché ti stanchi tanto? - domandava la Regina all'ultima delle sue nuore. - Non mi stanco, mamma; sono assuefatta al lavoro e non so star con le mani
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potesse o non volesse trattenerlo, il fatto sta che il cavallo correva come il vento, e ben presto sparì fra gli alberi dei boschi. - Signor mio, sono
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questo podere, cui sono tanto affezionato. L'Annina non ragionava più, tanto era sbalordita. Fra tutta quell'allegria, che fece dimenticare alle donne
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gigli in testa a guisa di corona. - Chi sei, angiolo bello, e chi ti manda da me? - domandò Lavella. - Sono il tuo angiolo custode. Tua madre, salendo
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sono stato scelto da fra' Bernardino da Siena per dipingere la Vergine gloriosa, e non è per me poco onore. - Ne convengo; - rispose la donna, - ma
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fece aspettare. - Volentieri, bambini, se vi adattate a stare in cucina. Stasera appunto non tornano né il capoccia né i figliuoli grandi, perché sono
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rammento io, tutto quello che essa ha fatto per noi quando si era piccini. - Come! - ribatté Maso, - me ne ricordo benissimo; e io che sono il
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, pianse amaramente, ma non cessava di pregare per lui. Una notte però le apparve la Madonna e le disse: - Figlia diletta, le tue preghiere sono inutili
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rispettosamente: - Che cosa volete, buon vecchio? - Ohimè, signorini, - replicò egli, - vedete come ho bianchi i capelli e rugose le guance? Invecchiando mi sono
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l'imperatore Federigo Barbarossa. - Vedete! - dicevano i paesani, - già due antipapi, creati da Federigo, sono periti di mala morte; presto toccherà anche a
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, anche quello dolcissimo dell'affetto. Bisogna che tu cerchi di studiarlo e di capirlo, se no sarai una gran disgraziata. - Mamma, lo sono già tanto