LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche
un altro, si era allontanato da casa. La moglie non osava interrogarlo, ma la madre dolcemente lo attirava a sé, e cercava di rimaner sola con lui
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Vezzosa. Della matrigna non voglio parlarne, perché era una donna astiosa e bisbetica e se io la mettessi in scena, turberebbe la serenità del quadro nel
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assuefatta in città. - Se è così, - aveva detto Maso, - io son contento. Però pensi che l'Annina ha poco o nulla. - Lo so, - aveva risposto Carlo, - io non
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fisonomia una espressione di profondo abbattimento, come se stessero per morire, e Cecco, che non toglieva gli occhi dal volto di sua madre, scrollò il
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di parlare in presenza del signor Luigi; se sapeste quello che so io! - disse l'Annina. - Sentiamo, che cosa sai? - Figuratevi che il professore non
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varie faccende le faceva da sé sola per alleggerire del molto lavoro le altre donne. Tutti la trattavano bene, ma le due persone che dimostravano
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se n'andò al podere de' Marcucci. Questi non aspettavano nessuno con quel tempo, e quando la videro giungere, l'accolsero ridendo e burlandola
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lunga come se qualcuno li avesse ben ben rimproverati. - Dunque, l'avete fatto l'esame di coscienza? - domandò Cecco ai bambini. - Siete sicuri di quello
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soggezione di nessuno. Però se la novella vi riesce uggiosa, andatevene pure, anche a metà, che io non me n'ho per male. Ma se la Regina non si
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dintorno a sé quella prediletta figliuola. - Non è mica andata alla morte, - le diceva Maso quando la vedeva pensierosa. - A Camaldoli ella s'istruisce
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, - rispose Maso, - ma se avesse avuto qualche cosa, sarebbe stato meglio; tutte le nostre donne hanno portato un po' di dote, e così si è potuto tirar avanti
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impegno nell'impararla, che ora la ripeteva senza sbagli, e con un garbino che gli valeva molti baci dalla zia. - Va' a vedere se la nonna è scesa in
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fa, e Gigino gli racconta che studia e che sa anche una poesia. A farla breve, gliela dice, e l'ispettore se lo porta a casa, e poco dopo ci manda a
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mandarlo, perché se colui che recava a Firenze le armi fosse stato arrestato nel passare dal Casentino, quelle armi sarebbero state prese, e ser
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sempre rintanati nel loro palazzo di Romena in vetta al monte, e se qualche povero andava a bussare alla loro porta per aver la carità, lo cacciavano
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stendevano sull'aia per farle diventar candide. E neppure la Regina se ne stava con le mani in mano; anche lei orlava canovacci e tovagliuoli e incoraggiava
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godeva e badava a dire: - Quando tu pure avrai de' figliuoli saranno tanti modelli di creature. Se hai già saputo piegar questi a ubbidirti, ed eran
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mondo. Almeno potrai far fortuna. Se resti qui, sarai sempre un mezzo pitocco!" e lo mandò via dandogli soltanto un bastone e tre scudi. Ubaldo aveva
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spelacchiato. Essi però non sapevano quali legami esistessero fra messer Cicciaporco e il gatto Merlino; se li avessero saputi, invece di fremere
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venticinque persone. È vero che il podere era grande, ma se i ragazzi maggiori non si fossero ingegnati ad accompagnare col trapelo le carrozze che
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sempre la via maestra come se attendesse qualcuno. E infatti ella attendeva Cecco, partito verso le undici per Pratovecchio, insieme con una comitiva
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un aspetto pulito e ravviato, più di quello che aveva prima. Tutti in famiglia le avevano fatto un'accoglienza festosa, come se ella mancasse da un
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rozzi di te, e allora se ne ingelosirebbero e le farebbero scontare con tanti dispettucci le tue lodi. Tu devi in pubblico trattarla come i tuoi fratelli
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, eppure si sentiva l'animo sollevato, come se un soffio prenunziatore di serenità le avesse fatto dimenticare i dolori; e sorrideva ripensando alle liete
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tempo la paga gli sarà cresciuta, e, se impara, potrà far carriera. Era una bocca di meno al podere e un pane assicurato per la vita, e Maso fu
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fra poco incomincia la novella. - Scusate, - rispose la ragazza chiudendo il libro. - Scusate, Cecco, se mi son messa a leggere. Avevo incominciato così
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divertimento doveva precedere la novella, per farlo godere anche alla Regina, che, dopo aver raccontato, era stanca e se ne andava a letto. Quella sera la
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abbiamo di spenderla utilmente. Se ce la siamo sciupata nell'ozio, in vecchiaia si provano dei rimorsi, e allora si farebbe come quell'uomo, che, si
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quasi quasi se la pigliavan col tempo il quale, a sentir loro, non era galantuomo abbastanza. La domenica delle Palme era una bella giornata primaverile
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vestiti. È vero che il corredo se lo stava preparando da parecchi anni, ma all'ultimo momento rimane sempre qualche cosa da fare, e le mancava appunto
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parte per sottrarlo alle insistenze dei compagni, i quali anche quella domenica erano andati a chiamarlo. - Non sai che cosa dicono se ti do retta? Che
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aveva bisogno d'aiuto. - Se le facesse la mia Annina, - disse la Carola, - io gliela darei volentieri. In casa siamo già tante donne, e io avrei piacere
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accettata se non si fosse trattato di appagare un desiderio di Carlo. Conosceva il figliuolo, e sapeva che ritornava mal volentieri sopra una
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avvenire, ed ella si vedeva già a Firenze, in una bella casa mobiliata come la villa della signora Durini, ben vestita, e accanto a sé scorgeva sempre
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, se bastava negli anni buoni a campare la famiglia, era insufficiente in quelli cattivi, e quindi era meglio premunirsi contro questi. Egli e i suoi
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occhi sinceri e pieni di fiducia nel loro avvenire. Cecco se ne andava più consolato, ma poco dopo l'impazienza lo spingeva di nuovo a casa di Vezzosa
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vera abnegazione. - Dunque vedi, - concluse Cecco, - che anche la mamma ha avuto le sue prove dolorose prima di conquistare la pace. Se ella non
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fredda, quando ella vide la sua famiglia riunita intorno a sé e lesse così chiaramente le angustie sulla fronte del capoccia e dei fratelli, che
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giorno e, vinto ormai il primo impeto d'avarizia di Maso, dei fratelli e delle cognate, ella era trattata da loro con una cordialità come se avesse
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nulla, proprio nulla di dote. In casa l'avevano soprannominata Caterina, in memoria dell'ultima novella, e Maso e la Carola, scherzando, le domandavano se
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egli. - Del resto, come avrei fatto ad aprire la porta se è chiusa a cento chiavi e ognuno di voi ne ha una? - Allora sei tu che hai ceduto alla
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la novella non è di quelle solite, che è la più bella di quante ne so; se non la sente raccontare stasera, forse non la sentirà più. La Carola prese lo
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era tornato a casa, e non aveva fatto altro che domandare se la mamma era stata ammalata. Allora anch'essi avevano aperto gli occhi, e il timore di
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sposa, - noi vogliamo esser trattate come il resto della famiglia, e se voialtri fate dei sacrifizî, li vogliamo fare anche noi. Così il vino era
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furfante aveva forse le tasche piene di cibo; ora frugatelo, e se gli trovate qualche cosa, toglieteglielo; forse, in capo a due giorni di digiuno
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mancare ogni cosa se non aveva la roba filata, tessuta e cucita da esse. L'Annina, che era tornata a casa negli ultimi tempi, le lasciava fare, benché