LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche
, svanita questa speranza, la tristezza si era di nuovo impossessata dei loro animi. - Beveremo vino soltanto la domenica; - aveva detto un giorno Maso
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suonando il trescone sul violino o sull'organetto. Ogni tanto questa comitiva dei Fondaccini si ferma davanti alla casa di qualche persona facoltosa, acclama
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tovaglia di bucato, e su questa vi erano asciugamani, federe, grembiuli di seta, calze, pezzuole con le frange colorate, fazzoletti da naso, un bel cappello
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. Si capiva che tutti erano contenti: i Marcucci di aver Vezzosa; questa del bene che le volevano; Momo di collocare bene la figlia, e la Maria
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, lacera e sfinita. Questa donna, che si chiamava Ginevra, recava nelle braccia una bambina di pochi mesi, avvolta soltanto in un velo celeste. Appena
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condusse sposa in questa casa. - Che te ne rammenti, tu, se ero bella o brutta? - disse ridendo la Regina rivolta al figlio. - Altro se me ne rammento! Non
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, c'era ad Arezzo, non proprio in città, ma poco fuori delle mura, verso la chiesa delle Grazie, una ragazza per nome Santina. Questa ragazza aveva un
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. - Ma mi dici che segreti ci sono oggi? - le domandò la Carola, dopo che questa scenetta si fu ripetuta quattro o cinque volte. - Non posso dirlo; ho
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chiesa non possono spaventare un buon cristiano: parla. - Mentre accendevo le lampade dinanzi all'immagine della Madonna, questa ha incominciato a
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questa luce avrò la parola facile. - Per questo siamo sicuri che non vi impappinerete, - disse la Carola. - Se i nostri figliuoli sapessero parlare come
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all'infuori del suo podere. Ora, quei quattro uomini, spinti dalla molla potente dell'interesse, riacquistavano nuova energia, e questa energia si
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giorni, ella rispondeva: - Sono andata a far le feste con la mia sorella. Ma come si chiamasse questa sorella e dove abitasse, non l'aveva mai detto a
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ritornavano limpide e cristalline. Dopo questa risposta i mercanti si guardarono in viso sbalorditi. - È un indovinello, - disse il caporione, che
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comprato ad Arezzo una bella casa e campa da signore; intanto il mio corpo è sotterrato in questa cantina, senza un palmo di terra santa addosso, e
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. Questa notizia consolò la buona vecchia, e nel dopopranzo di quel lieto giorno, seduta sotto la cappa del camino, narrò ai figli e ai nipotini una bella
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quell'ingiusto testamento! Appena ebbe pronunziata questa esclamazione, una delle finestre della grande camera si spalancò violentemente, come spinta da un buffo
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popolo la lingua parlata, sto a sentirla per incanto. - Sa, - continuò la ragazza, - perché le ho fatto questa domanda? Perché la nostra cara nonna
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La Carola era consolata dacché aveva riveduto l'Annina e che questa l'aveva assicurata che in casa della signora ci stava come in Paradiso. Già, non
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quale prese a dire: - C'era una volta una contessa Guidi, per nome Gualdrada, figlia di un conte di Porciano. Questa ragazza era abbastanza brutta, e
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Verna, dove ho compiuto un pellegrinaggio, - rispose il Diavolo in tono derisorio. - Ho scelto questa stagione per fare un po' di raccolta di anime
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con lei; ma l'altra, più furba, riusciva a non dargli questa soddisfazione. Fu lei che si bendò per la prima e almanaccò un pezzo con la pertica in
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telaio a trapuntare tappeti o gonfaloni, o a pregare inginocchiata sulle lastre di pietra della scura cappella. Ma neppur questa vita di reclusione
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mancargli con la perdita della madre. Ma a questa perdita ci pensava meno che poteva, godendo della felicità presente, che veniva soprattutto dal vedere la
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, che, asciugatesi le lacrime, tornò in mezzo alla famiglia. Il professore e la moglie avevano già preso posto a poca distanza dalla Regina, e questa
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. Tutti questi fatti prevennero in suo favore il Sultano di Costantinopoli, che lo vide al suo arrivo. - Tutta questa marmaglia mandatela a lavorare la
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. Questa teoria l'aveva sentita esprimere dall'ispettore, e subito la faceva sua, movendo il riso in quanti lo ascoltavano. I cugini lo canzonavano
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capanna, alzò le mani al cielo, esclamando: - Vergine santa, io pongo quest'anima benedetta sotto la vostra protezione; vegliate su di lei! Dopo questa
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: Belzebù, Belzebù, Nessun m'aiuta, aiutami tu! - Ma questa è una preghiera al Diavolo! - esclamò Parri. - Il figliuolo lo volete, sì o no? - Lo voglio
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era ripugnante. Questa ragazza, che tutti chiamavano la Teresona, era alta quanto un gigante, e oltre ad avere il labbro leporino che le metteva in
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laviamo! - risposero le due donne. - Me ne rallegro tanto, ma ora non lavate. - Ora rasciughiamo, - soggiunsero le due donne. - Con questa nottata non
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, bionda come lei, che teneva avvolta fra pochi stracci, quasi volesse dire: - Se non avete pietà di me, abbiatela di questa mia creatura! Allorché si
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che ebbe questa determinazione, non gli pareva vero che suonasse la mezzanotte per andar a bussare alla casuccia del Romito, fra i boschi, verso
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Regina. - Vieni avanti, - le disse questa, - il signor Carlo ti aspetta. La ragazzina si fece rossa vedendo Carlo che si era alzato e le andava
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. - Io ci sto a mangiarla, - rispose Maso, - e gli altri non diranno di no, specialmente tutta questa marmaglia che ha per la pattona una tendenza
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soppesavano le monete, se le mettevano sottocchio, le giravano e le rigiravano e poi dicevano: - Questa è buona, questa pure, questa ancora. E le
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colpiti dalla prepotenza del marito. Questa pietà della bella donna frenava le ire dei malcontenti, e ser Bindo avrebbe dovuto ringraziarla dalla mattina
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fa le meraviglie. - Via, smetti! - disse Vezzosa sorridendo di compiacenza, - lascia raccontar la nonna. - Bambini, - incominciò la vecchia, - questa
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alla gola e di trascurare i digiuni e le regole dell'Ordine, mangiando cibi grassi e ghiotti. Sparito lui da questa terra, tu hai ricominciato a
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. - Ma chi te l'ha insegnata, chi ha preparato a me questa sorpresa? Gigino, tutto rosso, accennò coll'indice la Vezzosa, che stava a ridere in disparte
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fosso quattro uomini, che gli fermarono il cavallo, gridandogli: - Che fai di notte per la strada? Questa non è ora di portare il fieno; che cosa rechi
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Selvatico, che non ti basta il cuore di cavalcare di notte sul pian di Campaldino! - Se non lo facessi, - rispose il Conte, - sarei un vile. Questa stessa
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dignità con cui egli lo portava. Se qualcuno lo ringraziava per aver guarito un infermo, il Romito rispondeva: - Sono io che debbo ringraziare questa
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In questa lunga serie di novelle, in cui ho intrecciato le leggende alla storia della famiglia della Regina, l'abile narratrice di Farneta, vi ho
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allora io, che sono secco come un fuscello, mi calo giù per la cappa del camino e mi levo da dosso questa curiosità, che non mi dà pace". Infatti si
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una bottiglia di vin santo, e la veglia si protrasse lungamente. A un certo punto, mentre tutti mangiavano, comparve la matrigna di Vezzosa. - È questa
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molle come cera, gli aveva permesso di piantarvi le mani, non lo temé neppure in questa occasione, ed impietosito della sorte del vecchio, scese in