LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche
nostro bimbo nascerà stanotte, come Gesù; io vado in camera, tu va' a chiamare la levatrice; ma stai zitto, perché non voglio disturbare nessuno
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. La sera, invece, e tutta la notte usciva dalla finestra un gran chiarore, e il camino fumava come un forno; ma nessuno ci faceva caso, perché d'aria
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crepitava un bel ceppo di faggio, era grande davvero, altrimenti non avrebbe potuto contener tanta gente, perché i Marcucci erano un subisso! Il vecchio
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La domenica delle Palme, la Vezzosa era andata a desinare dai Marcucci e aveva portato in casa tutto il corredo, perché la matrigna, che stava meglio
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essersi guadagnati la giornata, insistevano con la nonna perché raccontasse loro una novella. - Io non vi posso contentare; - rispondeva ella, - da
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averla mangiata soltanto nelle grandi occasioni. Ella era lieta, quel giorno, e non sapeva neppur lei il perché. Le ragioni di cruccio erano aumentate
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ragazzina. - Perché? - domandò il bell'artigliere. - Perché mi è stato proibito. Vezzosa non viene stasera a veglia e non ci verrà più. Regina vedeva bene
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avesse stregato. Amabile, che era vana e ambiziosa, lo teneva a bada, ma non gli dava troppe speranze, perché il giovanotto non aveva terre al sole
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giudizio. - Via, Maso, lasciala in pace. Perché la punzecchi sempre? La Vezzosa è una brava e buona figliuola, e se le si chiede un piacere non si ricusa mai
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panche e nelle tavole, perché l'Annina avea detto di voler fare quattro salti. Avevano allineate le tavole al muro coprendole di tovaglie di bucato
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s'addormentano, perché non pare, ma son già le sette sonate. Ora attenti, perché la novella è bella e, se non farà ridere, farà piangere chi l'ascolta
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una mela da un albero. - Perché dunque gli negano di esser sepolto in terra santa? - domandò Ubaldo. - Perché il povero Marco non ha da pagare le
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- E stanotte incomincia l'anno nuovo! - disse Maso. - Ragazzi, bisogna metter giudizio, perché più si cammina nella vita, e maggiore è il dovere che
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Le tre settimane che mancavano alle nozze di Vezzosa con Cecco, minacciavano di diventare sei e magari otto, perché la matrigna s'era ammalata e non
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, il quale era tutto lieto della risposta avuta, perché ormai gli pareva che nessuna donna potesse renderlo così felice quanto la modesta e gioviale
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legno! La gaia masnada entrò di corsa in cucina e ci fu un po' di baruffa prima che tutti i bambini si fossero seduti, perché quelli Marcucci volevano di
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me! Momo gongolava tutto, un po' dalla felicità di veder migliorare la moglie, un poco perché quella malattia gli aveva dato ragione. Egli lo diceva
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mulino sull'Archiano, si tirò da parte, perché egli evitava sempre d'imbattersi con i cattivi, e costui era un uomo cattivo di certo, altrimenti non
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risposte non era contenta, e una volta, il giovine, posto alle strette dalle insistenti domande della buona vecchia, rispose: - Sapete un po' perché son
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dirlo a Maso, che pur vedeva di continuo, perché temeva di sentirsi dar dell'impaziente; ma più conosceva l'Annina e più bramava di farla presto sua
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accasarsi, perché gli dispiaceva di perdere quella compagna di corse e di cacce, quella fanciulla di animo virile, che maneggiava le armi con tanta
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Vezzosa. Della matrigna non voglio parlarne, perché era una donna astiosa e bisbetica e se io la mettessi in scena, turberebbe la serenità del quadro nel
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passò la notte in riposo. La mattina dopo si fece fare una frittata col prosciutto, una di quelle frittate che erano celebri anche all'inferno, perché
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, volete che vi mandi il dottore? - Mandatelo, ma avvertitelo che non dica che s'è chiamato; deve fingere di capitar da noi per caso, perché la mamma
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possa consolare in un momento di dolore, - rispose l'altro. - Ma allontaniamoci di qui, perché il luogo non è adattato per parlare. - Ahimè! - disse
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tanto bene, perché cinque anni dopo, quando già il conte Gentile aveva ereditato il feudo del nonno, Banfio ricomparve in Casentino, non più a cavallo
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desinare a casa altro che la domenica, perché c'era anche da legar le viti sui pioppi, e ogni pianta aveva bisogno dell'opera del contadino. La massaia
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, durò dal tocco alle cinque, perché quando i Marcucci si mettevano a far qualche cosa, non si facevano certo canzonare. Il pranzo si componeva di zuppa
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altro che repulsione, e la Regina, che lo idolatrava appunto perché era disgraziato, si affliggeva immensamente di vederlo trascurato dal padre
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darmi una camera per me solo e una buona cena? Pippo si cavò il cappello e rispose: - In quanto alla cena non dubitate, perché la Rosa cucina bene, e
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a male perché domenica cantavo quel rispetto; ma, che volete, quando passo da casa vostra mi verrebbe sempre voglia di cantare. Qui tacque, perché
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che mi offri? - Una cosa da poco; dammi l'anima tua, alla tua morte. Non mi fai un gran regalo, perché anche senza questo patto sarebbe finita in mio
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dei tempi, un signore di Romena, che pare ne avesse fatte d'ogni colore, perché suo padre, che non voleva figliuoli cattivi d'intorno, gli disse un
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volta, non so precisarvi in qual tempo, una contadina per nome Caterina. Era costei invidiata da tutti, perché si diceva che le riusciva ogni cosa
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dal podere dei Marcucci, perché gli uomini stessi rammentavano di aver provato grandissimo diletto a udir dalla bocca della Regina quelle novelle con
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sera, - disse Vezzosa sottovoce entrando in cucina. Nessuno le rispose, perché la vecchia era un po' sorda e, nel dire il rosario, s'era appisolata
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maturano le méssi. Quelli che stavano nei boschi, si chiamavano Cornetti, perché soffiavano in piccoli corni che tenevano appesi alla cintura; quelli che
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credendolo un signore, perché era pulitamente vestito. - Questa mi pare una contrada fatta più per finir quei piccioli che ho, che per metterne assieme
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portato seco l'Annina a Camaldoli, come aveva stabilito già da alcuni mesi. La ragazzina era partita contenta e felice, perché a quella età ogni cambiamento
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chiamavano la Forestiera. Sapevano però il nome della piccina, perché la sentivano chiamare dalla madre, la domenica, quando la portava alla messa, e molti
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misterioso cavaliere venga a me e che io gli parli, - rispose la Badessa. - Forse allora potrò spiegarvi il perché del prodigio che narrate. I tre contadini
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. Ella non era molto affezionata a Carlo, perché lo conosceva troppo poco, ma si sentiva tanto lusingata che egli l'avesse scelta, che quella
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, oggi narratela presto la novella, perché la voglio sentire anch'io prima d'andarmene. La Regina, sorridendogli, prese a dire: - Tanti, ma tanti anni fa
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la notizia al conte Gherardo, il quale, prima d'armare i suoi, disse alla moglie: - Madonna, sbrigati a filare perché questa volta il pericolo è
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al suo lontano parente che, se voleva abitare in casa sua, doveva prima di tutto far rispettare il nome che portava, perché quegli scoppi d'ira eran
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vogliamo tanto bene? - Appunto perché mi volete bene, non dovete permettere che gli amici si burlino di me. Se cominciano, non la finiscono più; c'è Bista