LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche
tempo, intorno alla vecchia nonna non si sono riuniti più i nipotini intenti, né gli altri bimbi del vicinato. Il lunedì successivo a quella domenica di
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La domenica successiva era un tempo da lupi, una di quelle giornate in cui, come si suol dire, chi non ha casa la cerca; ma l'acqua, che veniva giù a
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, e la curava con un affetto da figlia vera. Non andava mai a letto, stava attenta a tutte le prescrizioni del medico, ed era stata lei che s'era
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- Che bella Pasqua! - esclamavano i bimbi di casa Marcucci. - Non abbiamo mai avuto tante ghiottonerie, né tanta allegria. Sei tu che ce la porti
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in un albergo. Il mestiere nostro non mi soddisfa punto; e appena avrò messo assieme abbastanza da comprarmi una casetta e un podere, cesserò d'essere
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Le tre settimane che mancavano alle nozze di Vezzosa con Cecco, minacciavano di diventare sei e magari otto, perché la matrigna s'era ammalata e non
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terminata. Non si può dire il fàscino che ella esercitava su tutti quei bambini, con le sue buone maniere. La Regina, invece di esserne gelosa, ne
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lo avrebbe volentieri trattenuto, ma la Carola aveva detto: - Non te lo mangiano mica! Ed ella, per non farsi biasimare dalla cognata, lo aveva
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. - Regina, non vi si dà incomodo? - domandarono entrando le donne. - Anzi, mi fate piacere, - rispondeva la vecchia. - Io racconto come so, e non mi piglio
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Vezzosa. Della matrigna non voglio parlarne, perché era una donna astiosa e bisbetica e se io la mettessi in scena, turberebbe la serenità del quadro nel
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lui fosse caduta sulla più povera tra loro. Per spiegare questo fatto, non volendo ammettere che Vezzosa le superasse tutte in bellezza, poiché la
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serve di distrazione; ma in casa sentivano il vuoto prodotto da quella partenza, e la Carola specialmente non sapeva darsi pace di non aver più
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, - dicevano continuamente; e nella loro impazienza non si rassegnavano ad attender tanto la venuta di questo bambino. Cecco era più impaziente di tutti, e
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, l'aveva pregata di un favore: egli desiderava che la conclusione del matrimonio fosse affrettata e che le nozze si celebrassero a carnevale. Non osava
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Maso aveva mantenuto la promessa, e la mattina del lunedì aveva chiesto in moglie Vezzosa per Cecco. - Lo sapete che io non vi posso dar nulla di
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da un altro ragazzo di casa, e così venne in chiaro che i bambini Marcucci in quei giorni non avevano fatto altro che magnificare con i loro compagni
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avevan messo tre seggiole, perché l'orchestra non si componeva più del solo organetto di Cecco, ma anche di un suonatore di chitarra e di uno di
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refe finissimo all'ago torto, destinata come dono di Natale alla figliuola, che non doveva tardare a giungere a Camaldoli. Il signor Luigi era un
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visitatori offrendo loro di riposarsi e di rinfrescarsi. - Non vogliamo disturbarvi; - disse la signora guardando con ammirazione la bella contadina, - ma
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, e le buttò le braccia al collo. Quell'atto affettuoso meravigliò tutti, ma Carlo non volle dare nessuna spiegazione. Egli disse soltanto: - Nonna
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La Vezzosa non aveva saputo resistere alla tentazione di domandare al marito quali erano i fatti dolorosi il cui ricordo bastava per render triste la
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. Ella non era molto affezionata a Carlo, perché lo conosceva troppo poco, ma si sentiva tanto lusingata che egli l'avesse scelta, che quella
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Gli otto giorni dopo l'ultima domenica erano parsi eterni alla Regina e a Vezzosa. Cecco non aveva parlato quasi mai, e, ora con un pretesto, ora con
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, non aveva voluto che si ritardassero di molto le nozze, e aveva mandato una sua sorella, con la sposa, a far lo stacco del vestito di seta. Questo
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non era più un'estranea per la famiglia Marcucci. Benché da otto giorni soli ella fosse moglie di Cecco, pure aveva già preso il suo posto in casa, e
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desinare non eran tornati. Comparvero sull'imbrunire, stanchi ma allegri, mostrando in trionfo i canestrini, colmi, alcuni di fragole coperte di felci
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fossa. I figli, che non l'avevano lasciata mai, non s'erano accorti del suo deperimento, avendola sempre sott'occhio; ma lo avevano notato dacché Cecco
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La domenica successiva a quella in cui Regina aveva raccontato la novella Il Diavolo alla festa Vezzosa non comparve alla solit'ora a casa Marcucci
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quella fiammella si può correr dietro al tempo perduto, e quand'è ito, non c'è rimedio. Sapete chi non ha rimorsi per aver sciupato il tempo? - Chi
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averla mangiata soltanto nelle grandi occasioni. Ella era lieta, quel giorno, e non sapeva neppur lei il perché. Le ragioni di cruccio erano aumentate
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Quella domenica la Vezzosa giunse al podere dei Marcucci, prima di ogni altro, insieme con due sorelline poco minori a lei. Nella casa non erano
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alunno forestale. - La posizione per ora non è bella, - aveva detto l'ispettore, - non gli posso assegnare altro che una quarantina di lire al mese; ma col
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non si poteva dar pace della sventura che colpiva la famiglia, era la povera Regina, la buona vecchia, così premurosa del bene de' suoi. Nella inerzia
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Per alcune domeniche la Regina non aveva avuto uditori per ascoltare le sue novelle, e aveva fatto a meno di raccontarle, poiché uomini e ragazzi
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parte per sottrarlo alle insistenze dei compagni, i quali anche quella domenica erano andati a chiamarlo. - Non sai che cosa dicono se ti do retta? Che
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impulso al lavoro, alla concordia, era conforto nei momenti di dolore. Non potrei dunque terminare il quarto volume delle novelle senza dirvi che cosa
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Vezzosa non giunse sola a casa Marcucci. Era imbrancata fra molte ragazze e cercava di rimanere in mezzo a loro per non trovarsi a parlare da sola a
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mettevan le foglie, e non sarebbe mancato ai preziosi produttori della seta il loro naturale alimento. Tutti erano in faccende: gli uomini non tornavano a
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Vicario per Firenze messer Cicciaporco Cicciaporci, uomo robusto quanto mai, e nemico del genere umano. Non aveva né fratelli, né sorelle, né famiglia
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il Casentino in cerca di buone uve da accaparrare. Un soffio di vita li animava e non parevan più i medesimi. Il contadino toscano, per quanto
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contentarvi tutti, - disse la Carola facendo l'occhietto alla Regina e alle cognate. - Non siete punto discreti; ognuno doveva prendere una calza
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ragazzina che avesse voglia d'imparare, per farne, col tempo, una cameriera. A Camaldoli ella non avrebbe portato altro che una vecchia cuoca, che
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cucina, - disse Vezzosa alla ragazzetta, allorché le piante di rose furono spogliate dei fiori più belli. - C'è, c'è! - tornò a dire l'Annina, - e non
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La Carola era consolata dacché aveva riveduto l'Annina e che questa l'aveva assicurata che in casa della signora ci stava come in Paradiso. Già, non
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crepitava un bel ceppo di faggio, era grande davvero, altrimenti non avrebbe potuto contener tanta gente, perché i Marcucci erano un subisso! Il vecchio
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La sera dopo, sparecchiata la tavola che aveva servito al lauto pranzo di Natale, gli uomini di casa Marcucci non misero neppure il naso fuori