LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche
: - Vi raccomando la figlia mia: non le togliete mai da dosso il velo celeste della Madonna. Dopo aver fatto lo sforzo di parlare, Ginevra cadde morta, e
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che non portasse nulla; ma Cecco s'è piccato e c'è convenuto di cedere. - Dunque la mia figliuola ce la prendete per forza? - Non dico questo
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vecchia rispose: - Figlia mia, quando sarò morta, tu penserai a me in questa camera, e ti rammenterai che a questo mondo ti ho chiesto una cosa sola
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montata, c'è una vista che incanta; ma che volete, mamma, la casa mia mi par più bella. - Sciocchezze! - esclamò la Carola, che non ne aveva tanti degli
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giorni, ella rispondeva: - Sono andata a far le feste con la mia sorella. Ma come si chiamasse questa sorella e dove abitasse, non l'aveva mai detto a
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aveva bisogno d'aiuto. - Se le facesse la mia Annina, - disse la Carola, - io gliela darei volentieri. In casa siamo già tante donne, e io avrei piacere
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Carola e dalla Regina, la cui presenza dava una certa solennità a quel conciliabolo. - La mia figliuola è una contadina, - aveva detto Maso, dopo che
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e più rannuvolato del solito. Un giorno Oretta era seduta dinanzi a lui, occupata a ricamare un velo. - Figlia mia, - le disse il vecchio, - per
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vicino, e le disse commossa: - Tu sei la mia ultima consolazione! Vezzosa, per interrompere quel discorso, la pregò di raccontare la novella, e la
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contro i Turchi; - disse, - il mio braccio e la mia spada valgono ancora qualche cosa. Infatti s'intese col capo della spedizione, che assoldava
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piangeresti un parente morto, piccina mia. Se i lupi sono contro di noi, il nostro Signore Iddio ci proteggerà. Aiutami a caricare questo fastello di legna
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rifiutava tutto quello che gli era offerto, e rispondeva sempre: - La mia vita avrà una durata limitatissima; quello che ambisco è una cosa tanto
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potente. - Addio; fra tre giorni avrai la mia risposta, - disse ser Alamanno. E spronato il cavallo tornò a Poppi, pensando alle parole dello
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a strepitare. - Dalla mia bocca non uscirà mai quella invocazione al Diavolo; non mi voglio dannare! - La dirai! - Non la dirò! - rispondeva lei
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trattano le cognate, e serbare tutto lo sfogo della tua ammirazione per lei quando sarete soli. M'intendi, Cecco? - V'intendo, mamma mia, e questa
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Frate rimase a parlare con la ragazza del suo prossimo matrimonio. - Ragazza mia, voi state per abbracciare uno stato molto aspro, e, per sopportarlo
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cose lunghe diventan serpi. Ti consiglio, anzi, di profittare di questa mia assenza per preparare il corredo, e da Siena, dove si tessono così bei
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dire: - Ospite mio, io ti ho trattato degnamente, ma l'accoglienza che ti ho fatto non è stata come avrei voluto, perché la mia casa è colpita da
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il bastone sull'animale feroce, e disse solennemente: - In nome della Madonna, mia protettrice, ti ordino di rispettare ciò che mi appartiene! Il
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, e l'ho chiuso nella mia stanzetta del tesoro. La chiave di quella stanzetta è nelle mani di messer Neri de' Bardi. Con quel testamento non ti lascio
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contessa Luisa, che era donna prudente. Marito e moglie sciolsero il rotolo e lessero quanto segue: "Io, ser Bernardo de' Tosinghi, giuro sull'anima mia
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gerani. - Brava moglie mia! - disse Cecco tornando a casa - tu sai render bello tutto ciò che tocchi. A quel complimento la bella sposa arrossì e posò
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non avrebbe udito rumore, ed egli si sarebbe sentito tacciar di bugiardo. - Dunque non vuoi levare le suppellettili di camera mia? - domandò Espiazione
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interrogassi io, quelle tue venerande sorelle? Io ho una certa maniera per far ciarlare le donne, proprio tutta mia. - Prova, - rispose il vecchio
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volere; Eran fiorite le rose nell'orto. E le ciliege diventavan nere; Le diventavan nere in sulla rama. Quando ti vidi e fosti la mia dama; Passò
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. La mia parola sarebbe insufficiente se volessi dirvi la meraviglia che destò in tutti la comparsa in paese di quella comitiva, e poi il veder sorgere
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se mi salvate dalla rovina, alla mia morte farò un ricco lascito al convento, - disse l'artiere. - Ebbene, ascoltatemi. Mi pareva di essere vicina a
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la mia anima non è suffragata da nessuna prece. - Indicami quello che debbo fare, anima santa, per confortarti. La pietà della tua fine infelice e i
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lui, dalla mia. - Allora mettiti al lavoro; - replicò l'abate, - ma bada bene di non rivelare a nessuno il segreto. L'orafo tornò ad Arezzo, e dopo
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un bosco verso Bibbiena, e si mise a piangere, col testone fra le mani. - Mamma mia, - diceva l'infelice singhiozzando, - perché mi hai lasciato così
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tentazione e ti sei impossessato di una parte del tesoro che ti avevamo confidato? - Per l'anima mia, sono innocente! - esclamava il vecchio. - Se ho avuta
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rovinato! - gridava Banfio, - quel cavallo era la mia consolazione; a lui dovevo il sostentamento. - Ne avrai un altro! - diceva il vecchio. - Tu non sai
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sogno e mi ha detto di aiutarvi. Venite a casa mia, - aggiunse la vecchia. Ser Bandino la seguì di buona voglia, e la vecchina, curva sul bastone, lo
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ripeter sempre le stesse parole parve un po' monotono a Bernardo, il quale disse: - Se m'azzardassi a esprimere l'opinione mia, direi che questa
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l'immagine della Santa Vergine, che mia madre mi aveva fatto ribadire al polso destro. - Io cercherò il tuo cadavere, messer Amerigo di Narbona
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poco del tuo balsamo sulle mie ferite: io ho bisogno di guarire, perché debbo rintracciare mia moglie e i miei figli. Il frate non si meravigliò
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compiacervi; ma badiamo poi che voi, mamma, non dobbiate pentirvi della vostra bontà, ed io della mia condiscendenza. - Spero che Iddio mi risparmi questo
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ho rifiutato le offerte di matrimonio di molti gentiluomini, non perché li credessi indegni della mia mano, ma perché mi pareva che, allontanandomi di
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Iddio di tenermi su questa terra e con l'aiuto del Cielo spero che la mia anima non ti apparterrà mai. Il Diavolo pronunziò due parole magiche, due sole
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regno della morte, e lascia a me la cura di piangere sulla salma della mia diletta. - Parli a me, Conte? - domandò ser Grifo. Nell'udire quella voce
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chi ha posto un cane sotto la mia finestra. Fra' Gaudenzio si mordeva le mani. - Ma che cosa gli possiamo fare a questo frate per farlo fuggire
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disputavano l'anima mia; oggi non mi vuole né Cristo né il Diavolo. Aspettiamo per veder quello che succede, - disse Lapo. E tanto per consolarsi, trasse fuori
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che vi fa distinguere quelli veri da quelli falsi! E l'ebreo aveva risposto: - È un segreto che voi conoscerete soltanto dopo la mia morte. Bisogna