LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche
lei quelle manierine cortesi che erano la maggior attrattiva di Vezzosa. Se Cecco le volesse bene è inutile dirlo. Ognuno si forma un ideale di
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tornava a letto, ma non dormiva. E nella veglia sentiva Cecco cantare per lei da lontano, e mandarle quel saluto che era solito ormai di darle ogni
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, bionda come lei, che teneva avvolta fra pochi stracci, quasi volesse dire: - Se non avete pietà di me, abbiatela di questa mia creatura! Allorché si
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più libera e toccava a lei a portare il desinare nel campo ai cinque fratelli e a fare il pane e il bucato, aiutata dall'Annina. Benché il lavoro
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medici non sapevano sanare. E dalle parti più lontane del Casentino moveva a lei la gente a frotte, ed appena Lisa toccava gli ammalati con quel velo
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si potesse scherzare! Se vuoi sincerarti meglio, vai a parlare con la Regina e lei ti dirà come sta la faccenda. - Dunque Maso mi ha chiesta davvero
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capanna, alzò le mani al cielo, esclamando: - Vergine santa, io pongo quest'anima benedetta sotto la vostra protezione; vegliate su di lei! Dopo questa
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il falso. Ragazze e mamme fissavano intensamente l'Annina, per sapere che cosa Carlo aveva trovato di speciale in lei; e il resultato di quella
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averla mangiata soltanto nelle grandi occasioni. Ella era lieta, quel giorno, e non sapeva neppur lei il perché. Le ragioni di cruccio erano aumentate
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, Vezzosa. Infatti, per lei avevano tirato il collo ai capponi, per lei avevano messo arrosto un capretto intiero, per lei avevano fatto schiacciate
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Carola. - Essa fa tutto tanto volentieri e con tanto garbo, che se in ogni casa ci fosse una ragazza come lei, le faccende anderebbero meglio. Ora che
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incontro a salutarla. Pareva che le donne di casa avessero aspettato lei per isbandarsi. Tutte si rammentarono proprio in quel momento che i loro bimbi non
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un podere poco distante. Cecco s'era messo in testa che Vezzosa lo canzonasse, e in presenza di lei non c'era caso che aprisse bocca. Così la Regina
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quasi nuovo dell'anno passato; ma che direbbero in paese se mi vedessero andare in chiesa mentre lei sta male? Certi riguardi bisogna averli. - Hai
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Quella domenica la Vezzosa giunse al podere dei Marcucci, prima di ogni altro, insieme con due sorelline poco minori a lei. Nella casa non erano
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ai fianchi della donna pregante e unirono le loro orazioni a quelle di lei. Alcuni fra i presenti pretesero di riconoscere in quei due angioletti i
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san Romano aveva dato anche a lei l'anello con le tre pietre. Vezzosa rispondeva sorridendo che la sua pietra rossa era l'affetto per Cecco; quella
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con lei; ma l'altra, più furba, riusciva a non dargli questa soddisfazione. Fu lei che si bendò per la prima e almanaccò un pezzo con la pertica in
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stringere il denaro in mano e neppure ringraziare. Lo fecero Carola e la Regina per lei; e soltanto quando la signora fu in carrozza, ella poté
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tornerò qui, e allora mi permetterete d'interrogare l'Annina, perché se lei non è contenta, non se ne fa nulla. - La interroghi pure, io son contento e non
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, e la curava con un affetto da figlia vera. Non andava mai a letto, stava attenta a tutte le prescrizioni del medico, ed era stata lei che s'era
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non riconoscersi più. A lei non disse nulla e, avuto quel che chiedeva, uscì; ma imbattutasi sull'aia con Cecco, che tornava dal mulino, gli andò
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, e ora, per contentarvi, dovrei ridere tutto il giorno. - Ma non pensi a Vezzosa? Lei, poverina, ti vuol tanto bene e si strugge nel vederti così
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, quando Cosimo, fingendo di aver pietà di lei, le disse: - Voglio condurmi verso di te come un buon fratello e un buon cristiano. C'è nella stalla una
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il rotolo e la rôcca, andò in traccia di madonna Luisa per narrarle il tiro fattogli dal padre di lei. Ella era seduta in mezzo alle sue donne
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, mamma, raccontate pure, perché ormai lei non c'è da aspettarla. Cecco avrebbe voluto domandare se era andata a letto perché si sentiva male; ma tacque
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. E imparerò anche molto di più; la signora, nel dopopranzo, mi fa mettere accanto a lei e m'insegna certi lavori! ... Basta, non voglio parlare
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che il cavaliere, dopo essersi alzato, andava avanti alla monaca, spinti dal sentimento del rispetto che avevano per lei, fecero un movimento per
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lasciato andare. Era la prima volta, dacché erano stati sposi, che Cecco si allontanava senza di lei dal podere di Farneta, ed ella ne soffriva come se si
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nipotina, che era invece bella come il sole e fresca come una rosa, tanto che a vederli parevano, lui, la quaresima, e lei, il carnevale. Tutti e due
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lavoro fuori, e per aiutare anche lei la famiglia che l'aveva accolta con tant'affetto, oltre al far le faccende di casa e stirare per i forestieri, la
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nel petto, la dama era seduta, col capo riverso, tutta coperta di sangue. Si vedeva bene che era stata lei che aveva ucciso il cavaliere col proprio
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bel cavallo e andò a Bibbiena, in casa dei Saccone, dove c'era una bella ragazza per nome Violante. Il padre di lei, manco a dirlo, fu tutto felice
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notizie dell'Annina e di Carlo. Il fidanzato era tutto premure per la sua promessa sposa e la copriva di piccoli doni, adattati alla condizione di lei
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, qui vicino, è una fortuna per noi e per lei; fatevi coraggio, Carola. Le parole assennate della giovine cognata fecero rientrare in sé l'afflitta madre
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. - Sempre lei; - mormorò la vecchia, - è la vera consolazione della famiglia, è la moglie che avevo sognato per Cecco. Le rose furono messe in fresco
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stendevano sull'aia per farle diventar candide. E neppure la Regina se ne stava con le mani in mano; anche lei orlava canovacci e tovagliuoli e incoraggiava
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seguirla, facendogli capire coi cenni più che con le parole, il pericolo che minacciava la propria casa. Il vecchio accondiscese alle preci di lei e
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lei e le altre ragazze, rincantucciandosi accanto alla Regina, dalla quale pareva che non si potesse spiccicar mai. Gli uomini che erano stati
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capoccia era morto, la moglie gli sopravviveva, e intorno a lei erano aggruppati i cinque figliuoli maschi, i quali avevano tutti moglie, meno
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vide circondata da uno stuolo di ombre, tutte avvolte nei bianchi lenzuoli, le quali alzando verso di lei le palme, spoglie di carne, supplicavano
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conquistando sempre maggior fama. Ma gli occhi di Clemenza avevano il potere di ammaliarlo, e la voce di lei era la musica più dolce che potesse accarezzargli
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rimase esposta nella grande sala, e il Conte pregò sempre accanto a lei; pregò e pianse. In quei due giorni il signor di Poppi, col pensiero sempre rivolto
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domandavano: - Dite, Befana, che ne fate di codeste legna che vi caricate sulle spalle tutti i giorni, indistintamente? Lei rispondeva: - Ne faccio