LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche
, Beppe andava a lavorare a Soci tutte le mattine e Tonio era su a Camaldoli dall'ispettore Durini. Il capoccia, ora che alcuni dei suoi si erano
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La Vezzosa non aveva saputo resistere alla tentazione di domandare al marito quali erano i fatti dolorosi il cui ricordo bastava per render triste la
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crepitava un bel ceppo di faggio, era grande davvero, altrimenti non avrebbe potuto contener tanta gente, perché i Marcucci erano un subisso! Il vecchio
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castello erano tutti scandalizzati che il nuovo Vicario avesse certi gusti, e fremevano di dover ubbidire a un uomo che era schiavo di un gattaccio
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parte per sottrarlo alle insistenze dei compagni, i quali anche quella domenica erano andati a chiamarlo. - Non sai che cosa dicono se ti do retta? Che
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L'assenza della Regina da Farneta era durata due mesi interi. Il professor Luigi e la signora Maria erano già partiti quand'ella tornò in famiglia
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Tutta la settimana i Marcucci erano stati sossopra per il grande avvenimento. La signora Durini, tornando a Camaldoli, aveva parlato con Carlo Buoni
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alla sposina maggior simpatia, erano la vecchia Regina e l'Annina, la quale, per non separarsi dalla nuova zia, l'aiutava in ogni lavoro e prendeva da
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, era come dire al muro, e lo stesso effetto producevano le parole della signora Durini. Le Marcucci erano attaccate agli usi domestici, e siccome
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come uno scolaretto, appena si accorgeva che c'erano delle persone grandi che lo ascoltavano, e specialmente una certa Vezzosa, una bella ragazza di
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violino, i quali si erano offerti sapendo che dai Marcucci si ballava. L'illuminazione, fatta con lucerne a olio, non avrebbe diradato le tenebre della
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Gli otto giorni dopo l'ultima domenica erano parsi eterni alla Regina e a Vezzosa. Cecco non aveva parlato quasi mai, e, ora con un pretesto, ora con
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Le tristi previsioni di Maso si erano avverate. La raccolta del grano era rovinata dalle piogge e dai geli, e le viti pure avevano seriamente
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erano vasti giardini, ove crescevano foreste di piante marine, e v'erano aiuole di alghe verdi, cosparse di diamanti invece che di fiori
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, che in quel giorno aspettavano da Camaldoli i signori Durini, erano andate alla prima messa, e dopo si eran messe subito a trafficare per casa. Chi
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passare! Non passare! Egli non badò neppure a questo secondo avvertimento, e, posato il piede sui sassi che erano attraverso il rigagnolo, passò dal lato
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era vendicato. Il padre loro era morto quando erano ancor piccini, e la contessa Costanza li aveva tenuti presso di sé; ma quando furono grandi, pensò
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sussurrò Vezzosa nell'orecchio. E allora il bambino fece una corsa e depose le rose in grembo alla nonna. Tutti avevano capito e s'erano schierati per
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stagione disastrosa per i poveri, e benedivano gli aiuti insperati che erano venuti a calmare le loro angosce. Come al solito, la famiglia era radunata
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. Si capiva che tutti erano contenti: i Marcucci di aver Vezzosa; questa del bene che le volevano; Momo di collocare bene la figlia, e la Maria
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, dicevano che Cecco era buono e la sposava per compassione, per levarla dalle mani della matrigna. Questi discorsi erano arrivati all'orecchio di
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ferro nel quale erano infilzati diversi ceri, e precedé i cugini nella sala d'armi. Il conte Oberto rivestì l'armatura, che pareva fatta per lui, e
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Mentre la Regina stava per incominciare la novella, quando tutti i ragazzi le erano già seduti d'intorno a bocca aperta, e i grandi attendevano
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orribilmente, tutti i risentimenti della figliastra erano svaniti. Ella aveva dimenticato quello che aveva patito in tanti anni, per dato e fatto della Maria
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raccolta erano grandissime, e i Marcucci lavoravano instancabilmente per aiutare l'opera benefica della natura. Essi avevano già seminato i fagioli, le
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cenere e le faville, e la neve batteva tanto forte contro i vetri delle due finestrine della cucina, da spaccarli. Erano le cinque appena, ma già era buio
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capelli bianchi tutti arruffati. Nessuno aveva mai conosciuto da giovane codesta donna, eppure in paese vi erano de' vecchi di novanta e anche di
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Guidi erano in guerra con la Repubblica fiorentina, e il Conte, occupato nella difesa dei suoi feudi, non poté pensare a dirigere meglio le
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Da alcuni giorni il signor Luigi e la signora Adele erano stabiliti al podere di Farneta, e le donne di casa eran tutte affaccendate a servirli e a
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correre a pigliare i tegami della minestra che la massaia soleva serbare intorno al fuoco per quelli che non s'erano messi a tavola col resto della
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fossa. I figli, che non l'avevano lasciata mai, non s'erano accorti del suo deperimento, avendola sempre sott'occhio; ma lo avevano notato dacché Cecco
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Porciano. Tuttavia, quando gli sposi e il numeroso seguito stavano per montare a cavallo e già erano state caricate le mule che dovevano portare il
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ne erano spariti e che esso conteneva di nuovo cibi e vesti per i poveri. Chiara capì però che qualcuno doveva averla calunniata presso il Conte, e
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questo pranzo non godé soltanto Vezzosa, ma anche il pievano e due amici di Cecco, che erano stati soldati con lui e si erano recati da Bibbiena al
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Albis invece che il dì di Pasqua. In casa Marcucci erano tutti così impazienti che quei quindici giorni passassero, per veder la sposina fra loro, che
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trovata! - risposero i frati ridendo e stropicciandosi le mani. Infatti, mentre fra' Amalziabene e gli altri frati erano in coro, fra' Gaudenzio
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erano meno burloni dei loro compagni, nati all'ombra del Cupolone. Appena il nuovo Podestà fu visto giungere a cavallo, seguìto dai servi, tutti i monelli
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, l'ultima domenica di giugno tutta la famiglia era adunata sull'aia, aspettando che la Regina incominciasse la novella. I ragazzi erano stanchi per essere
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Donoratico per avvertire il fratello del pericolo che correva. Ma le catene erano fissate ad un anello murato alla parete, e l'imboccatura della grotta era
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La terza festa di Natale i Marcucci erano ancora seduti davanti alla tavola apparecchiata, e gli uomini centellinavano il vino ciarlando di caccia
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Cecco e di Vezzosa. Gli uomini del podere erano in faccende per preparare le viti, che si coprivano di pampini, e per vangare e arare i campi che
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armaiolo, nominato ser Baldo. Quest'uomo era tanto abile nell'arte sua, che i re, i principi, i duchi, e quanti signori che erano allora in Italia
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che avevano perduto l'espressione buona e dolce, e s'erano fatti severi. Neppur quello sguardo crucciato della Madre di Gesù, bastò a farlo ravvedere
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d'amici, per festeggiare la copertura di una fabbrica di uno di loro. Vezzosa aveva fatto un po' il broncio quando erano venuti a prendere il suo Cecco, e
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Quella domenica la Vezzosa giunse al podere dei Marcucci, prima di ogni altro, insieme con due sorelline poco minori a lei. Nella casa non erano
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insaputa, e, fattale imboccare una scala, le ordinò di salire su su fino in cima. Lavella la ubbidì, e la Contessa saliva dietro a lei, e tanti erano gli