LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche
vanità regna nell'animo delle contadine come in quello delle grandi dame, e non volendo neppur riconoscere che ella avesse maniere garbate e insinuanti
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- Resta a casa, Cecco, nessuno dei tuoi fratelli va fuori la domenica, - diceva Vezzosa in tono supplichevole al marito, che ella aveva chiamato da
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campi che circondavano la casa. La signora Luisa parlò molto con le donne delle faccende domestiche. Così le Marcucci seppero che ella s'era maritata da
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provenzale; almeno tale vi giudico dall'accento. - Io non ho patria, - rispose ella, - e non desidero di averne; la mia patria è il cielo, ove spero di
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fatto, osservato da tutti gli abitanti di Poppi, fece sì che la bimba venisse circondata da una grande venerazione. Non v'era chi dubitasse che ella
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non era più un'estranea per la famiglia Marcucci. Benché da otto giorni soli ella fosse moglie di Cecco, pure aveva già preso il suo posto in casa, e
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fatiche, ed ella desiderava di lavorare come prima, per non riuscire gravosa alla famiglia. Frattanto il poco grano raccolto era stato battuto, e non
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scegliere da sé, e quello che ella le proponeva non l'avrebbe preso neppure ricoperto d'oro. Il giorno ella stava sempre a letto con le coperte tirate fin
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in mano, - ella rispondeva; ma non diceva che s'era imposta di lavorare per due e di far dimenticare alla sua nuova famiglia che non aveva portato
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cui ella aveva allietata la loro infanzia, e che avevano il vago presentimento di sentir raccontare per l'ultima volta. La vecchia massaia, dopo la
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contentissima poi di aver conosciuto bene Carlo e di averlo veduto così affezionato all'Annina e così serio per la sua età. Il giovane, prima che ella partisse
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sua indifferenza rispetto a quella faccenda, che aveva per la Carola e per le altre una importanza così capitale. Ella, invece, cuciva il corredino per
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tempo e il babbo stava sempre fuor di casa per i suoi traffichi, così ella non scambiava mai una parola con nessuno. La gente diceva che parlava
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invidiavano. Quando la cucina fu tutta in ordine, ella andò a sedersi accanto a Regina, e le disse sorridendole: - Mamma, aspettiamo la novella! La
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forzata, cui la costringeva la grave età, ella non faceva altro che ruminare nella mente pensieri dolorosi, e in quei pochi giorni, a forza di limarsi
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rimase altro che una capannuccia, che non aveva neppure la porta, dove rimettevano qualche volta i carri. Ella vi faceva portare i suoi pochi mobili
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sempre la via maestra come se attendesse qualcuno. E infatti ella attendeva Cecco, partito verso le undici per Pratovecchio, insieme con una comitiva
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provocata dal piacere di ritrovarsi in mezzo ai suoi, ma ella sapeva bene che aveva un'altra causa. Il suo cervellino, in quei giorni, viaggiava nel ridente
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orribilmente, tutti i risentimenti della figliastra erano svaniti. Ella aveva dimenticato quello che aveva patito in tanti anni, per dato e fatto della Maria
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, invece, avevano più confidenza; ella si tratteneva giù nella cucina mentre essi mangiavano, e non sdegnava assaggiare le minestre saporite che preparava
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un aspetto pulito e ravviato, più di quello che aveva prima. Tutti in famiglia le avevano fatto un'accoglienza festosa, come se ella mancasse da un
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neppure si degnò di toccarsi il berretto. Ella non parve offesa da quella villania, e disse con voce dolce: - Fratello, tu non puoi rimanere di notte in
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, e il suo occhio inquieto non era più fisso di continuo su Vezzosa. Quella domenica ella prese a dire: - C'era una volta uno spaccalegna, che stava
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averla mangiata soltanto nelle grandi occasioni. Ella era lieta, quel giorno, e non sapeva neppur lei il perché. Le ragioni di cruccio erano aumentate
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pendenti che le aveva regalati Cecco, non si può dire. E lui, tutto orgoglioso della moglie, se la condusse in chiesa, e gli pareva che ella dovesse
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fosse duro e incominciasse alle cinque di mattina per continuare fino a tarda sera, pure ella trovava sempre il tempo d'insegnare a leggere e scrivere ai
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stesso modo, sempre a lavorare una calza rossa, che non finiva mai. Come campasse nessun lo sapeva, e neppure di che famiglia ella fosse. Non aveva
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mano, senza giungere mai a toccar la pentola, e Cecco la metteva in canzonella per incitarla a continuare quel giuoco; ma per quanto ella si
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sto a sentirvi a bocca aperta. - Come noi! - esclamarono i bimbi. - Dunque, - incominciò ella, - dovete sapere che nella notte di Natale, quando Turno
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veglia da loro, forse avrebbe evitato tanti attriti con la figliastra, alla quale sapeva che ella faceva rimproveri continui per quell'onesto svago
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cucina. - Non lo indovinate? - domandò Maso, - la vostra nonna! Stasera, che ella compie sessant'anni, tutti spesi per il bene della famiglia, s'ha
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le future cognate l'aiutavano con piacere. Ella era una ragazza molto precisa, e voleva che, entrando in casa Marcucci, non le mancasse nulla di
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Camaldoli, alla gentile signora dalla quale doveva entrare al servizio l'Annina, affinché ella trovasse qualche famiglia che volesse passar l'estate
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l'ascoltava esprimere così ingenuamente la sua ammirazione per quel libro che ha fatto piangere tante anime gentili, la guardava fissa. Allorché ella
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vera abnegazione. - Dunque vedi, - concluse Cecco, - che anche la mamma ha avuto le sue prove dolorose prima di conquistare la pace. Se ella non
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dintorno a sé quella prediletta figliuola. - Non è mica andata alla morte, - le diceva Maso quando la vedeva pensierosa. - A Camaldoli ella s'istruisce
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terra deve dire addio a ogni piacere e a ogni riposo; deve coricarsi tardi, perché è durante la veglia che ella fila, cuce e fa il pane; deve svegliarsi
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ingrossava. Quando fu giunto al basso della collina su cui s'ergeva la città, Satana si fermò e disse a quella turba, nel linguaggio che ella capiva
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sul petto, che faceva risaltare i colori vivi delle sue guance. Cecco finse di non accorgersi neppure che ella avesse cambiato vestito, e salutò appena
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infermità come quella. Ogni sera fra' Odone andava da lei dopo cena, e mentre le donne di Matelda trapuntavano ricchi tappeti e gonfaloni di seta, ella
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fiabe meravigliose, che ella aveva udito a sua volta dalla propria nonna e dalle vecchie del vicinato. Il maggiore dei figli della Regina, l'austero
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torrenti, i fulmini, i lampi, non trattennero a casa la Vezzosa. Ella si gettò sulle spalle il cappotto di suo padre, aprì l'ombrellone d'incerato, e
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. Imelda, nel vederlo, gettò un grido, poiché sul volto del cugino ella aveva letto delle sinistre intenzioni, e il suo cuore di madre non l'ingannava
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traevano da quel rifiuto della Vergine l'augurio che ella si volesse costituire protettrice di papa Alessandro e della Lega dei comuni contro
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inerti in grembo. Cecco le stava accanto fumando la pipa e la guardava con amore, mentre ella placidamente dormiva; ma il sonno dei vecchi dà alla loro