LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche
pranzo ... - Un pranzo? - domandò la mamma. - Sì; figuratevi che siamo andati verso i prati di Metaleto a coglier i funghi, quando verso il mezzogiorno
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questo paese, spirito maledetto? - domandò il Signore sorpreso di vederlo nei dintorni del santo luogo, dove san Francesco aveva sparso i tesori della sua
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uomini sopra una trave posata in terra, e la Regina sola sopra una seggiola. - Oggi ci narrate una novella allegra? - domandò la Carola alla vecchia
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due uomini e domandò loro spiegazioni. Essi gli risposero che l'Incantatrice non si sapeva chi fosse, né di dove venisse, che abitava uno scoglio
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. - Ma mi dici che segreti ci sono oggi? - le domandò la Carola, dopo che questa scenetta si fu ripetuta quattro o cinque volte. - Non posso dirlo; ho
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di piedi per indicare il proprio regalo, dicendo: "Questo è mio! Questo è mio!". - Dunque tutti, tutti avete pensato a me? - domandò Vezzosa commossa
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spezzarmi il cuore e non posso vederlo soffrire! Così dicendo fermò il cavallo e domandò al bimbo che cosa faceva. - Raccatto le castagne che i contadini
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tornava a Bibbiena, quando le si accostò un cavaliere montato sopra un bellissimo cavallo morello: - Che cosa desiderate, signor cavaliere? - domandò
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cucina. - Non lo indovinate? - domandò Maso, - la vostra nonna! Stasera, che ella compie sessant'anni, tutti spesi per il bene della famiglia, s'ha
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muto opinione. - E io pure, - disse la Carola, che già pensava all'invidia dell'altre ragazze. - La nonna non parla? - domandò il padre Buoni. - Sì
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abbandonato era quello di un mendicante, spirato la sera prima. - Era forse un miscredente o un assassino? - domandò il ragazzo. - No, era anzi un
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ragazza, guardando con fiducia il suo promesso sposo. - Davvero, sarà l'ultimo! - Che cosa avete da dirvi in segreto? - domandò a Cecco e a Vezzosa
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l'Annina. - Scommetto, zia, che la nonna ti grida, poiché ti fanno capolino i lucciconi. - E di che dovrei gridarla? - domandò la vecchia. - Non lo so
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alla voracità delle belve e degli uccelli di rapina. - Chi sei che mi parli con tanta alterigia? - domandò il Conte con voce tremante. - Io non sono
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domandò Banfio, - dove siano quella tal fonte e quel tale spino fra i quali si trova la campana d'oro fino? - Se lo sapessi, a quest'ora la campana
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. - Che vuol dire tutto questo concorso? domandò la Carola che ne aveva assai dei bambini di casa. Uno rispondeva: - Ci ha invitato l'Annina. Un altro
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l'animale per la briglia e mi avvicino a un precipizio, che sta a sinistra. I gemiti continuano. Io chiamo e domando chi è che si lamenta, e una voce mi
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. - Che fa Vezzosa? - domandò la vecchia. - In tutta la settimana non s'è fatta mai viva, e manca anche stasera? La domanda della Regina era soprattutto
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? - domandò con voce aspra il cavaliere. - La tua accoglienza non dovrebbe invitarmi a parlare; - rispose lo sconosciuto, che, nonostante i miseri
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parlare alla madre Badessa. Questa lo ricevé in sagrestia, e subito gli domandò del forestiero. - Madre, - rispose il forestale, - quell'uomo, salvo mi
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quello si misero lo scialle di flanellone. - E tu non vieni? - domandò Maso a Cecco vedendo che s'era seduto di nuovo sulla panca nel canto del fuoco
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: - Meriterebbe che lo gettassi dal merlo più alto della torre; per i deformi non ci dovrebbe essere posto nel mondo. - Che nome gli daremo? - domandò la
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? - domandò il Conte al poeta, mentre i valletti si guardavano fra di loro ammiccando ser Bindo e ridendo, poiché supponevano che piangesse dalla paura
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giovinetto. - Vivrà a lungo? - domandò Banfio. Il cavallo stette un momento fermo, e poi a una nuova toccatina del giullare si sdraiò lungo disteso per
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vecchia? - domandò Bencio. - Messer no, ma del carbone ne ripone quanto vuole. - E come mai? - Ve lo dirò io. Ella pronunzia certe parole che nessuno
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camera? - domandò. - Purtroppo! - replicò l'oste. - Che Iddio mi assista e la Santa Vergine! Ma io sono stanco, e, spiriti o non spiriti, preparami la
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gigli in testa a guisa di corona. - Chi sei, angiolo bello, e chi ti manda da me? - domandò Lavella. - Sono il tuo angiolo custode. Tua madre, salendo
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... - diceva al capoccia. - Sapete, v'è successa una disgrazia. - Quale? - domandò il vecchio insospettito. - Una grande disgrazia ... - Dimmi di che si
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ebbe veduto, gli disse: - Io credo, o mortale, che tu usurpi i miei diritti! - Perché? - domandò l'altro umilmente. - Sai bene che, nonostante il tuo
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col Diavolo per trascinarci tutti all'Inferno? - Perché? - domandò fra' Gaudenzio. - Già quel santo frate Amalziabene ci rimproverò di aver ceduto
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rumore dei ferri sulla neve gelata si perdé soltanto nella valle. Il vecchio domandò: - Sei amico o nemico? - Amico, s'intende. Non c'è che un amico che
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. - Che fai qui? - gli domandò il cavaliere, che aveva in testa l'elmo piumato. - Messere, - rispose Piero con la sua dolce voce, - fui arrestato da una
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, questo si trasformò in un Diavolo. - Che vuoi da me? - domandò Cicciaporco spaventato. - Non mi hai invocato, forse? - rispose l'altro. - Se vuoi penetrare
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ti ha rivelato tutte queste cose? - domandò il Conte. - Mentre pregavo, ho avuto la visione esatta di questo fatto. Vedevo svolgersi, come in tanti
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oserà venirvi a cercare. - Sperché? - domandò il Podestà. - Che volete che vi dica? Sono anni e anni che curo la gente con l'aiuto della Madonna, eppure
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! - esclamò la buona Regina con le lacrime agli occhi. - E quando giungerebbero? - domandò la Carola. - Martedì, che è il primo luglio. Maso era il più
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lui? - domandò Maso con piglio di rimprovero. - No davvero! - rispose l'Annina offesa da quella supposizione. - Il professore stesso mi ha domandato
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. - Che farà ora? - domandò Vezzosa. - Ve lo dirò io. L'Annina, in questo momento, è a tavola, - disse il professor Luigi. - Ma se la signora Durini
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maschera. La donna, che pareva giungesse da lontano, domandò al pittore se Arezzo era distante, perché desiderava giungervi prima di sera; e, ottenuta
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lunga come se qualcuno li avesse ben ben rimproverati. - Dunque, l'avete fatto l'esame di coscienza? - domandò Cecco ai bambini. - Siete sicuri di quello
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. - Perché giungete con tanto apparato di guerra, Conte? - domandò Sofia fermandosi a pochi passi dal signor di Porciano. - Quale offesa vi fu fatta da mio
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con curiosità il Conte accigliato. Esse obbedirono, e quando la giovine sposa fu sola col marito, gli domandò: - Che ti avviene, dolce signor mio? Il
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, brava gente, ma voi non soffrite d'asma, e io sì. - Ci fermeremo quando vorrai, - dissero i Ballerini. - Me lo promettete? - domandò Bernardo che
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, una misera vedova salì al prato di Casella. Essa era poverissima, e domandò per grazia al Romito che volesse scendere alla sua casa a visitare un suo