LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche
fosse strappato dal rimorso della cattiva azione, lo condannarono a esser cacciato dalla caverna ed eseguirono subito la sentenza. Infatti andarono
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nero, e, per ripararsi dal freddo, si avvolgeva in un mantello, nero anch'esso. Nonostante quegli sproni così grossi, egli camminava a piedi e si diceva
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provocata dal piacere di ritrovarsi in mezzo ai suoi, ma ella sapeva bene che aveva un'altra causa. Il suo cervellino, in quei giorni, viaggiava nel ridente
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guardiano e i frati furono punti dal meritato rimprovero, e si pentirono di aver ceduto al peccato della gola. Fra' Gaudenzio seppe tutto e ricevé
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. Il gatto addentò il signore per il lucco e lo fece sedere a un tavolino, sul quale vi era della carta eguale a quella usata dal vecchio per scrivere
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alla sera per averlo, con queste sue opere caritatevoli, salvato dal coltello degli offesi. Invece non faceva altro che rimproverarla, e la povera
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ebbero saputo per filo e per segno quello che faceva l'Annina, i regali che aveva ricevuto da Carlo e dal futuro suocero, informarono la vecchia delle
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quel giorno senza ripensare alla narrazione della nonna. Invitata dal vecchio signore, la Regina prese a dire: - Tanti, ma tanti anni fa, un santo
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si spaventassero! Cecco le era balzato accanto e, muto dal dolore, la guardava. Il signor Durini aveva subito spruzzato il viso della vecchia con
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fisonomia una espressione di profondo abbattimento, come se stessero per morire, e Cecco, che non toglieva gli occhi dal volto di sua madre, scrollò il
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castello di Fronzola, che domina Poppi, una donna giovine e bellissima, dai lunghi capelli biondi, che le cadevano sulle misere vesti, e dal portamento
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. Ebbene, tanti, ma tanti anni fa, in una giornata di quelle proprio da lupi, un monaco di Camaldoli, che se ne veniva dal monastero di Strumi al suo Eremo
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dal podere dei Marcucci, perché gli uomini stessi rammentavano di aver provato grandissimo diletto a udir dalla bocca della Regina quelle novelle con
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prigioni di Silvio Pellico: un volumetto logoro, tutto pieno di segni, che dicevano come fosse stato letto e riletto dal suo primo proprietario
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, durò dal tocco alle cinque, perché quando i Marcucci si mettevano a far qualche cosa, non si facevano certo canzonare. Il pranzo si componeva di zuppa
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avvenne che Amabile, la bella fra le belle di Bibbiena, si trovasse sulla Piazzolina quando fu incendiato il Pomo Bello. Ella era accompagnata dal padre
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il rotolo e la rôcca, andò in traccia di madonna Luisa per narrarle il tiro fattogli dal padre di lei. Ella era seduta in mezzo alle sue donne
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spalla accanto al giardino dell'ispettore Durini. Carlo, accompagnato dal padre, due giorni dopo era sceso a Farneta ed era stato ricevuto da Maso, dalla
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la lettera del suocero. Il giullare l'aprì, la rigirò da tutte le parti e poi lesse: Un giullar mi chiedesti per madonna, Che dal tedio si rode e si
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. - Son tutte cose che sapevi fare anche in famiglia, mi pare. - Oh! fra servire a tavola qui e in casa di signori, ci corre quanto dal giorno alla notte
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altro che repulsione, e la Regina, che lo idolatrava appunto perché era disgraziato, si affliggeva immensamente di vederlo trascurato dal padre
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Pontassieve, proprio in riva all'Arno e a pochi passi dal paese, un albergo, che si chiamava l'Albergo Rosso, per il colore della facciata. Pippo, il
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passare! Non passare! Egli non badò neppure a questo secondo avvertimento, e, posato il piede sui sassi che erano attraverso il rigagnolo, passò dal lato
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l'ultimo, Cecco, che era tornato da poco dal reggimento, e aveva sempre addosso la tunica d'artiglieria. I quattro fratelli maggiori si ritrovavano di già la
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dal reggimento, le cose andavano bene; ma ora, se voglio pagare un sigaro a un amico, devo inchinarmi al capoccia. Io mi cerco un podere per andar a
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dal calesse ed aver dato una "buona sera" frettolosa, egli corse nel canto del fuoco, ove la Regina aveva ripreso il posto che occupava nell'inverno
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non riconoscersi più. A lei non disse nulla e, avuto quel che chiedeva, uscì; ma imbattutasi sull'aia con Cecco, che tornava dal mulino, gli andò
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storia dei Reali di Francia e specialmente quella di Berta dal gran piè, da questo poeta, che metteva spesso in versi le laudi della sua bellezza e
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di Calisto III. Questo abate, prima di partire dal monastero, ordinò a un orefice una bellissima corona d'oro e, fattala ornare di pietre preziose, la
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ad imparare l'arte dal Ghiberti; e in quella casa viveva con una vecchia serva per nome Marta, che lo aveva allattato. Ma messer Parri non possedeva
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che era tempo di mandarli alla Corte del padre suo, che era signore di Ravenna, e dal quale potevano imparare tutto ciò che si addiceva agli uomini
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scrivere, poiché Vezzosa, fino dal primo giorno che era entrata in casa, aveva detto che era inutile di mandarli tanto distante, per imparare quelle
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lavori gli si debbono assegnare? - fu domandato al Sultano. - Egli sarà il guardiano del terribile leone d'Africa, che ho ricevuto in dono dal Sultano
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lasciato andare. Era la prima volta, dacché erano stati sposi, che Cecco si allontanava senza di lei dal podere di Farneta, ed ella ne soffriva come se si
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, intirizzito dal freddo, non parlava. Aghinolfo aveva una paura matta che gli morisse per la strada, e ogni tanto si fermava alle case del contado e
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suo monastero. Era seguita soltanto da due valletti e dal padre confessore. Sofia aveva fatto pochi passi lungo i fossati del castello, quando vide
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il fiele e l'aceto sulla croce per riscattare il genere umano dal peccato! Vedrò gli uomini ricadere sempre nei tuoi tranelli. Che diritto hai tu sul
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ottenere che dal volto di Lavella scomparisse l'incarnato, non la faceva mai uscire dalle sue stanze, e le imponeva di star tutto il giorno curva sul
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sant'uomo; - risposero le persone presenti, - e anche se la fame lo avesse straziato, non si sarebbe attentato a rubare un pezzo di pane dal fornaio, né
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vedere e sorvegliare. L'Annina fu interrogata, ed ella rispose, sorridendo dal piacere: - Così mi guadagnerò il corredo e non sarò più a carico alla
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allontanarono vedendo che aveva la forca in mano e si misero a cantar in coro: Via, fuggiamo dal villano Che la forca reca in mano, Quella forca maledetta
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; invece, chi per curiosità spiava dal buco della chiave o dai vetri della cucina, vedeva la stanza nuda nuda, e, di giorno, il fuoco sempre spento
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lungo, giallo e sbarbato, troneggiava, come un peperone, quel naso, al quale era appeso dal lato destro una specie di fungo di carne nerastra, tutto
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mente e dal cuore gli era svanito il ricordo doloroso di tante repulse provate nel domandar lavoro per sé. Giunto in cima a una salita, volse intorno
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? - Devi seguirmi dove ti condurrò. Biancospina disse che era pronta e si mise a correre, guidata dal pettirosso, il quale le fece traversare dei