LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche
Tutta la settimana i Marcucci erano stati sossopra per il grande avvenimento. La signora Durini, tornando a Camaldoli, aveva parlato con Carlo Buoni
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sposa. Carlo, da Firenze, ov'era tornato per dirigere l'albergo, aveva un bello scrivere che non si dessero brighe, che al corredo ci pensava lui. Sì
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La fede nelle proprie forze, rinata nei Marcucci, aveva in parte dissipato la malinconia degli ultimi giorni. Inoltre, un fatto avvenuto appunto il
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La domenica delle Palme, la Vezzosa era andata a desinare dai Marcucci e aveva portato in casa tutto il corredo, perché la matrigna, che stava meglio
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La Vezzosa non aveva saputo resistere alla tentazione di domandare al marito quali erano i fatti dolorosi il cui ricordo bastava per render triste la
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La domenica successiva a quella in cui Regina aveva raccontato la novella Il Diavolo alla festa Vezzosa non comparve alla solit'ora a casa Marcucci
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La sera dopo, sparecchiata la tavola che aveva servito al lauto pranzo di Natale, gli uomini di casa Marcucci non misero neppure il naso fuori
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- Resta a casa, Cecco, nessuno dei tuoi fratelli va fuori la domenica, - diceva Vezzosa in tono supplichevole al marito, che ella aveva chiamato da
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, levata col sole, aveva destato i bimbi, e dopo averli lavati, pettinati, e vestiti con quel che avevano di meglio, aveva condotto seco l'Annina e
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. Infatti dopo poco si udì uno scalpiccìo per le scale, e i ragazzi Marcucci entrarono tutti in cucina con la loro calza in mano. Chi aveva preso quelle
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quello di cullare anche i bambini di Cecco, come aveva cullato quelli di tutti gli altri suoi figli. - Se potessi campar tanto, - diceva, - sarei felice
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La domenica successiva a quella in cui la Regina aveva raccontato la novella della Stella consolatrice, ricorreva la Pentolaccia, e in casa Marcucci
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cavallo e se ne andò senz'armi e senza scorta verso il luogo dove aveva sognato di udir la chiamata. La neve turbinava, ma Aghinolfo non temeva le
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Il lunedì che tenne dietro alla domenica in cui la Regina aveva narrato la novella per Gigino, i forestieri, che avevano pernottato al podere di
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d'amici, per festeggiare la copertura di una fabbrica di uno di loro. Vezzosa aveva fatto un po' il broncio quando erano venuti a prendere il suo Cecco, e
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scender da Camaldoli. La Regina aveva saputo rendersi così utile alla signora, insegnandole a trar partito da tante cose, le aveva messo così bene in
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dal calesse ed aver dato una "buona sera" frettolosa, egli corse nel canto del fuoco, ove la Regina aveva ripreso il posto che occupava nell'inverno
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desinare a casa altro che la domenica, perché c'era anche da legar le viti sui pioppi, e ogni pianta aveva bisogno dell'opera del contadino. La massaia
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guardare Cecco, che non aveva unito la sua voce a quella dei fratelli e delle cognate, rispose arditamente: - Sì, e che male c'è se le novelle mi
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faceva le lasagne, chi pelava i polli, chi puliva la casa e ravviava i figliuoli. Anche la Regina aveva voluto adoprar le mani, e si era messa a fare
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orribilmente, tutti i risentimenti della figliastra erano svaniti. Ella aveva dimenticato quello che aveva patito in tanti anni, per dato e fatto della Maria
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, benché toccasse già la trentina, non aveva preso moglie e viveva lontano dalle guerre, dilettandosi soltanto di poesia. Per questo aveva riunito nel
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quale ho posto la Regina ed i suoi. Bisogna sapere che la Vezzosa s'era data per malata, e nessuno le aveva più visto la punta del naso, né quelli di
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l'ultimo, Cecco, che era tornato da poco dal reggimento, e aveva sempre addosso la tunica d'artiglieria. I quattro fratelli maggiori si ritrovavano di già la
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cui ella aveva allietata la loro infanzia, e che avevano il vago presentimento di sentir raccontare per l'ultima volta. La vecchia massaia, dopo la
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. - Che vuol dire tutto questo concorso? domandò la Carola che ne aveva assai dei bambini di casa. Uno rispondeva: - Ci ha invitato l'Annina. Un altro
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La Carola era consolata dacché aveva riveduto l'Annina e che questa l'aveva assicurata che in casa della signora ci stava come in Paradiso. Già, non
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fervide dacché aveva la certezza che la terra non avrebbe rimunerate le loro fatiche. Quella triste domenica di giugno, nella quale l'aria si manteneva
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non era più un'estranea per la famiglia Marcucci. Benché da otto giorni soli ella fosse moglie di Cecco, pure aveva già preso il suo posto in casa, e
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l'aveva accanto e la sentiva parlare col suo Cecco. Quella sera se l'attirò nel canto del fuoco, che non aveva ancora abbandonato, benché l'aprile fosse
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Maso aveva mantenuto la promessa, e la mattina del lunedì aveva chiesto in moglie Vezzosa per Cecco. - Lo sapete che io non vi posso dar nulla di
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domani ripasseremo di qui, tornando da Camaldoli, e allora accetteremo la vostra offerta. Intanto Beppe aveva portato fuori dalla stalla il mulo, e i due
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Vicario per Firenze messer Cicciaporco Cicciaporci, uomo robusto quanto mai, e nemico del genere umano. Non aveva né fratelli, né sorelle, né famiglia
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turchina, che v'aveva fatto la marchesa Corsi quando andaste per balia, col vezzo di corallo al collo, e i pendenti di perle agli orecchi, e vi rivedo bella
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vecchio sano anche lui, ma di carattere taciturno e dedito alla lettura ed ai libri. Egli aveva una predilezione per il pergolato del giardino, dove
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pioggia, la Regina era stata zitta zitta, e alle domande di Cecco e a quelle premurose degli altri figliuoli, aveva risposto che non era ammalata, ma
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L'Annina aveva dimostrato, nei primi giorni della settimana, un'allegria insolita. La gente di casa poteva illudersi che quell'allegria fosse
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Per alcune domeniche la Regina non aveva avuto uditori per ascoltare le sue novelle, e aveva fatto a meno di raccontarle, poiché uomini e ragazzi
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persistente di Cecco, ed era tanto felice che appena udiva quel che diceva la Regina, la quale già aveva preso a narrare la Novella del Romito. - Sono anni e
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Gli otto giorni dopo l'ultima domenica erano parsi eterni alla Regina e a Vezzosa. Cecco non aveva parlato quasi mai, e, ora con un pretesto, ora con
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Vezzosa, ma ella era così felice, che non ci aveva badato; peraltro, quando giunsero all'orecchio di Cecco, fu un altro affare. Egli non voleva che si
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Nella settimana c'era stato un altro avvenimento a Farneta. La giovine moglie del nuovo ispettore, figlia dei villeggianti, era giunta e aveva
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, in un uomo che cavalcava un asino e aveva un sacco davanti a sé. Quell'uomo aveva un fior di papavero in bocca e cantava una canzonaccia, come
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Bibbiena, nessuno aveva rubato, nessuno aveva ucciso e nessuno aveva fatto danno al prossimo, e tutti quelli che morivano, volavano dritti in paradiso, senza
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, svanita questa speranza, la tristezza si era di nuovo impossessata dei loro animi. - Beveremo vino soltanto la domenica; - aveva detto un giorno Maso
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riconosce, gli va incontro, e col suo garbino gli offre i funghi che aveva nel paniere. L'ispettore lo prende in collo, lo bacia, gli domanda che cosa