LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche
poteva andare ad Arezzo a far lo stacco delle cose che ancora mancavano al corredo. Intanto Vezzosa, per pazientare, cuciva dalla mattina alla sera, e
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Dopo quella spiegazione avvenuta fra i due sposi nel silenzio di una splendida sera di primavera, la gioia era tornata a brillare sull'esistenza di
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Gli otto giorni dopo l'ultima domenica erano parsi eterni alla Regina e a Vezzosa. Cecco non aveva parlato quasi mai, e, ora con un pretesto, ora con
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La domenica delle Palme, la Vezzosa era andata a desinare dai Marcucci e aveva portato in casa tutto il corredo, perché la matrigna, che stava meglio
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d'amici, per festeggiare la copertura di una fabbrica di uno di loro. Vezzosa aveva fatto un po' il broncio quando erano venuti a prendere il suo Cecco, e
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dote? - disse il padre della ragazza al capoccia dei Marcucci. - Lo so, - rispose il contadino a denti stretti, - e in casa non ce la volevamo una donna
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violino, i quali si erano offerti sapendo che dai Marcucci si ballava. L'illuminazione, fatta con lucerne a olio, non avrebbe diradato le tenebre della
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Nella settimana c'era stato un altro avvenimento a Farneta. La giovine moglie del nuovo ispettore, figlia dei villeggianti, era giunta e aveva
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Tutta la settimana i Marcucci erano stati sossopra per il grande avvenimento. La signora Durini, tornando a Camaldoli, aveva parlato con Carlo Buoni
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L'energia, la speranza rinata, si leggevano in viso ai Marcucci. Ma nonostante che il lavoro fosse molto, Cecco sudava sempre a spaccar le pietre
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La domenica successiva a quella in cui la Regina aveva raccontato la novella della Stella consolatrice, ricorreva la Pentolaccia, e in casa Marcucci
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Tutte le campane di Poppi e della valle suonavano a festa in quella notte chiamando i fedeli alla messa di Natale, e pareva che a quell'invito
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, quando incominciò a entrare nella cucina, prima un gruppo di bambini, poi un altro, tanto che la grande stanza affumicata e bassa fu piena di estranei
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Nella settimana trascorsa dopo l'ultima novella, la matrigna di Vezzosa era stata fra la morte e la vita. Dinanzi a quella donna che soffriva
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scender da Camaldoli. La Regina aveva saputo rendersi così utile alla signora, insegnandole a trar partito da tante cose, le aveva messo così bene in
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Quella domenica la Vezzosa giunse al podere dei Marcucci, prima di ogni altro, insieme con due sorelline poco minori a lei. Nella casa non erano
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La domenica successiva a quella in cui Regina aveva raccontato la novella Il Diavolo alla festa Vezzosa non comparve alla solit'ora a casa Marcucci
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Quando la vecchia Regina, dopo una domenica d'interruzione, riprese a narrare le novelle ai nipotini, alle nuore e ai figli adunati sull'aia. Vezzosa
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La sera della vigilia di Befana, i bambini del vicinato giunsero più tardi a veglia al podere dei Marcucci; alcuni allegri, altri con una faccia
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La Regina era stata molto contenta di fare scrivere a Carlo, dalla Vezzosa, che la resistenza di Maso era vinta; e il giovane, per ringraziarla, era
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grandi e piccine, affinché durassero per tutta la settimana. E il pranzo, a cui venne invitata anche la famiglia di Vezzosa e i testimonî del matrimonio
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, che in quel giorno aspettavano da Camaldoli i signori Durini, erano andate alla prima messa, e dopo si eran messe subito a trafficare per casa. Chi
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a invitare i loro amici del vicinato. Si capisce bene che nessuno degli invitati mancò; anzi, essi avevano già tanto parlato in famiglia delle novelle
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La domenica successiva era un tempo da lupi, una di quelle giornate in cui, come si suol dire, chi non ha casa la cerca; ma l'acqua, che veniva giù a
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Farneta, attesero presso i Marcucci la partenza del treno da Poppi, che passa a mezzogiorno; e siccome il tempo si manteneva piovoso, l'ispettore Durini
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Mentre la Regina stava per incominciare la novella, quando tutti i ragazzi le erano già seduti d'intorno a bocca aperta, e i grandi attendevano
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sarebbe stato l'inferno in casa, e chi sa quello che saremmo noi ora. Se la mamma, dopo tanto tempo, soffre ancora ripensando a quella prova, è segno
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dal podere dei Marcucci, perché gli uomini stessi rammentavano di aver provato grandissimo diletto a udir dalla bocca della Regina quelle novelle con
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avvenire, ed ella si vedeva già a Firenze, in una bella casa mobiliata come la villa della signora Durini, ben vestita, e accanto a sé scorgeva sempre
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- Resta a casa, Cecco, nessuno dei tuoi fratelli va fuori la domenica, - diceva Vezzosa in tono supplichevole al marito, che ella aveva chiamato da
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Da alcuni giorni il signor Luigi e la signora Adele erano stabiliti al podere di Farneta, e le donne di casa eran tutte affaccendate a servirli e a
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scegliere da sé, e quello che ella le proponeva non l'avrebbe preso neppure ricoperto d'oro. Il giorno ella stava sempre a letto con le coperte tirate fin
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Il tempo era brutto, ma brutto, e invece di maturare il grano, le piogge e i vènti lo facevano piegare a terra. S'era alla fine di maggio, e Maso e i
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impegno nell'impararla, che ora la ripeteva senza sbagli, e con un garbino che gli valeva molti baci dalla zia. - Va' a vedere se la nonna è scesa in
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Tutte le ragazze del vicinato di Farneta avevan messo gli occhi sul bell'artigliere, quand'era tornato a casa, e ora digerivano male che la scelta di
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fatto assistere, miei cari, a tutte le vicende, talvolta tristi e talvolta gaie, di quelle buone e semplici persone, per le quali la cara vecchia era
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sabato li aveva tutti rincorati. L'ispettore di Camaldoli, sceso a Farneta insieme con la moglie per visitare i suoceri, aveva detto a Maso che gli
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tempo, intorno alla vecchia nonna non si sono riuniti più i nipotini intenti, né gli altri bimbi del vicinato. Il lunedì successivo a quella domenica di
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accompagnare i forestieri a Camaldoli. Con l'industria, ingegnandosi in ogni modo, bisognava rimediare alla mala sorte. Siccome tutti erano concordi
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biancheria per la nipote, il grano cresceva a occhiate e si preparavano giorni di gran lavoro per tutti, anche per i ragazzi. I quali, da maggio in poi
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Una dolce aria primaverile faceva crescere a occhiate il grano nel podere di Farneta, e rivestiva di fiori gli alberi e i prati. Le speranze nella
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ogni settimana, su quel che portava a casa di salario, prelevava due lire per fare il corredo al piccino, per il quale la vecchia Regina già faceva
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racconta, sciupava il pane, e fu condannato a raccattar le briciole in Purgatorio, facendosi lume col dito mignolo acceso. Ma il male è che neppure con
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Per alcune domeniche la Regina non aveva avuto uditori per ascoltare le sue novelle, e aveva fatto a meno di raccontarle, poiché uomini e ragazzi
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pesto nella grande stanza affumicata, e, senza la fiamma del focolare e la lucerna a sei becchi posata sulla tavola, nessuno avrebbe veduto neppure
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domenica quando era a casa; ma su quelli le aveva fatto porre un bel grembiule bianco guarnito di falsature e stirato con cura, e questo bastava a darle