LE DUE MARIANNE - I CONIUGI SPAZZOLETTI
! SIGNORA: O che non si poteva prendere una carrozza... e non farmi ansare una mezz'ora come un cavallo per una strada piena di polvere? LUIGI: Eh che non
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serpente che ti mangi e poi bisogna correre, strozzarsi, o perdere la corsa. - Dici a me? sono io che mi son fermata a fare... - A fare, a fare!... se
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trovava una specie d'intoppo o che le cose nel salir su dal cuore gli si squagliavano in bocca come lo zucchero, se non fosse stata la sorpresa, la novità
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disperi minga che el so marito la perderà no... Metta che sia la sua casa, la sua stanza, el suo teccio... MENICA: O povera padrona! E adess dove l'è
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accompagna la musica con una controscena ): La par la soa vôs che vegna dal ciel... T'è lì, t'è lì... che me ven squasi de piang...! O Narcis... cosa
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della notte, mentre all'alba sarebbe passato il treno di Arona. Volere o no, dovette rassegnarsi anch'essa. Tornarono a guardarsi in viso. La luna
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non ha le chiavi di casa. O povera Marianna. BALLANZINI: Lei el sarà on grand omo de talento, ma in sta faccenda chi, ch'el scusa, è stato on grande