LE DUE MARIANNE - I CONIUGI SPAZZOLETTI
In casa Ballanzini Campanello interno, Servizio di caffè, pianoforte, musica, arcolaio, bottiglia, secchiello.
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valtellina, un vero vino benedetto. LEI: Fa piasè, di no su di spegasc. É gh'è ancamò el me miscin? NARCISO: Cossa t'è vegnù in ment de porta via quel
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gliene capitavano sempre tutte le volte ch'egli si metteva in viaggio. Questa però era degna d'essere dipinta in un quadretto. - Non la si disperi
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brillavano le stelle presso la luna. Era insomma una notte che non si finirebbe mai di descrivere! L'anima di Margherita si tuffava in quella infinità
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Perugia. LUIGI: Già! ( ironico ) SIGNORA: Sempre così quando si viaggia con te; bisogna che tutto finisca in tanto veleno. LUIGI: Grazie a madama
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Varese, Gallarate, Parabiago, Musocco, Milano partenza. La macchina mugge come un mostro in collera: i guardiani sbattono, chiudono gli sportelli, il
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prendere prima un cicino di caffè in compagnia, se lei permette. Si accomodi: forse avrà sentito qualche rumore in casa... MARIANNA: Tutt'altro: lei ha
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passaa? MENICA: Quanti hin restaa tutta la nott indormentaa in del vagon? GAITAN: Ben, quest'ann, l'è ancamò pussee bell... eh, eh... MENICA: Te fariet
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. Dissipati poi tutti i dubbi della sora Ballanzini, l'amicizia continuò anche in seguito. Nove mesi dopo, i Ballanzini ricevevano dal cavaliere