LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE
l'inchinavano tosto, ossequiosi, appena riconoscevano il reale schernitore. E il Reuccio rideva e i cortigiani ridevano con lui. Passò una vecchina dai capelli
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Il Reuccio Sansonetto ebbe libero il passo nel regno di Marsilio. Cercò nei giardini; trovò il luogo indicato dal fenicottero. Ma in cinque anni il
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sfolgoranti e si presentò a palazzo. Una guardia gli fermò il passo. - Principe, che desiderate? - Vedere il re. - Favorite il vostro nome, e se sua Maestà
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quel giorno sognava le terre non viste. Una notte decise di partire. Passò cauta sulla barba fluente di Gennaio, lasciò il ghiaccio e la neve eterna
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ventura. Partirò domani. All'alba abbracciò la sorella e se ne partì. Chiaretta restò sola nella piccola casa deserta. Passò il tempo. Compiva l'anno, il
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rallentò il passo, premendosi lo scapolare sul petto, con le due mani. Ed ecco apparire fra gli alberi il crocevia spazioso, illuminato dalla luna piena
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tratto, tra la ramaglia e i tronchi diritti, gli parve di scorgere un chiarore tremulo: affrettò il passo sulle stampelle, giunse ad una capanna di legno
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innanzi a quelle spume turbinose si sentì prendere dallo sconforto. Una libellula passò, librandosi su di lui con bagliori di smeraldo. - Che c'è, bambino