LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE
appena l'uscio di casa che il vento se la ghermì, se la portò in alto, in alto, come una bolla di sapone... Piumadoro gettò un grido e chiuse gli occhi
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le danze, sostavano cavalcioni sui rami, fissandola con occhi curiosi e ridarelli. - Nevina! - Nevina! Dove vai? - Nevina, danza con noi! - Nevina
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medesimo posto, incolume e tranquilla. Il Principe s'avanzò. La lepre fuggì, si arrestò dopo un tratto, fissandolo coi suoi calmi occhi umani. Aquilino sparò
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cadesse dagli occhi una benda; vide le tre bestie immonde sedute sui seggi delle figlie rinnegate, capì, e scese a braccia aperte stringendo le tre
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Un Re aveva tre figliuole belle come il sole e ch'egli amava più degli occhi suoi. Avvenne che il Re, rimasto vedovo, riprese moglie e cominciò per
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del Re il filtro fatato e attese, ansiosa di vederne l'effetto. Aveva appena bevuto che il Re stralunò gli occhi, come preso da sdegno e da meraviglia
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pavimento a mosaico. Biondo, con gli occhi azzurri, tutto vestito di velluto rosso, Piombofino era bello come un dio, ma la malìa si faceva ogni giorno
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innanzi, ed era costretto a retrocedere come un gambero. Poi riprendeva a premersi gli orecchi, a chiudere gli occhi, come preso da vertigini. - Il tempo
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sotto il castagno venerando. - Un briciolo anche a me! Un briciolo anche a me! Alzò gli occhi e vide la gazza protesa verso di lui. - Avrai la tua
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vertigine e socchiuse gli occhi. Quando li riaprì si trovò dinanzi alla casetta della Fata Nasuta e la vecchietta gli sorrideva. Si guardò, si palpò, era
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accertarvene con gli occhi vostri. La sera dopo il Re si nascose dietro i cortinaggi, spiando la figlia addormentata. Ed ecco, verso la mezzanotte, una voce
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. - Facciamo duecentocinquanta. - Non cedo d'un soldo! S'avanzò un mercante sconosciuto dai capelli rossi e dagli occhi di brace (era il barone
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chioma. La testa impallidì, gli occhi dettero un guizzo spaventoso e il gigante che brancolava all'intorno, cadde con un tonfo sordo. Era morto.
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una sala attigua da una compagna più bella di lei; e così di sala in sala, da una dama all'altra, sempre più bella, per abituare gli occhi di Nonsò
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dell'altare, con gli occhi al cielo e le mani congiunte, non faceva che pensare ai pomi del pellegrino. Appena uscita si fermò ancora ad ammirarli, poi