LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE
s'avanzava trasognato. Si faceva notte e nessuno appariva nel palazzo incantato. Solo due mani lo precedevano: l'una recando una lucerna, l'altra facendogli
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reale. Una notte di plenilunio passeggiava nel parco e vide appesa ad un albero una collana di diamanti che scintillava alla luna. - Prendiamola, dunque
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, l'occhio era cerulo come l'azzurro dei ghiacciai. Nevina era triste. Nelle ore di tregua, quando la notte era Serena e stellata e il Padre Gennaio
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veniva. Un giorno, sul crepuscolo, s'attardò per un sentiero sconosciuto, in una foresta d'abeti. Camminava in fretta, per giungere prima di notte a
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notte. - C'è la luna più chiara del sole! - Mamma, ho paura! Andrò domattina all'alba... - Ti ripeto d'andare! - replicò la matrigna. - Mamma
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impigliata nei suoi capelli d'oro. - Ho passata la notte nei tuoi capelli ed ora son prigioniera... Liberami e ti ricompenserò! Chiaretta liberò le zampine
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! - Bisogna avere quella tovaglia! - disse la Principessa. - L'avremo! - assicurò l'ancella. E la notte seguente forzò lo stipo dove Cassandrino chiudeva la