LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE
vostre mani... La matrigna ritornò a palazzo e la mattina seguente entrò sorridendo nelle stanze delle tre Principesse, mentre le cameriste ne
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servitù, perché ne avesse cura. E gli fu dato il nome Nonsò. Quando ebbe vent'anni, il Principe lo prese per suo scudiero. Un giorno passando in città
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giorno di più. Sulle prime non se ne dette pensiero. La divertiva, anzi, l'abbandonarsi dai rami degli alberi altissimi e scender giù, lenta, lenta
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ricerca dell'acqua miracolosa. Abbracciò le sorelle piangenti e sul fare dell'alba se ne partì. Passarono i giorni, le settimane, i mesi; e Lionella non
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vai, ragazzo mio? - A cercar lavoro. - Sai leggere? - Né leggere né scrivere. - Sta bene. Sali in groppa, dietro di me. Candido salì sul cavallo dello
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depose ai piedi del trono. Subito ne balzò fuori l'acqua fatata, fece un inchino e cominciò a salire i gradini del trono danzando e cantando al suono di
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Principessa, figlia unica del Re, più beneficata di tutti e più scaltra degli altri, cominciò a sospettare qualche magia nel Principe generoso e ne
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, temendo un malefizio. Poi si chinò, lo palpò, ne strappò un'ala, la portò alla bocca. Era un pollo autentico e squisito. Ordinò allora una torta allo
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nocciolo era diventato un ciliegio altissimo, tutto carico di frutti rossi e lucenti come rubini. Sansonetto ne mangiò uno, poi un altro, e un altro
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. L'hai visto passare? - Io no. Ma ne sentii parlare dai miei vecchi: un nocciolo strano, che portava scritte intorno certe parole cabalistiche... Ha
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volta quella bellezza famosa. Ma il corteo non giungeva. Si vide apparire una sola carrozza e ne scese un vecchietto gobbuto e barbuto. - Io sono il
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code, le corazze, i tentacoli inerti. Attraversò cortili, androni, corridoi, giunse ad una sala tutta coperta di monete d'argento: si chinò e se ne