LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE
era un bimbo sveglio e intelligente, giunti agli otto anni disse al Padre: - Vorrei andare a scuola... - Non ho danaro sufficiente, figlio mio
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. - Ragazzo mio, come volete ch'io vi conceda Biancabella? Fra qualche anno sarete un marito bambino, poi un marito lattante, poi nascerete; cioè morirete
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palma della mano. La vecchietta l'osservò dalla finestra. - Figliuolo mio, non è quello! quello porta incise intorno certe parole che so io... Il
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mondo alla ventura. Andò a salutare la sua sorella di latte, Ciclamina, e questa gli disse: - Voglio darti una piccola cosa, per mio ricordo. Non sono
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accolse a braccia aperte e lo fece sedere presso il focolare, tra la moglie ed i figli. - Fratello mio Cassandrino, e la tua borsa fatata? - Ohimè! Mi fu
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sono perduto; accoglietemi per carità. - Vieni avanti, figliuolo mio. Fortunato entrò nel tepore della capanna. - Ti farò parte della mia cena; ti
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. - Ah! fata mia, la fedeltà della mia sposa corre pericolo. - Forse. ma fa' cuore, mettiti in armi e corri alla Corte. Dal canto mio t'aiuterò. Sansonetto
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tuo Padre? Io sono Fiordaprile, e non t'è lecito avanzare sulle mie terre. Ritorna al tuo ghiacciaio, pel bene tuo e pel mio! Nevina fissava il
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il giorno del pentimento per la collana presa contro mio consiglio. Ma fa' cuore ed ascoltami. Chiedi al Re molta avena e molto danaro, e mettiamoci in
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Nazzarena, quella che il vostro cuore scelse per compagna. Quando giunsi col mio corteo nel bosco, un mago mi trasformò, imprigionandomi con la mia
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, dopo cena, disse alla figlia: - Serena, ho dimenticato il mio libro di preghiere nella chiesa del villaggio: vammelo a cercare. - Mamma, perdonate... è
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. - Quella gazza dannata mi ha stregato l'accetta! Gettò via lo stromento e fece ritorno alla casa paterna. - Già di ritorno, figlio mio? - gli disse il Padre