LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE
Verso sera giunsero dalla Fata dell'Adolescenza. Entrarono per la finestra aperta. La buona Fata li accolse benevolmente. Prese Piumadoro per mano
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non veniva dall'incrociarsi di certe stelle benigne. La Regina correva ogni momento alla finestra e consultava a voce alta gli astrologhi delle torri
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garofani della sua finestra una farfalla candida e la chiuse tra le dita. - Lasciami andare, per pietà!... Piumadoro la lasciò andare. - Grazie, bella
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diabolica. Un giorno il Reuccio giunse in un bosco, e vide tra gli abeti centenari una casetta minuscola, con una sola porta e una sola finestra. E alla
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s'appressarono alla finestra, tesero le lenzuola, sbalzarono Aquilino ad un'altezza vertiginosa. Egli salì, salì, cadde per dieci minuti, picchiò sull'erba, si
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legno tante piccole finestre e da ogni finestra uscir fuori un cosino minuscolo come un'ape; poi crescere in pochi secondi, crescere, formare all'intorno
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l'airone quando questo si mutò in un anello e infilò il dito della Principessa che sospirava alla finestra del castello. Il negromante riprese la sua
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remotissima che dice: - Cero, bel cero, portami Nazzarena! Ed ecco la figlia farsi invisibile e la finestra aprirsi per incantesimo. Il Re era furente. E