LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE
del macello. Cammin facendo le tre sorelle supplicavano i loro aguzzini. - Comando del Re! Esse piangevano, disperate. - Comando del re! Se il Re si
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Giunte al regno del Padre, le sorelle si travestirono da pellegrine, per non essere riconosciute dalla matrigna che le credeva morte; e col volto
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Un mattino Piumadoro si svegliò più leggera e più annoiata del consueto. Ma il vecchietto non rispondeva. - Soffiami, nonno! Piumadoro s'avvicinò al
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leggenda dei sei compagni La camicia della trisavola La cavallina del negromante Nevina e Fiordaprile
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Piumadoro era orfana e viveva col nonno nella capanna del bosco. Il nonno era carbonaio ed essa lo aiutava nel raccattar fascine e nel far carbone
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! restituitemi il giusto andazzo del tempo e del camminare! - Bisogna riportarmi il nocciolo di quel giorno... - Se non è che questo, l'avrete... Sansonetto
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Nella Reggia si era disperati. Il Reuccio Piombofino aveva sfondato col suo peso la sala del Gran Consiglio e stava immerso fino alla cintola nel
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Ma non era ammattito. I più famosi medici del regno constatarono veramente che il Reuccio Sansonetto ringiovaniva. Era una malattia nuova e
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. Cassandrino giunse in città, comperò un palazzo meraviglioso, abiti gioielli, cavalli e prese a condurre la vita del gran signore. Tutti lo dicevano un
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, che aveva vent'anni e voleva condurre in moglie la più bella Principessa del mondo. Pubblicò un bando di nozze e giunsero centinaia di ritratti
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, picchiò freddoloso. La porta si aprì: una vecchietta minuscola, curva, canuta, grinzosa, apparve nel vano, al chiarore del focolare. - Buona donna, mi
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arti aveva cercato di farle cadere in disgrazia del Padre, ma visto che le calunnie non servivano che a farle amare di più, deliberò di consigliarsi
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Tre giorni ancora e il Reuccio Sansonetto compiva diciott'anni, età che, secondo le leggi del regno, gli permetteva di togliere moglie. Egli stava ad
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. - Sono uno dei cavalli che voi avete in custodia: un pomellato bianco, il terzo a destra di chi entra. Sono figlia del Re di Corelandia e il barone
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del mondo. - Bisogna che tu mi conduca la Principessa dalle Chiome Verdi - disse il Sovrano - o non c'è che la morte per te. Nonsò era disperato. Andò
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scudi e partì. Giunto in città vide un uomo che gridava per le vie un bando del re. Il re cercava chi sapesse costruirgli una nave che andasse per mare e
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distratto attraverso le sbarre del porcile e diceva alla Regina: - É strano come queste tre bestie grugniscono pietosamente e protendono le zampe verso di
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Giunsero verso sera in vista del primo castello. Sulle torri apparve la Fata Variopinta e fece un cenno con le mani. Piumadoro si sentì attrarre da
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del Re il filtro fatato e attese, ansiosa di vederne l'effetto. Aveva appena bevuto che il Re stralunò gli occhi, come preso da sdegno e da meraviglia
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del mugnaio che danzando gridava furibonda al marito: - Basta! Basta! Uomo senza cuore! Dacci del pane invece che costringerci a ballare! Poi
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fino alle travi del soffitto. Oh! Piumadoro, bella bambina - sarai Regina. - Piumadoro, che cosa canti? - Non son io. É una voce che canta in me
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comando del Padre ai quattro punti dell'orizzonte. E la neve si diffondeva sul mondo. Nevina era pallida e diafana, bella come le dee che non sono più
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il vedovo aveva una figlia della sua prima moglie e la vedova aveva una figlia del suo primo marito. La figlia del vedovo si chiamava Serena, la
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, ma esse vivevano quiete e laboriose nella piccola casa modesta. Rimpiangevano talvolta l'affetto del Padre e il regno perduto. Lionella sparecchiava
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risanato dalla buffa andatura gamberina. - Il tuo errore è espiato - disse la vecchietta - conserva i noccioli del ciliegio salvatore, e seminali nei