LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE
. La bimba cresceva buona, amata dalle amiche e dalle vecchiette degli altri casolari, e bella, bella come una Regina. Un giorno di primavera vide sui
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parola scritta sul fermaglio della collana. Uno studioso decrepito scoperse che il monile era della Bella dalle Chiome Verdi, la Principessa più sdegnosa
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pettinavano le chiome fluenti. - Figliuole mie - disse con voce affettuosa - voglio insegnarvi un'acconciatura di mia invenzione... E preso il pettine dalle
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buffa!... La Corte lo credeva ammattito. Quando poi fece per muoversi e lo videro camminare a ritroso, tutti scoppiarono dalle risa. - Reuccio, che
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, ch'egli fece esporre nelle gallerie del castello; e là meditava sulle belle sorridenti dalle grandi cornici dorate. La scelta cadde su Nazzarena
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, tardo e trasognato, tenuto da tutti per un mentecatto. Prataiolo mendicava di porta in porta ed era accolto benevolmente dalle massaie e dalle fantesche
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l'ampolla vuota, nell'altra la codina miracolosa. Il giardino era un laberinto dalle mille strade tortuose dove fatto il primo passo si restava smarriti. Ma
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al regno del gigante Marsilio. A picco nella valle dominava il Castello dalle Cento Torri; si stendevano sotto i giardini immensi circondati da alte
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giungeva, dal colle al mare, mal frenati dai muri e dalle siepi dei giardini, i fiori straripavano come un fiume di petali dove emergevano le case e
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, perché si svegli. Bada di non ferirlo! L'arciere prodigioso tese l'arco e sbalzò le pietre dalle palpebre del compagno addormentato. Questi si
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della reggia la figlia unica del Re. La Principessa sembrava sorridergli benevola, ma era circondata dalle dame e guardata a vista dai paggi e dai
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supplicò che ottenne il mantello. Col mantello aperto e sorretto alle estremità dalle braccia tese, giunse in un attimo alla città, salì invisibile