LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE
Reuccio capì che non era caso di inganni, ritornò a palazzo, prese commiato dal Re e dalla Regina e si pose in cammino, alla ricerca del nocciolo
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sorridenti, salutando Piumadoro con le mani protese. Questa si risollevò e riprese il cammino trasportata dal vento; e capì che quello era il grano
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ventura. Si vestì d'un abito nero da un lato, bianco dall'altro e si mise in cammino. Per via incontrò un signore a cavallo: - Dove vai, ragazzo mio
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, lasciate venire Gordiana con me... - Gordiana resta qui a tenermi compagnia. E tu va'! Serena tacque rassegnata e si pose in cammino. Giunse nel bosco e
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! Aiuto! Giovine, per carità! Si voltò impietosito, ed eccolo ricondotto al punto di partenza. Ebbe un moto d'ira, poi riprese pazientemente il cammino
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dividi le nostre avventure. Occhiofino salì sulla nave che proseguì il cammino. Poco dopo s'incontrarono in un altro sconosciuto, con l'orecchio applicato
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che balla, che suona, che canta? Ma quelle si stringevano nelle spalle. Nessuna sapeva. E Chiaretta riprendeva sconfortata il cammino. Una sera si
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d'argento una falda di neve, la diffondeva intorno, liberandosi dei piccoli compagni di gioco. E proseguiva il cammino diafana, silenziosa, leggera
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, costellata di gemme. Camminò per campi e prati, giunse in una foresta millenaria. Attraverso un sentiero gli apparve una lepre d'argento che brucava l'erba
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si mise in cammino. Ma dopo poche ore era già pentito. - Ho fame e non ho più la mia camicia! A che può giovarmi un'armata quando lo stomaco è vuoto