LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE
le tre fanciulle una ben triste esistenza. La matrigna era gelosa dell'affetto immenso che il Re portava alle figlie e le odiava in segreto. Con mille
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diede a Piumadoro tre chicchi di grano. - Prima di giungere alle Isole Fortunate il vento ti farà passare sopra tre castelli. In ogni castello ti apparirà
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fino alle travi del soffitto. Oh! Piumadoro, bella bambina - sarai Regina. - Piumadoro, che cosa canti? - Non son io. É una voce che canta in me
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passeggio, a mensa, a Corte, alle danze, ai ricevimenti. E ovunque le tre scrofe passavano, dame e cavalieri facevano ala, piegandosi fin in terra
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viaggiare, lascio questo mantello: ti basterà metterlo sulle spalle e reggerlo alle cocche delle estremità, con le braccia tese, per diventare invisibile e
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qualche capanna dove riparare, e sentiva il cuore balzargli dal terrore alle prime grida degli uccelli notturni, al primo ululato dei lupi. Ad un
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sarò felice. Il Principe si sdegnò quasi, poi vedendo Nonsò supplicante, cedette alle sue preghiere e comperò la giumenta. Il mugnaio, consegnando la
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gobba, più brutta e più perversa di prima. E la condusse nelle sue stanze, affidandola alle cure di medici che s'adoprarono inutilmente per risanarla. Si
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. - Che significa questo? - gli chiese Gentile. - Voglio prendere una lepre che deve passare di qui. - E tu, imbecille, ti leghi una pietra da macina alle
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dopo: era Lionella. Prese ad abbracciare il freddo marmo, piangendo. - Coda, codina, risuscita le mie sorelle! Accostò il moncherino alle statue e
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verde nella folta chioma rossa. Sentiva alle spalle il mostro decapitato che correva, brancolando qua e là; lo sentiva avvicinarsi, e cercava e non
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all'alba del giorno sospirato il Principe era già sulla torre più alta, alle vedette. Il corteo doveva giungere tra poco; tra poco avrebbe visto per la prima
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. Quelli non si fecero pregare, e giunti alle frutta il mugnaio disse: - Cedimi la camicia ed io ti do il mio flauto. Prataiolo accettò il cambio, già