L'indomani
dell'indomani si moltiplicavano senza fondersi. Avevo, è vero, Manzoni dalla mia, per il fatto che nei Promessi sposi si trova l'indomani, e con tale alleato mi
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Marta si vestiva adagio, in piedi nel corsello; allacciando a malincuore il nastrino rosa della sua bella camicia da sposa, fermandosi a guardare il
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, guanti usati e due spalline della guardia nazionale. Si capiva che tutta quella roba era stata gettata là a casaccio, per disfarsene, abbandonata ai
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, staccato, come si vedeva, da una lunga lettera. La carta era sottile, rasata; la calligrafia femminile, diceva: «mai, mai lo dimenticherò, mai! Esso
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Amico mio, Sì, io vi chiamo amico mio; oramai non potrei più riprendermi questo cuore che è vostro, ma voi rispondete al mio affetto? La vostra
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Le due violette si trovavano ancora in mezzo al foglio, fermate con un piccolo taglio nella carta. Il capello non c'era più. Non sapendo precisamente
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ossa. Non so bene da dove vengano, ma con esse tutto il mio corpo si sfibra; e mi pare che non acqua, ma sangue cada da' miei poveri occhi. Tu non lo
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per la sua freddezza, le rare risposte, i fiori dimenticati, quella dedica appassionata che egli non si era menomamente curato di aggiungere al
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sorpresa, volendo impadronirsi degli intimi pensieri di suo marito, giocando con abilità la carta che il destino le aveva posta tra le mani. Intanto si era
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- rispose Alberto, levando un virginia dal suo elegante portasigari. - Ti piacque il mio volto? - Sì. - E la mia figura? - Sì. - E la voce? - Tutto. Io
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Simpatico il volto un po' lunghetto, di un pallore bianco, che si accendeva talvolta fino all'incarnato di una fiamma velata, non più in là. Intorno
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dottore che per solito non frequentava la compagnia, ma che in quella circostanza non aveva voluto mancare. Lo si era detto anche ai Gavazzini, ma
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- Che bel matrimonio nevvero? Marta si voltò. La bionda incipriata le stava alle spalle, col suo fare lezioso, di protezione. - Bellissimo - rispose
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senza entusiasmo. Era diventata indifferente, pressochè apata; ella stessa non si riconosceva più. Non aveva nessun desiderio, le dava noia il
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membra sembravano spersonirsi, la pelle perdeva la lucentezza della gioventù; accanto alle labbra si disegnava in permanenza una piega triste e gli
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podere prima che il tempo si guastasse. Erano gli ultimi bei giorni dell'autunno, bisognava pure approfittarne innanzi di chiudersi in casa a fare
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sciarpa di trina allacciata con un ampio fiocco sotto la gola. Quando girava il capo le si vedevano scintillare i diamantini appesi all'orecchio
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«....La prefazione è splendida, e credo fermamente sia quanto di più notevole si sia scritto da molti anni a questa parte intorno agli intenti del
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convenzioni sociali. «....L'Andrea, il suo protagonista, si confessa con sincerità brutale: non giustifica nemmeno sè stesso quando erra nei suoi
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cui si compone, non corre che una tenuissima favola. Sarà molto probabilmente giudicato nei modi i più diversi: ma la discussione e la disparità dei
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Valcarenghi, di gran lunga si lascia addietro i suoi precedenti: e per esso e con esso s'avanza in prima fila fra i migliori cultori del romanzo
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«Dopo Baci perduti: Sotto la Croce; vale a dire, dopo le scene della vita borghese, il romanzo. Questo prova che il Valcarenghi non si è fermato sul
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corrisponde al concetto. «....Le Confessioni d'Andrea si leggono con profitto e con diletto dalla prima all'ultima pagina.» G. DEPANIS, nella Gazzetta
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«....Questo romanzo segna un gran progresso sui precedenti lavori dell'Autore che è giovanissimo. «Il libro si legge con interesse, non per curiosità
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«....Rilessi la 2a edizione dei Baci perduti collo stesso diletto, come se si trattasse di un racconto nuovo, e questo è il miglior elogio che per un
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«È un racconto semplice, alla mano, senza arruffate vicende, nè intrecci a sorprese, che si legge volontieri per la spontaneità dello svolgimento e
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«Il libro ha vita di osservazione acuta, e si distingue per questo dai troppi che, senza avere mille di vero, fan pompa di nascere da studi
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odierna. Però deve essere lecito conchiudere, che l'eco di questo arditissimo e castigatissimo volume, non si smorzerà per un pezzo nella sonorità del
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«Spergiuro!... Il racconto si fa leggere con molto piacere ed interesse, poichè l'analisi della passione al suo pieno sviluppo è fatta con coscienza
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«Spergiuro!... Della fantasia si sente il difetto, ma forse a bella posta: l'Autore, sull'esempio della nuova scuola naturalista, sceglie apposta
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, «preceda queste pagine, nel mio pensiero «l'immagine tua... Quando i tuoi labbrucci si schiu dono «verso di noi e il lieve sospiro del tuo cuo
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quali vengono per osservare la natura e non la intendono, salgono un monte, come i due onesti coniugi e droghieri Gibella, e si fermano meravigliati a
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«Sono scene le quali valgono a fissare uno dei tanti aspetti che presentano le cose della vita; aspetto passeggiero, fuggevole se si vuole, ma
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tanto volentieri. Sì dicendo, aperse loro la via attraverso una barricata di seggiole capovolte, di balocchi, di pannilini ammonticchiati, ripetendo ad
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sguardo scrutatore di lui, che si stava per compiere il grande atto della sua vita. Quello che non sapeva è che il suo destino veniva messo a partito da
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stesso tempo in cui allungava il braccio fuori dalla coltre per prendere il bicchier d'acqua sul comodino. Prima ella si chiamava Oldofredi, adesso era
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sposi modello, quei Gavazzini che si erano feriti per bere il sangue l'un dall'altro. Non uscivano mai in paese; qualche sera, sul tardi, nei viali
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, lunghette, ornate al dito mignolo da un piccolo brillante, ed il sorriso vago di un uomo che insegue dei sogni. Quando si era saputo che prendeva in
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di tacchini stiriani, i più belli che si possano vedere, di quelli che appaiono sulle tavole dei principi con la denominazione: dinde truffèe. Le
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Le lettere che Marta inviava a sua madre, parlavano tutte di felicità. Si esaltava scrivendo dell'amore che Alberto aveva per lei, e si diceva il suo
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ricordi del passato. Una volta che Alberto si era lagnato di un dolore al ginocchio, Marta gli aveva detto: Sarà la ferita che ti facesti cadendo
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di non essersi svegliato prima di lei; fors'anche era meglio così; sì, sì meglio. Un altro ordine di idee la incalzò vivamente, facendola scivolare
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