L'indomani
Ho pensato che qualche persona potrebbe arricciare il naso davanti a questo indomani, vocabolo non accettato da tutti; e qualche critico, come
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dover mostrare le braccia ad Alberto, i suoi braccini esili di bimba cresciuta presto. Fortuna, pensò, che non li ha nemmeno visti! Strinse il busto
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Finalmente la vecchia cassa era stata aperta. Da molto tempo Marta chiedeva a suo marito che cosa contenesse, ma egli non sapeva dirglielo. Ora
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Le sembrava ancora la più bella poesia del mondo, l'aveva recitata un giorno al dottorone, sperando di commoverlo, ma egli aveva risposto: Non creda
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vero? Siete, sarete voi il mio amico per sempre? Sono così turbata, così commossa che non oso dirvi tutto quello che sento. Forse faccio male ad
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L'indomani
Amico mio, Sì, io vi chiamo amico mio; oramai non potrei più riprendermi questo cuore che è vostro, ma voi rispondete al mio affetto? La vostra
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Mercoledì. Impazzisco, Alberto! Non una parola durante otto giorno interi. So che siete in paese; vi ho visto ieri andando a messa; eravate lontano
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Diletto Alberto, Perchè non mi scrivete? Ho passato una notte agitatissima, senza chiuder occhio. Alle undici e mezzo vi ho sentito passare sotto le
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dormo, sopratutto quando dormo perchè il mio sonno non è che un lungo colloquio con voi. Non chiamatemi più esagerata perchè mi fa dispiacere. Vi amo
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L'indomani
Mia vita, Non ho che te! Non penso ad altro, non voglio niente altro. Tu dici che non puoi ammogliarti ora, che m'importa? Sfido le ipocrisie del
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Le due violette si trovavano ancora in mezzo al foglio, fermate con un piccolo taglio nella carta. Il capello non c'era più. Non sapendo precisamente
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Alberto, Credevo di non avere più lagrime, ma soltanto nello scrivere il tuo nome adorato esse mi sgorgano profondamente dal cuore, dal midollo delle
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.....eternamente tua. Hai ricevuto la fotografia? Aspettai inutilmente un tuo bigliettino. Nel momento di mandartela non potei scrivervi altro che il
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Marta aveva cercato, avidamente, il ritratto di Elvira. Non era insieme alle lettere, come non era unito alle ardenti parole della dedica; nè altro
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Alberto era uscito per la solita visita ai poderi e non sarebbe rientrato che all'ora del desinare, verso le cinque. Come avrebbe fatto Marta a
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campagnuolo che, a casa, doveva disimpegnare altre funzioni, si arrestarono sul cavallo. - Come si chiama? È bello nevvero? Io non ho mai posseduto
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Simpatico il volto un po' lunghetto, di un pallore bianco, che si accendeva talvolta fino all'incarnato di una fiamma velata, non più in là. Intorno
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dottore che per solito non frequentava la compagnia, ma che in quella circostanza non aveva voluto mancare. Lo si era detto anche ai Gavazzini, ma
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dire dolcissimamente la signora Merelli. - Già, le ragazze del paese non hanno i vezzi delle cittadine, - esclamò con enfasi la sorella di Toniolo
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senza entusiasmo. Era diventata indifferente, pressochè apata; ella stessa non si riconosceva più. Non aveva nessun desiderio, le dava noia il
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Una visione, una fantasia che non aveva corpo, nulla. Del resto che cosa vedeva altrove? Gavazzini, dopo aver rapita la cara donna e bevuto il dolce
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Appollonia le aveva ben detto di non uscire quel giorno, che il tempo minacciava pioggia. Marta non le credette o credette di poter giungere al
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voluttuosamente. Aveva avuto una febbriciattola, leggera, tuttavia non le permettevano di alzarsi per quel giorno. Pioveva sempre, e nell' uggia del cielo
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sentimento, e di studiare a fondo l'anima propria non badando ai dolori, agli strazi di vedere mille illusioni andarsene, dinanzi alla necessita ineluttabile
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convenzioni sociali. «....L'Andrea, il suo protagonista, si confessa con sincerità brutale: non giustifica nemmeno sè stesso quando erra nei suoi
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cui si compone, non corre che una tenuissima favola. Sarà molto probabilmente giudicato nei modi i più diversi: ma la discussione e la disparità dei
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«....Un uomo che mette a nudo il proprio egoismo con una schiettezza rara, in omaggio alla verità.... Chi non sente gemere un cuore d'artista e di
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«Dopo Baci perduti: Sotto la Croce; vale a dire, dopo le scene della vita borghese, il romanzo. Questo prova che il Valcarenghi non si è fermato sul
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L'indomani
«....Questo romanzo segna un gran progresso sui precedenti lavori dell'Autore che è giovanissimo. «Il libro si legge con interesse, non per curiosità
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realtà non manca quasi mai in Sotto la Croce, e questo vuol dire che i personaggi sono veri, e che vero è l'ambiente.» Giornale Cronaca Azzurra di
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la chiarezza dell'elocuzione corretta: due pregi di buon novelliere, che non si possono negare al Valcarenghi.» Giornale La Domenica del Fracassa di
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odierna. Però deve essere lecito conchiudere, che l'eco di questo arditissimo e castigatissimo volume, non si smorzerà per un pezzo nella sonorità del
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madre, che civetteggia; ed il burocratico, pieno di studi, che non conosce il mondo.» Giornale Il Napoli (2 Dicembre 1888).
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miseria, contro l'esaurimento delle forze intellettuali, a cui sopravvive e grandeggia l'amore. «Non prenderò qui in esame le altre novelle: ognuno
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«Non sono più di centoventisei pagine in-16 di un bel garamone, con molto lusso di spazii interlineari e marginali. La lettura non mi rubò più di
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nota che vi domina, ed è la nota vera. Quanti non ne abbiamo visti noi di questi alpinisti ciabattoni sulle rive del lago, o alle acque termali, i
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ciabattoni abbiamo realtà vivissima di ambiente, di personaggi, di tipi; non manca, per chi sappia ritrovarcelo, l'elemento psicologico. Essi
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«Ogni nuovo lavoro dell'Autore di Malombra è una prova del suo non solo grande, ma originalissimo ingegno che, appunto per la elevata singolarità non
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ogni oggetto rimosso: - Scusino, sono i ragazzi, non si può mai tenere un po' d'ordine, scusino. Merelli apparve, alto, complesso, coi baffi rigogliosi
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sguardo scrutatore di lui, che si stava per compiere il grande atto della sua vita. Quello che non sapeva è che il suo destino veniva messo a partito da
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Gli amici di Alberto Oriani non capivano perchè la sposina non fiorisse di quel rigoglio pieno ed espansivo che accompagna generalmente il passaggio
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L'indomani
sposi modello, quei Gavazzini che si erano feriti per bere il sangue l'un dall'altro. Non uscivano mai in paese; qualche sera, sul tardi, nei viali
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L'indomani
donne che passavano; occhiate che non gli costavano nessuno sforzo, che erano naturali ai suoi occhi ben tagliati, dal colorito intenso, che facevano
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L'indomani
femmine però io le preferisco lessate, con guarnizione di maccheroni al sugo. - Che sigari cattivi! - disse Alberto tentando di accendere un Sella - non
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tesoro, la sua vita; parole che Alberto da sua parte non aveva mai pronunciate, ma di cui ella inebbriavasi al punto che quando aveva scritto
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contemplazione di quella placidezza non alterata mai, domandandosi spesso come facesse l'Appollonia per conservarsi così grassa, così rossa, così fresca e serena
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quel sonno, presa da una tenerezza materna nella quale fondevasi la malinconia di un pensiero occulto. Certo ella non poteva rimproverare a suo marito
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