L'indomani
potevo mettere in guerra; ma volli ancora sentire il parere di un dotto giovane, valente e noto poeta, che da Roma manda in giro tratto tratto versi
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deserto, rinunciare a tutto; ma coll'amore di Alberto, di quel bel giovane che ella si struggeva d'amare, al quale chiedeva ancora con un pauroso
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Finalmente la vecchia cassa era stata aperta. Da molto tempo Marta chiedeva a suo marito che cosa contenesse, ma egli non sapeva dirglielo. Ora
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Le sembrava ancora la più bella poesia del mondo, l'aveva recitata un giorno al dottorone, sperando di commoverlo, ma egli aveva risposto: Non creda
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22 febbraio. Gentile signore o amico mio? Amico mio è più dolce, il mio cuore lo suggerisce subito e la mia penna lo scrive ben volontieri. Ma è poi
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Amico mio, Sì, io vi chiamo amico mio; oramai non potrei più riprendermi questo cuore che è vostro, ma voi rispondete al mio affetto? La vostra
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una vostra lettera, non vivendo d'altro! Forse siete in collera perchè non vi ho ancora dato l'appuntamento che mi chiedeste? Ma come fare? Se ci
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come sento, ma vi amo sinceramente, con slancio, senza restrizioni. Voi non mi avete promesso nulla ed io nulla attendo e nulla vi chiedo se non questo
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mondo, voglio il tuo amore, non il tuo nome, non la tua casa, non i tuoi beni, non la pace e la salvaguardia che mi verrebbero da te, ma te solo, te, te
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Alberto, Credevo di non avere più lagrime, ma soltanto nello scrivere il tuo nome adorato esse mi sgorgano profondamente dal cuore, dal midollo delle
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nome, in fretta, fra una piega dell'abito; cercalo. Ma non mi basta il nome; scrivo quì le parole che desideravo unire alla fotografia; ritagliale e
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tutti i posti presi? E accanto a queste riflessioni un'altra ne sorgeva, più profonda, che avrebbe potuto superficialmente consolarla, ma che invece
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deludere la smania che la divorava? Decisa prima a tacere, dovette poi venire ad una transazione col proprio orgoglio; parlerebbe, ma parlerebbe per
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cavalli e non me ne intendo affatto. - Anzitutto è una cavalla - rispose Alberto allegramente - si chiama Bigetta, non vanta grandi bellezze, ma mi
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, sulla fronte quasi rettangolare, dietro le orecchie, giù molto abbasso nella nuca, una cornice di capelli castagni, bruni in massa, ma luminosi
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dottore che per solito non frequentava la compagnia, ma che in quella circostanza non aveva voluto mancare. Lo si era detto anche ai Gavazzini, ma
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! Obbedendo alle leggi naturali, Marta le avrebbe dato uno schiaffo; ma frenandosi e dominandosi, riuscì ad abbozzare un sorriso. La buona signora Merelli
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Le avevano ordinato delle lunghe passeggiate. Accompagnava qualche volta Alberto al podere, qualche altra gli andava incontro, prima del desinare, ma
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liquore delle sue vene, occhieggiava le donne degli altri, fra due liti intime. Merelli dava bensì dei frutti d'amore annuali alla angelica moglie, ma
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divanini; ma di quella donna rammentava appena gli occhi nerissimi e un anello che portava sul mignolo della mano; anello bizzarro formato di sette pezzi
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parte e dall'altra; immenso il desiderio di chiedere, di confidare, ma un pudore ed un orgoglio di donna le tratteneva. La madre si accontentava di
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cui si compone, non corre che una tenuissima favola. Sarà molto probabilmente giudicato nei modi i più diversi: ma la discussione e la disparità dei
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pazzi amori, quando si mostra negli espedienti dell'egoismo; la sua anima non è corrotta sino all'eccesso, ma è spesso cinica, in qualche momento fa
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successo di quel primo lavoro, ma che ha voluto far qualche cosa di più seriamente pensato. «L'argomento è una storia triste, ma vera, uno dei romanzi
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«Spergiuro!... Della fantasia si sente il difetto, ma forse a bella posta: l'Autore, sull'esempio della nuova scuola naturalista, sceglie apposta
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, che apre degnamente il volume. «Ma la migliore, a mio giudizio, è la terza, Amore e fame. In essa è tratteggiata splendidamente la lotta contro la
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un'ora, ma se anche ne avessi impiegate due, non me ne pentirei nemmeno. «Il racconto è dedicata ad una bambina, la figlia dell'autore, il quale con una
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«Sono scene le quali valgono a fissare uno dei tanti aspetti che presentano le cose della vita; aspetto passeggiero, fuggevole se si vuole, ma
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«Ogni nuovo lavoro dell'Autore di Malombra è una prova del suo non solo grande, ma originalissimo ingegno che, appunto per la elevata singolarità non
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pezzo di pane alla piccola Adelina. - Questo paese poi è simpatico, la posizione è bello... Lei ci è nata? - Non qui, ma vicino. Mi trovo in questa casa
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grido, che non aveva un soldo, ma guadagnava assai, simpatico giovinotto a cui fioccavano le avventure galanti. Si era contemporaneamente preso in
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l'assaliva qualche volta, era una malinconia vaga, uno scoraggiamento del quale non accusava Alberto, ma sè stessa. Ella faceva continui confronti tra
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costante. Un fanciulletto di quattro anni, biondo, esile, con una faccina anemica, fu il primo a mostrarsi. La signora Merelli volle accarezzarlo, ma
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si trova in loro compagnia meglio che... ma non volle terminarla. Salì svelta il gradino della farmacia, seguita dai due uomini. - Manca molto a questo
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affatto. Ma fra sè pensava: Casa nostra è molto più comoda, più elegante, non ci manca nulla; io lo adorerei, vorrei spiegare per lui solo la mia
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tesoro, la sua vita; parole che Alberto da sua parte non aveva mai pronunciate, ma di cui ella inebbriavasi al punto che quando aveva scritto
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vent'anni, ma sapeva tante cose. Sapeva che da piccino aveva corso il rischio di morire per aver ingoiato il nocciolo d'una susina; che faceva le bizze
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Nello schiudersi delle palpebre gli occhi di Marta, per abitudine, cercarono la nota cameretta; ma prima ancora che le pareti, i mobili e l'ampio
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