L'indomani
dover mostrare le braccia ad Alberto, i suoi braccini esili di bimba cresciuta presto. Fortuna, pensò, che non li ha nemmeno visti! Strinse il busto
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una volta, rilegate in cartoncino filettato d'oro, con la prefazione alla gentile lettrice e le vignette riparate dalla carta velina. Marta amava
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Le sembrava ancora la più bella poesia del mondo, l'aveva recitata un giorno al dottorone, sperando di commoverlo, ma egli aveva risposto: Non creda
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Diletto Alberto, Perchè non mi scrivete? Ho passato una notte agitatissima, senza chiuder occhio. Alle undici e mezzo vi ho sentito passare sotto le
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queste due piccole violette che ho legate insieme con uno de' miei capelli, che ho baciate, che ho tenute sul mio cuore e che vi mando perchè le
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Le due violette si trovavano ancora in mezzo al foglio, fermate con un piccolo taglio nella carta. Il capello non c'era più. Non sapendo precisamente
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Mia vita, Non ho che te! Non penso ad altro, non voglio niente altro. Tu dici che non puoi ammogliarti ora, che m'importa? Sfido le ipocrisie del
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? Quando penso che sono stata nelle tue braccia, che il mio cuore ha palpitato sovra il tuo, che le nostre labbra si unirono, che per un istante l'universo
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nome, in fretta, fra una piega dell'abito; cercalo. Ma non mi basta il nome; scrivo quì le parole che desideravo unire alla fotografia; ritagliale e
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chiudeva la cassa che potesse avere rapporti con Elvira. Lesse ancora e rilesse le lettere ben due o tre volte torturandosi con tutte quelle frasi
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Alberto era uscito per la solita visita ai poderi e non sarebbe rientrato che all'ora del desinare, verso le cinque. Come avrebbe fatto Marta a
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La carrozzella, dopo di avere accolti i due viaggiatori, il baule, le ombrelle e la piccola borsa di cuoio che Marta collocò con precauzione accanto
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, sulla fronte quasi rettangolare, dietro le orecchie, giù molto abbasso nella nuca, una cornice di capelli castagni, bruni in massa, ma luminosi
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inutilmente; essi non si mostravano mai in pubblico. Erano venute da un paese vicino le sorelle di Toniolo, l'una maritata, l'altra no; due false bionde
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- Che bel matrimonio nevvero? Marta si voltò. La bionda incipriata le stava alle spalle, col suo fare lezioso, di protezione. - Bellissimo - rispose
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Le avevano ordinato delle lunghe passeggiate. Accompagnava qualche volta Alberto al podere, qualche altra gli andava incontro, prima del desinare, ma
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liquore delle sue vene, occhieggiava le donne degli altri, fra due liti intime. Merelli dava bensì dei frutti d'amore annuali alla angelica moglie, ma
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Appollonia le aveva ben detto di non uscire quel giorno, che il tempo minacciava pioggia. Marta non le credette o credette di poter giungere al
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Le cortine forate del letto, velando la luce, spandevano intorno un'aria raccolta d'alcova, una dolce aria di intimità, che Marta respirava
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RACCOLTA DEI MIGLIORI ROMANZI MODERNI ITALIANI UGO VALCARENGHI I RETORI LE CONFESSIONI DI ANDREA Seconda edizione. - Un bel volume in-16 L. 3.
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nella coscienza di molti. Neera, Gerolamo Rovetta, Antonio Fogazzaro, Bruno Sperani, Filippo Turati, Memini non hanno potuto leggere le Confessioni di
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«Nelle Confessioni di Andrea, il Valcarenghi esce ardito, gagliardo... egli vuole smascherare gli ipocriti della società; vuole ribellarsi contro le
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galantuomo sotto le pagine spietate? E quella larga nota di dolore che sale acuta, persistente da ogni pagina, non è dessa la moralità tutta, tutta la
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«Le Confessioni d'Andrea iniziano una serie, un ciclo di romanzi, che meglio e più propriamente potrebbero chiamarsi studi sociali. Il Valcarenghi
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«....Malgrado le lacune e le sovrabbondanze, le Confessioni d'Andrea sono un romanzo forte pel concetto e bello di pagine, nelle quali l'esecuzione
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«Dopo Baci perduti: Sotto la Croce; vale a dire, dopo le scene della vita borghese, il romanzo. Questo prova che il Valcarenghi non si è fermato sul
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, ognuno lo vede fra quei critici imparziali che lo giudicarono con logica di criterii, e ne fanno testimonianza le lodi tributategli da molti
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delle piccole cose uccide in lui la facoltà di produrne delle grandi. Le pagine nelle quali dopo la partenza di Ada, è descritto il naufragio
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sviluppo psicologico. L'ambiente borghese delle due famiglie, che appigionano le stanze ammobigliate, parmi reso con naturalezza.» F. CAMERONI, nel Sole di
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, entrare nelle viscere di questo volume, che anatomizza con una provvida asprezza di clinico persino le più minuscole fibroline dell'uomo e della donna
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«Tutte le pagine del nitido volume allettano per la vita vera e palpitante, che emana forte e spontanea... Il libro s'intitola dalla prima novella
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prefazione che è una vera gemma, la affida a lei, rivolgendole fra le altre queste delicate parole: «O piccola fata, lascia che, come segue la fortuna
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umore ai suoi lettori. In questo racconto piene di verve, pieno di trovate, l'autore ci descrive con evidente verità le avventure di un Alpinista
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«Sono scene le quali valgono a fissare uno dei tanti aspetti che presentano le cose della vita; aspetto passeggiero, fuggevole se si vuole, ma
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bella raccolta di garbate invenzioni. Le novelle di Antonio Fogazzaro pubblicate in questi giorni dall'avveduto editore Galli sono destinate al più grande
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, la pelle lucida e piena, lo sguardo lucente; una certa eleganza campagnuola negli abiti, che le sue membra riempivano fino a tenderne le cuciture
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Quando le avevano presentato Alberto, Marta che aveva ventitrè anni, che era intelligente e seria, comprese subito alle ansie della mamma, allo
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? Egli diceva spesso che l'amore, come lo descrivono i poeti, è un sogno da matti; e Marta ripeteva questa frase nelle lunghe ore della sera, le ore che
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Un desiderio, nato fin dal primo giorno del suo arrivo, le era rimasto insodisfatto e cresceva ogni giorno più. Ella avrebbe voluto vedere quei due
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Toniolo prendeva il fresco sulla soglia della sua farmacia, coi pollici nei taschini del panciotto, seguendo con occhiate lunghe e profonde tutte le
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di tacchini stiriani, i più belli che si possano vedere, di quelli che appaiono sulle tavole dei principi con la denominazione: dinde truffèe. Le
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Le lettere che Marta inviava a sua madre, parlavano tutte di felicità. Si esaltava scrivendo dell'amore che Alberto aveva per lei, e si diceva il suo
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vent'anni, ma sapeva tante cose. Sapeva che da piccino aveva corso il rischio di morire per aver ingoiato il nocciolo d'una susina; che faceva le bizze
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Nello schiudersi delle palpebre gli occhi di Marta, per abitudine, cercarono la nota cameretta; ma prima ancora che le pareti, i mobili e l'ampio
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