L'indomani
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però di chiedere un consiglio, anzi ne chiesi parecchi, col risultato di allargare la cerchia dei dubbi; perchè i partigiani del domani e
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- una gonnella pericolosa - aveva detto la mamma. Perchè? Infilò le calze, gli stivaletti, l'abito; era vestita. Tornò a guardare Alberto e la riprese
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Finalmente la vecchia cassa era stata aperta. Da molto tempo Marta chiedeva a suo marito che cosa contenesse, ma egli non sapeva dirglielo. Ora
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Le sembrava ancora la più bella poesia del mondo, l'aveva recitata un giorno al dottorone, sperando di commoverlo, ma egli aveva risposto: Non creda
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22 febbraio. Gentile signore o amico mio? Amico mio è più dolce, il mio cuore lo suggerisce subito e la mia penna lo scrive ben volontieri. Ma è poi
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Amico mio, Sì, io vi chiamo amico mio; oramai non potrei più riprendermi questo cuore che è vostro, ma voi rispondete al mio affetto? La vostra
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Anche di questa lettera mancava la fine.
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Mio Alberto, Che gioia insperata! Vedervi, stringervi la mano, udirvi parlare, respirare l'aria stessa respirata da voi... oh! che bel giorno ieri
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mondo, voglio il tuo amore, non il tuo nome, non la tua casa, non i tuoi beni, non la pace e la salvaguardia che mi verrebbero da te, ma te solo, te, te
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Ricordati, sai? Ci tengo. Al tuo ritratto ho fatto un sacchettino di seta, vi ho unito il garofano rosso che mi hai dato la prima volta che ci siamo
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.....eternamente tua. Hai ricevuto la fotografia? Aspettai inutilmente un tuo bigliettino. Nel momento di mandartela non potei scrivervi altro che il
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chiudeva la cassa che potesse avere rapporti con Elvira. Lesse ancora e rilesse le lettere ben due o tre volte torturandosi con tutte quelle frasi
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Alberto era uscito per la solita visita ai poderi e non sarebbe rientrato che all'ora del desinare, verso le cinque. Come avrebbe fatto Marta a
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La carrozzella, dopo di avere accolti i due viaggiatori, il baule, le ombrelle e la piccola borsa di cuoio che Marta collocò con precauzione accanto
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Simpatico il volto un po' lunghetto, di un pallore bianco, che si accendeva talvolta fino all'incarnato di una fiamma velata, non più in là. Intorno
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Sedevano al pranzo di nozze dato da Toniolo per presentare la sua sposa. C'erano tutti; gli Oriani, i Merelli, il sindaco, il dottorone, il vero
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- Che bel matrimonio nevvero? Marta si voltò. La bionda incipriata le stava alle spalle, col suo fare lezioso, di protezione. - Bellissimo - rispose
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nel cassettone, legate ancora coi nastrini color di rosa, come gliele aveva accomodate la mamma. Portava la biancheria liscia, semplice, quella che si
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Una visione, una fantasia che non aveva corpo, nulla. Del resto che cosa vedeva altrove? Gavazzini, dopo aver rapita la cara donna e bevuto il dolce
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pallido, sfumati, diafani, con una morbidezza di velo e d'ali d'angelo cadute. Tutta la materialità dell'amore e della fecondazione sembrava sparita dai
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Le cortine forate del letto, velando la luce, spandevano intorno un'aria raccolta d'alcova, una dolce aria di intimità, che Marta respirava
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«....La prefazione è splendida, e credo fermamente sia quanto di più notevole si sia scritto da molti anni a questa parte intorno agli intenti del
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cui si compone, non corre che una tenuissima favola. Sarà molto probabilmente giudicato nei modi i più diversi: ma la discussione e la disparità dei
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galantuomo sotto le pagine spietate? E quella larga nota di dolore che sale acuta, persistente da ogni pagina, non è dessa la moralità tutta, tutta la
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UGO VALCARENGHI SOTTO LA CROCE ROMANZO Un bel volume in-16 L. 3.
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«Dopo Baci perduti: Sotto la Croce; vale a dire, dopo le scene della vita borghese, il romanzo. Questo prova che il Valcarenghi non si è fermato sul
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«L'Autore ha facoltà di intuire e cogliere la vita borghese con ischiettezza. Bel saggio n'è la descrizione di una festa da ballo; - più bella
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giornali, fra cui la Piemontese letteraria, la Lombardia, l'Italia, la Ronda, l'Illustrazione Italiana, il Presente, il Patriota, la Venezia, l'Indipendente
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dello svolgimento, bensì per la naturalezza del racconto e per la verità della rappresentazione.» A. FOGAZZARO, nella Provincia di Vicenza (18 Marzo
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realtà non manca quasi mai in Sotto la Croce, e questo vuol dire che i personaggi sono veri, e che vero è l'ambiente.» Giornale Cronaca Azzurra di
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«....Rilessi la 2a edizione dei Baci perduti collo stesso diletto, come se si trattasse di un racconto nuovo, e questo è il miglior elogio che per un
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«È un racconto semplice, alla mano, senza arruffate vicende, nè intrecci a sorprese, che si legge volontieri per la spontaneità dello svolgimento e
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coscienziosi. Il Valcarenghi ha scritto pagine dalle quali è chiara la molta attitudine che egli ha al romanzo.» Giornale Nuova Antologia di Roma (1 Settembre
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caratteri principali di Ulisse, il giovanotto ingenuamente innamorato, e di Ada, la provocante civettuola senza cuore, sono tratteggiati con un certo
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nella società moderna: la vedova esperta del mondo, che predica continuamente alla figlia di trovarsi un marito; la giovinetta, corrotta in parte dalla
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«Tutte le pagine del nitido volume allettano per la vita vera e palpitante, che emana forte e spontanea... Il libro s'intitola dalla prima novella
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«Non sono più di centoventisei pagine in-16 di un bel garamone, con molto lusso di spazii interlineari e marginali. La lettura non mi rubò più di
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GRANDI ORAZIO LA PRESENZA DEL NUME Un volume in-16 L. 2.
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antipatica cognata, fa riscontro la nobile e buona donna Claudia, madre di Massimo; e compiono il quadro l'ottimo Sante, marito di Paolina, l'enologo
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miglior lavoro del Cagna; l'emanazione più naturale, spontanea della sua mente. Un umorismo, fine, bonario spira da tutto il libro. Il grottesco è la
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La prima visita fu per i Merelli; lui, il marito, se l'era fatta promettere solennemente da Alberto, quando questi era ancora fidanzato. Appena Marta
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parecchi mesi fra cinque o sei candidati scelti e vagliati dalle amiche della mamma, per cui fu successivamente sul punto di diventare la signora De
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Gli amici di Alberto Oriani non capivano perchè la sposina non fiorisse di quel rigoglio pieno ed espansivo che accompagna generalmente il passaggio
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deserti della campagna, due ombre apparivano da lontano e si perdevano nel folto degli alberi. La signora Merelli, che nemmeno lei aveva mai visto la
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. Stando così sulla soglia del negozio, assolutamente freddo, non pensando a nulla, mostrando solo la faccia pallida illuminata dallo sguardo, Toniolo aveva
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Marta osservò, meravigliatissima, che gli occhi del dottore avevano i lucciconi. Il farmacista accese la lucerna e fece sedere i suoi ospiti intorno
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tesoro, la sua vita; parole che Alberto da sua parte non aveva mai pronunciate, ma di cui ella inebbriavasi al punto che quando aveva scritto
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Appollonia frugava dentro un mucchio di ferravecchi, con la larga schiena curvata a terra, e il faccione, per quella posizione scomoda, più rosso del
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Nello schiudersi delle palpebre gli occhi di Marta, per abitudine, cercarono la nota cameretta; ma prima ancora che le pareti, i mobili e l'ampio
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