L'indomani
Ho pensato che qualche persona potrebbe arricciare il naso davanti a questo indomani, vocabolo non accettato da tutti; e qualche critico, come
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Marta si vestiva adagio, in piedi nel corsello; allacciando a malincuore il nastrino rosa della sua bella camicia da sposa, fermandosi a guardare il
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Finalmente la vecchia cassa era stata aperta. Da molto tempo Marta chiedeva a suo marito che cosa contenesse, ma egli non sapeva dirglielo. Ora
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, staccato, come si vedeva, da una lunga lettera. La carta era sottile, rasata; la calligrafia femminile, diceva: «mai, mai lo dimenticherò, mai! Esso
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felice il pensiero di essere amata da voi! La famiglia che mi tiene in pensione non fa altro che lodarvi; se sapeste come ne sono orgogliosa! Non
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Mio Alberto, Che gioia insperata! Vedervi, stringervi la mano, udirvi parlare, respirare l'aria stessa respirata da voi... oh! che bel giorno ieri
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mondo, voglio il tuo amore, non il tuo nome, non la tua casa, non i tuoi beni, non la pace e la salvaguardia che mi verrebbero da te, ma te solo, te, te
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ossa. Non so bene da dove vengano, ma con esse tutto il mio corpo si sfibra; e mi pare che non acqua, ma sangue cada da' miei poveri occhi. Tu non lo
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In margine a questa lettera, scritto a matita, c'era un conticino da trattoria.
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con un po' di gomma falle aderire al cartoncino da tergo.
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, dilaniata dalla tristezza, sentendo il freddo di quelle ceneri morte, sentendo, insieme alla sua, l'angoscia che saliva da tutte quelle illusioni
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l'impossibilità che Alberto avesse potuto corrispondere all'amore di Elvira. Maneggiava una lama a due tagli; da qualunque parte la girasse si
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, ampio, sereno, intersecato da viottoli bianchi che si perdevano indefinitamente da lungi, sotto l'ombrello delle robinie. Il terreno leggermente
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Sedevano al pranzo di nozze dato da Toniolo per presentare la sua sposa. C'erano tutti; gli Oriani, i Merelli, il sindaco, il dottorone, il vero
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Marta. - Anche lei è sposa da poco tempo nevvero? - Sei mesi. - Io conosco molto suo marito; siamo cresciuti insieme. È un simpatico giovane
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vestirsi, l'adornarsi; si guardava raramente nello specchio. Le sue belle camicie da sposa, le vite scollate guarnite di trine, le calze a ricami giacevano
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esistenza da vecchierella, sentendo già i brividi di novembre, coprendosi molto, avvicinandosi al fuoco. Tolto il leggero arrotondarsi della vita, le altre
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larve abbrunate. Camminava senza sentire la terra, come portata da un amplesso; e non s'era nemmeno accorta che il tempo s'andava rannuvolando sempre più
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. Tacquero, trascinate entrambe dai loro pensieri, divise per modo che dopo un po' di tempo si guardarono in faccia disorientate. Molto c'era da dire da una
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«....La prefazione è splendida, e credo fermamente sia quanto di più notevole si sia scritto da molti anni a questa parte intorno agli intenti del
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galantuomo sotto le pagine spietate? E quella larga nota di dolore che sale acuta, persistente da ogni pagina, non è dessa la moralità tutta, tutta la
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«....Già più d'una volta ebbi a lodare, ed anche in queste stesse colonne, dei libri sinceri; principalmente perchè sinceri. Eccone un altro da
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«L'Autore ha facoltà di intuire e cogliere la vita borghese con ischiettezza. Bel saggio n'è la descrizione di una festa da ballo; - più bella
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, ognuno lo vede fra quei critici imparziali che lo giudicarono con logica di criterii, e ne fanno testimonianza le lodi tributategli da molti
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L'indomani
«Il libro ha vita di osservazione acuta, e si distingue per questo dai troppi che, senza avere mille di vero, fan pompa di nascere da studi
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e conoscenza del cuore umano... e da quest'analisi accurata, i caratteri dei due giovani amanti, escon fuori delineati bravamente da mano maestra, sul
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, leggendo il libro, potrà trovare da solo le bellezze in esso contenute, e gustare quei pregi di cui il rinomato Autore sa ornare i suoi scritti.» Giornale
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... ciabattone, appunto una specie di Tartarin italiano; e v'è riescito così bene, da far ritornare ai bei tempi del Ghislanzoni. «Questo volume è forse il
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pagine sono una miniatura così delicata di particolari, di circostanze minutissime, tutte però significative, tutte concludenti, da rilevare il lavorio
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è stato apprezzato come meritava da quei lettori passivi che procuravano degli smerci favolosi ai più sconclusionati romanzi, e specialmente a quelli
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La prima visita fu per i Merelli; lui, il marito, se l'era fatta promettere solennemente da Alberto, quando questi era ancora fidanzato. Appena Marta
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sguardo scrutatore di lui, che si stava per compiere il grande atto della sua vita. Quello che non sapeva è che il suo destino veniva messo a partito da
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? Egli diceva spesso che l'amore, come lo descrivono i poeti, è un sogno da matti; e Marta ripeteva questa frase nelle lunghe ore della sera, le ore che
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deserti della campagna, due ombre apparivano da lontano e si perdevano nel folto degli alberi. La signora Merelli, che nemmeno lei aveva mai visto la
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fatto fantasticare molte fanciulle del paese che, da quando egli rimase vedovo, avevano sentito più che mai il bisogno di prendere frequentemente
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però buono Alberto! Ella lo seguì con gli occhi mentre tornava al suo posto, attratta da quel viso simpatico, intenerita per il suo atto gentile, e
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tesoro, la sua vita; parole che Alberto da sua parte non aveva mai pronunciate, ma di cui ella inebbriavasi al punto che quando aveva scritto
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vent'anni, ma sapeva tante cose. Sapeva che da piccino aveva corso il rischio di morire per aver ingoiato il nocciolo d'una susina; che faceva le bizze
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quel sonno, presa da una tenerezza materna nella quale fondevasi la malinconia di un pensiero occulto. Certo ella non poteva rimproverare a suo marito
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