L'idioma gentile
Tu ami la lingua del tuo paese, non è vero? L'amiamo tutti. È inseparabilmente congiunto l'amore della nostra lingua col sentimento d'amirazione e di
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Ora, dei cinque modi, che abbiamo visti, di studiare la lingua, tu domanderai quale sia il meglio. Il meglio, a mio parere, è il sesto. Voglio dire
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Crispi, che sarebbe diventato il perno motrice della politica europea! E quelle guerre intestinali della Francia! Tu mi perdonerai, mio buon anarchico
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tant'altre parole per dir la stessa cosa! Adagio un po'. Se tu dici a. un bambino, per ischerzo: - Bada che ti do una manata o uno scapaccione
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padre e dalla madre. Che figura farebbe un padre che dicesse al suo figliuolo: - Caro mio, tu hai dieci anni; in materia di lingua io non son più in
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PANACÉA Tu non sei di quelli che pronunziano panàcea, non è vero? Non t'aver per male della domanda: non di rado io sento dire stentoréo per
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PERSONALINO - com'è espressivo il costrutto: - I facchini la mancia la pesano -; il quale tu usi ogni momento nel dialetto, e non l'useresti in italiano
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Di corsa, perchè è ancora lunga la strada, e tu la rifarai da te a più bell'agio. PIAGGELLARE, lodare, dar dell'unto, più discreto di piaggiare, e
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pappa, fare la spia. - Da pappardelle (certe lasagne): il condotto delle pappardelle la gola. - Pappa tu che pappo io (comune, credo, a tutti i
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POLIARCHíA. Tu capisci la mia strizzatina d'occhio questa è una di quelle tali parole che è convenuto che tutti intendano, e di cui non è prudente
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in luogo mio, tu ti saresti arrestato. Anche ho trascurato un monte di vocaboli con cui ti sarebbe passata dinanzi una varietà grande d'animali rari
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Ora ti debbo dire alcune, cose per preservarti da un senso di scoraggiamento, dal quale e probabile che tu sia preso a quando a quando, nel primo
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e i miei consigli, vorrei piuttosto che tu buttassi il mio libro sul fuoco come un libro scellerato. Sì, se nel culto della letteratura tu dovessi
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tu spettatore più che attore della vita, dalle parole non ti distraggono ancora le cose così fortemente come faranno più tardi, quando avrai mille
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. Persia, mise Firenze a settentrione di Bologna. No? Tu non sei di quel numero? E tanto meglio. Ma non sarai mai abbastanza persuaso di questa verità
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naturale che tutti, chi più, chi meno, si vergognino e si stizziscano di suscitarlo. Benchè ancora giovinetto, tu avrai visto più volte anche uomini che non
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proposito gioverà più che altro la consuetudine, che tu devi prendere, d'osservare la scorrettezza, la rozzezza, lo stento, le infinite miserie e
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cosa; lasciava a mezzo ogni periodo con un insomma, tu capisci; e con la parola coso faceva di meno di mille vocaboli. Per questo gli avevan dato il
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vedrai tu pure nella vita, perchè migliaia d'italiani colti, e che scrivono bene, si ritrovano, parlando italiano, nello stesso impaccio nel quale si
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bocca, al modo di dire il meglio che si può quello che si vuol dire. E tu avvèzzati a pensarci. Dirai: - Non s'ha sempre tempo. - Basterà che ci pensi
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francese che tu hai presa dalla tua sarta, e discorrendo con Alberto dei suoi prossimi esami raccolsi dalla sua bocca non so quante parole e frasi del
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piace. - Hai ragione di burlarti degli idiotismi altrui; ma in fatti ne dici tu pure. Sono da lei, caro bolognese. Pensava ch'io la potessi
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fratelli d'Italia, che ti riconoscono maestro dalla nascita, devi guardarti anche tu dai dialettismi, non con altrettanta, ma con maggior cura degli altri
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suoi poveri bambini, che stavano accanto al letto piangendo -, tu sei preso da un sentimento di pietà. Ma se ti dice invece: - Ieri, dopo un lungo e
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all'affettazione nel parlare, le farai tu stesso intrattenendoti qualche minuto con una rispettabile e amabile signora, che ho l'onore di presentarti.
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: - Cospetto! Tu peschi nel vocabolario; tu diventi un linguista. Che lusso! - Ma se tutti ragionassero così, la lingua italiana, fra noi, rimarrebbe
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suono e a ogni parola il suo giusto accento, come sono indicati nelle grammatiche, nei vocabolari e in trattatelli speciali. Tu non hai che da prendere
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, quella gran virtù, in un mar di guai, non facevan nulla, non m'accorsi in tempo, per la qual ragione, tu non tronchi e non elidi nulla, e dici invece
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la prima un bell'originale, che non è forse inutile che tu conosca.
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il suo nome di battesimo. Non diceva più un tu, neanche a pagarglielo. - Vieni te a ber la birra? - Se' stato te, se' stato! - Te mi vorresti canzonare
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, col braccio al collo, d'ottimo umore. E proprio le prime parole che disse, rispondendo al mio : - Com'è andata? - furon queste: - O che vo' tu ch'i
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meglio che tu incominci coi vocaboli, che sono i più necessari, e che per qualche tempo non t'occupi d'altro. Ci sono, prima di tutto, certe consuetudini
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Suppongo ora che tu mi domandi in qual modo dovrai proseguire , allargando il campo dello studio, dopo aver fatto la preparazione che accennai
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