Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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L'idioma gentile

208859
De Amicis, Edmondo 50 occorrenze
  • 1905
  • Fratelli Treves Editori
  • Milano
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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L'idioma gentile

gratitudine che ci lega ai nostri padri per il tesoro immenso di sapienza e di bellezza ch'essi diedero per mezzo di lei alla famiglia umana, e che è

L'idioma gentile

In che modo studiai la lingua? In un modo semplicissimo, per il quale non occorre il calamaio. È la buon'anima di mio padre, dantista appassionato

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Un metodo, io? Ma le pare che un arruffone par mio possa avere un metodo? Io non sono che un dilettante, che studia la lingua per ispasso, in una

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- È uno studio di parole, insomma; che cosa importano le parole? - Che cosa importano le parole? Questa è grossa, mi perdoni. É come dire: - Che cosa

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Per imparar la lingua io leggo assiduamente, oltre gli scrittori, il Vocabolario. Non lo leggo soltanto perchè è il solo libro che, se non tutta

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Ora, dei cinque modi, che abbiamo visti, di studiare la lingua, tu domanderai quale sia il meglio. Il meglio, a mio parere, è il sesto. Voglio dire

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Falso monetario della lingua, s' intende. Era un pittore ligure, digiuno di lettere, ma pieno d'ingegno, che parlava il, più bizzarro italiano ch' io

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P. - Quattordicesima lettera dell'alfabeto. Che novità! Un momento. Nota che è in generale maschile; più spesso maschile che femminile, dicono altri

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- Quanto a me, consentirà che non ho bisogno - di studiar l'italiano. Sono un uomo d'affari! - Mi scusi. È forse il dialetto la lingua ufficiale

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PANACÉA Tu non sei di quelli che pronunziano panàcea, non è vero? Non t'aver per male della domanda: non di rado io sento dire stentoréo per

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Qui apro una parentesi, che già volevo aprire alla parola Paleografia, poi a Paleolitico, a Paleontologia, a Palingenesi, a Palinsesto, a

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Credo che avrò detto cento volte uno che pencola o pende camminando, e non dissi nè scrissi mai PENCOLONE , che m' avrebbe fatto risparmiare

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Quante cose, oltre la lingua, in quest' altro breve tratto che abbiamo percorso, e in altre poche pagine che possiamo precorrere con lo sguardo

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- Lo credo anch'io una buona cosa; ma allo studio della lingua non ci ho attitudine. - Oh bella! Che risponderebbe lei a chi le dicesse: - Non son

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anche nel senso di ninnolare, divertir con ninnoli. - PIANGERE. Di un vestito che non si confà a una persona si dice con traslato felicissimo che le

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e arguti, che nelle pagine precedenti abbiamo saltato a piè pari. Se leggerai tutto il vocabolario, vedrai che, ce n' è a profusione, che alle

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POLIARCHíA. Tu capisci la mia strizzatina d'occhio questa è una di quelle tali parole che è convenuto che tutti intendano, e di cui non è prudente

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antiche e moderne, e di vestimenta e di costumanze e di giochi e di feste dell'età passate e del tempo presente, che alla mia immaginazione

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Ora ti debbo dire alcune, cose per preservarti da un senso di scoraggiamento, dal quale e probabile che tu sia preso a quando a quando, nel primo

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- Ci ho pensato molte volte, mi ci metterei; ma ho altro da fare, mi manca il tempo. Non le può mancare. Non c'è altra materia che si presti meglio a

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Ancora un'avvertenza, prima di rimetterci in cammino. Bada che nello studio della lingua, in special modo per chi v'ha inclinazione naturale, c'e un

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logica rigorosa e costante, anche nella pratica della vita, non curandosi nè d' inimicizie ne di danni che glie ne potessero incogliere. E siccome il

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A lei, signorino, che mi dice: - Ci avrò tempo! - darei volentieri una tiratina d' orecchio. Se c'è studio che un ragazzo non debba rimandare a poi

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- Lo studio della lingua è per le teste piccole, che, non avendo idee, hanno bisogno d'imparar parole.... - Lo crede davvero? Veda come andiamo

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Mi dice un giovinetto, con accento d'alterezza: - Io studio le lingue straniere. - Vuoi dire con questo che ti preme più di saper le lingue straniere

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- La lingua - dicon molti - s'impara leggendo. Lo crede davvero, signor mio? Ma se anche ella non legga che libri, dai quali la lingua si possa

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Qui sento un coro d'italiani settentrionali che esclamano: - Studiare la lingua! Ma la lingua s'impara dall'uso! Da qual uso l' imparate voi, cari

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importerà di pronunziare con dolcezza parole spurie e frasi barbare? E le parrà che non abbia a studiar la lingua la donna, che per ragione di natura e per

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Ritorno a te, giovinetto. Hai visto che cosa s' ha da rispondere a chi dice: - Che importano le parole? - A quella risposta debbo fare un'aggiunta

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La prima cosa che ti devi proporre, mettendoti a studiare la lingua, è d'imparare a parlarla correttamente e facilmente. A darti fermezza in questo

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parte da quel disprezzo, perchè diceva egli stesso che spessissimo andava a pescare non per altro che per isfuggire alla noia di barattar del fiato

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Per dimostrarti che a parlar bene non basta studiar la lingua, ma occorre fare uno studio e un esercizio particolare a quel fine, ti racconto un

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bocca, al modo di dire il meglio che si può quello che si vuol dire. E tu avvèzzati a pensarci. Dirai: - Non s'ha sempre tempo. - Basterà che ci pensi

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Cara cugina, Ringrazio te, tuo marito e i tuoi figliuoli grandi e piccoli dell'allegra giornata che mi faceste passane in casa vostra, e mantengo la

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Avete riso dei piemontesismi , non è vero? E non ci ho a ridire. Ma non ne ridete troppo forte, vi prego, perchè quello che dissi della famiglia

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latineggiante io sia un po' innamorato: a te che qualche volta, parlando italiano, alzi le scale invece di salirle, e culli il tuo fratellino per dormirlo, e

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parla affettato è ridicolo e insopportabile. Non occorre ch'io ti dica che cos'è l'affettazione. Te lo dicono i modi proverbiali che la deridono: Star

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TIZIO. - Giunto che fui al bivio, stetti un momento in forse se dovessi volgere a destra o a sinistra. IL PEDANTE. - Mi permetta. Io direi: arrivato

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; era anzi in tali discorsi molto guardinga e modesta. Quel linguaggio, che a noi riusciva affettato, per lei era naturalissimo, ed era in fatti in

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sentimento naturale e comunissimo, specie fra noi italiani dell' Italia settentrionale, che si potrebbe chiamare la "vergogna fuor di luogo, della lingua. Noi

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male è come una bella musica sciupata da un cattivo sonatore. Che vale che la nostra sia una lingua ammirabilmente musicale se noi in mille modi ne

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vérde, frésco, césto, Róma, dóno, enórme, e le desinenze degli avverbi in ente, che sono uno degli orrori della nostra pronunzia, veramante! E a dare il

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Animo, dunque. Comincia fin d'oggi ad avvezzarti a parlar bene, e vedrai come sarai presto incoraggiato a proseguire dai vantaggi che ne ricaverai

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Aveva passato parecchi inni a Firenze; ma quello che per ogni altro italiano, come direbbe l'Alfieri, boreale, desideroso d' imparar la lingua

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parlasse sul serio o per burla, e aspettando che da un momento all'altro ripigliasse il parlar naturale. Di quando in quando, per effetto di quel suo

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- Che bisogno c' è di studiar la lingua? La lingua si sa! - È un'opinione di molti. Ella la saprà meglio di molti altri, non ne dubito; ma si lasci

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vocaboli e quelle locuzioni che mancano generalmente all'italiano parlato fuor della Toscana. Gli uni e le altre si possono cercare ad un tempo; ma sarà

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Suppongo ora che tu mi domandi in qual modo dovrai proseguire , allargando il campo dello studio, dopo aver fatto la preparazione che accennai

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tutti i secoli con la matita alla mano, sottolineo ogni parola e ogni locuzione che mi riesca nuova, e mi paia efficace, e usabile anche da uno

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persuasi che il metodo migliore di studiare era quello di raccogliere con la penna e di disporre nella mia raccolta il materiale della lingua come si

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